Approfondimenti

Maurizio De Giovanni: “Cosa prenderei a Milano per portarla a Napoli? L’allegria”

Maurizio De Giovanni

Lo scrittore napoletano Maurizio De Giovanni, autore della serie dell’Ispettore Lojacono e della serie del commissario Ricciardi, è intervenuto oggi a Malos e con lui Luigi Ambrosio e Davide Facchini sono voluti andare oltre la polemica su Milano suscitata dalle parole del Ministro del Sud Giuseppe Provenzano.

Partiamo dalla polemica che è stata innescata dalle parole del ministro del Sud Giuseppe Provenzano su Milano rispetto al resto d’Italia, ma con lei non vogliamo commentare Provenzano. Vorremmo capire come Napoli vede una città come Milano. Il Mattino ha parlato di città sanguisuga, ma secondo i napoletani è davvero così?

Io sorrido perché Milano è una straordinaria città d’Europa, è all’avanguardia e sta peraltro vivendo un momento splendido grazie anche alla conduzione di un sindaco illuminato, Beppe Sala, che io ho avuto occasione di incontrare più volte e di cui ho avuto una straordinaria impressione. Andare a Milano è molto piacevole perché si respira un’aria di euforia, di crescita e di rinnovamento che a mi piace moltissimo. Quindi non è una città sanguisuga, non lo è affatto. È vero che le risorse che secondo la Costituzione di questo Paese avrebbero dovuto nel lungo periodo di vigenza della stessa Costituzione essere destinate al Meridione d’Italia, di cui Napoli è un pò una capitale, di fatto non vi sono state destinate.
Non è vero che Milano succhia il sangue a Napoli. Milano è una grande città d’Europa che fa parte del settentrione d’Italia che purtroppo, grazie alla improvvida conduzione politica di questo Paese è stata destinataria di maggiori risorse di quelle che sono invece state destinate al Sud. Su questo non ci piove. Che invece poi Milano abbia grandissime realtà rivolte appunto all’Europa da cui dista molto meno, non c’è dubbio ed è un grosso beneficio non solo per Milano, ma per tutto il Paese.

Questa polemica è stata incentrata sul concetto di restituzione, inteso però come restituzione in termini di relazioni, culturali e di lavoro. Milano è oggettivamente una città che in questi anni si è internazionalizzate. Secondo lei sono i milanesi che non hanno voglia di avere a che fare con gli altri italiani oppure che c’è una difficoltà oggettiva a lavorare in altre aree del Paese?

È un discorso di velocità. Non c’è discussione sul fatto che Milano vada a una velocità diversa dal resto del Paese. Ma è anche vero che se questo Paese vuole avere il ruolo, la potenza e la forza che è giusto che abbia come Paese fondatore della Comunità Europea, e allora la velocità di un gruppo si misura dalla velocità del più lento, non da quella del più veloce. Fingere di non saperlo, fingere di non sapere che Matera, Capitale Europea della Cultura 2019, non ha una stazione ferroviaria secondo me è una follia. Banalmente è un discorso di grandi occasioni perdute.
È un’idiozia pensare di essere rivali. Rilevo che alcune forze politiche hanno trovato la propria forza anche in questi slogan.
Credo che l’individuazione della zavorra e di un nemico sia sempre un modo per compattare le forze. E questa è una sciocchezza perché questo Paese ha bisogno di tutto il Paese, in ogni aspetto e in ogni lato. Pensare di poter crescere lasciandosi indietro più di metà del Paese credo sia un discorso più da fessi che da furbi.

Però lei sa che a Milano la Lega non ha mai attecchito. Questo discorso a Milano è stato sempre minoritario.

Come la Brexit non è un discorso londinese.

Andare ad una doppia velocità può anche significare sviluppare diverse sensibilità. A quel punto sì che ci sarebbe una sorta di allontanamento.

Bisognerebbe capire la velocità e in quale gara. Io che vivo in una città che è sempre agli ultimi posti delle classifiche sulla qualità della vita, le posso garantire che raramente capita che turisti o nativi possano pensare di vivere altrove. E siccome non credo nel masochismo turistico, evidentemente c’è qualche misuratore che non viene preso in adeguata considerazione. Penso che fondamentalmente questo sia un Paese estremamente diversificato, forse troppo per certi versi, e quindi ci si dimentica il valore della differenza. La differenza è una ricchezza, la diversità è una ricchezza. Se cercassimo di ricordarcelo più spesso, forse vivremmo tutti molto meglio.

Noi che viviamo a Milano siamo ben consapevoli degli stereotipi che ci sono su questa città e che ogni tanto oggettivamente risultano un pò pesanti. Le leggo un messaggio che ci è arrivato via Telegram. Mi dica se secondo lei questo è uno stereotipo o se è vero e anche a Napoli è così. Questo ascoltatore scrive i motivi per cui Milano è attraente: non c’è omofobia, c’è un livello di razzismo che è il 5% di quello del resto d’Italia.

