Le due donne morte per gli incidenti continueranno a mancare alle loro famiglie e amici. Lo ha ricordato l’assessore Marco Granelli per la sua assoluzione, e quella dei dirigenti e funzionari del Comune di Milano, dall’accusa di omicidio stradale per la morte di Veronica d’Incà, 38 anni, il 1° febbraio del 2023 in viale Brianza e di Cristina Scozia, di 39 anni, il 20 aprile del 2023 in corso di Porta Vittoria.
Entrambe travolte da camion ad incroci, per cui uno degli autisti ha patteggiato la pena, e l’altro è stato rinviato a giudizio. Leggeremo entro un mese le motivazioni delle sentenze di assoluzione. Accanto al dolore per le vittime rimane la pericolosità delle strade di Milano per i ciclisti e i pedoni, gli utenti deboli. Innanzitutto per i comportamenti di chi le usa tra i conducenti degli autoveicoli.
Come sempre la cultura della responsabilità, del rispetto del codice della strada e dell’attenzione è fondamentale. Piste e corsie ciclabili, velocità moderata e zona a 30 all’ora, dispositivi sonori per l’angolo cielo e prudenza hanno migliorato, e possono ancora migliorare, la sicurezza, per tutti, non solo per ciclisti e pedoni. Sulle strade muoiono anche automobilisti e autisti di camion e pullman. Lo dimostrano studi ed esperienze, pure a Milano. Non ci sono paragoni per la diminuzione di incidentalità, e gravità degli episodi, nei luoghi dove sono stati messi autovelox e telecamere agli incroci, installate nuove barriere new jersey o ridisegnati incroci. Fu il sindaco Gabriele Albertini a riorganizzare la viabilità del cavalcavia Bacula venticinque anni fa. Nessuno tornerebbe indietro. Troppi lutti.
Per mettere nella programmazione del Comune di Milano la messa in sicurezza del Ponte della Ghisolfa c’è voluta una serie di mobilitazioni, e anche un brutto investimento. La vittima, una ragazza, si è ripresa dopo una lunga riabilitazione, per fortuna. È tempo di ragionare senza pregiudizi su una città per tutti, per le persone innanzitutto. Tifare non serve, servono tutti i mezzi per spostarsi e portare le merci, la mobilità dolce e pubblica di fatto è alleata di quella privata, sono sistemi che costano meno e lasciano spazi, che magari è meglio usare per la socialità e la vivibilità. Nessuno riaprirebbe al traffico Corso Vittorio Emanuele, eppure negli ‘80 ci fu una serrata dei commercianti di sabato pomeriggio per evitarla.