Io posso posso dire con certezza che Napoli è una città che nasce dal porto, nasce dal mare, e quindi ha l’accoglienza nel suo DNA. Non c’è dubbio che a Milano sia la stessa cosa. Milano è da sempre la meta di tantissima immigrazione italiana e non italiana. Non potrebbe fare a meno di essere accogliente. Il discorso è purtroppo queste caratteristiche di civiltà si finge che non esistano, a volte anche strumentalmente. Sono convinto che le grandi metropoli condividano la tolleranza, l’accoglienza e l’apertura. Il problema è che l’Italia è fatta di poche grandi metropoli e di molto molto molto hinterland.

Una cosa che porterebbe via a Milano?

L’allegria. E lo dico con assoluta certezza. L’allegria civile e l’allegria di una vita affrontata da una collettività. Napoli è una città che sa essere molto triste, perchè dimentica la collettività. Io faccio questa provocazione: sarei per togliere a Milano l’allegria e portarla a Napoli.

Foto dal profilo Facebook di Maurizio De Giovanni

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio venerdì 23/05 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 23-05-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve venerdì 23/05 18:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 23-05-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di venerdì 23/05/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 23-05-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 23/05/2025 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 23-05-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Slide Pistons – Jam Session di sabato 24/05/2025

    La frizzante trasmissione di Luciano Macchia e Raffaele Kohler. Tutti i sabati su Radio Popolare dalla mezzanotte all'una. In onda le scorribande musicali dei due suonatori d’ottone in giro per la città, assecondate da artisti formidabili e straordinari.

    Slide Pistons – Jam Session - 23-05-2025

  • PlayStop

    Doppia Acca di venerdì 23/05/2025

    Dal 2011 è la trasmissione dedicata all’hip-hop di Radio Popolare.

    Doppia_Acca - 23-05-2025

  • PlayStop

    News della notte di venerdì 23/05/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 23-05-2025

  • PlayStop

    Psicoradio di venerdì 23/05/2025

    Psicoradio, avviata nel 2006 dalla collaborazione tra il Dipartimento di Salute Mentale di Bologna e Arte e Salute Onlus, è una testata radiofonica dedicata alla salute mentale. Include un corso triennale per utenti psichiatrici, guidato dalla prof. Cristina Lasagni, e una programmazione che esplora temi psicologici attraverso vari registri: poetico, informativo, ironico e autobiografico. Psicoradio ha realizzato oltre 220 trasmissioni nazionali, campagne di sensibilizzazione e convegni su temi di salute mentale.

    Psicoradio - 23-05-2025

  • PlayStop

    Musiche dal mondo di venerdì 23/05/2025

    Musiche dal mondo è una trasmissione di Radio Popolare dedicata alla world music, nata ben prima che l'espressione diventasse internazionale. Radio Popolare, partecipa alla World Music Charts Europe (WMCE) fin dal suo inizio. La trasmissione propone musica che difficilmente le radio mainstream fanno ascoltare e di cui i media correntemente non si occupano. Un'ampia varietà musicale, dalle fanfare macedoni al canto siberiano, promuovendo la biodiversità musicale.

    Musiche dal mondo - 23-05-2025

  • PlayStop

    Sui Generis di venerdì 23/05/2025

    Una trasmissione che parla di donne e altre stranezze. Attualità, cultura, approfondimenti su femminismi e questioni di genere. A cura di Elena Mordiglia.

    Sui Generis - 23-05-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di venerdì 23/05/2025

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 23-05-2025

  • PlayStop

    Esteri di venerdì 23/05/2025

    1) Salgado e la sua Amazzonia. E’ morto a 81 anni il fotografo brasiliano Sebastião Salgado. Con le sue foto ha cambiato lo sguardo sul mondo, invitando a prendersi cura di un ecosistema fragile e prezioso. (Emanuela Evangelista - ambientalista e biologa della conservazione) 2) “Gaza vive il periodo più crudele della guerra”. Il segretario generale dell’ONU denuncia la situazione disumana della popolazione della striscia, mentre Israele continua a bombardare e migliaia di persone rischiano di morire di fame. (Tommaso della Longa - Croce Rossa Internazionale, Daniele Fisichella) 3) Trump continua la sua guerra alle università. Secondo l’amministrazione Usa gli studenti stranieri devono lasciare Harvard, ma l’ateneo fa ricorso e un giudice blocca temporaneamente la decisione. (Arianna Farinelli - politologa) 4) L’Ungheria contro media e ong. Il disegno di legge presentato dal premier Orban porta il paese europeo ad assomigliare sempre più alla Russia di Putin. (Massimo Congiu) 5) In Francia scoppia la polemica politica dopo la pubblicazione di un contestato rapporto sull’influenza dei fratelli musulmani nel paese. (Francesco Giorgini)

    Esteri - 23-05-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di venerdì 23/05/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 23-05-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di venerdì 23/05/2025

    Vieni con me! è un’ora in cui prendere appunti tra condivisione di curiosità, interviste, e il gran ritorno di PASSATEL, ma in forma rinnovata!! Sarà infatti partendo dalla storia che ci raccontano gli oggetti più curiosi che arriveremo a scoprire eventi, iniziative od occasioni a tema. Eh sì, perché poi..ci si incontra pure, altrimenti che gusto c’è? Okay ma dove, quando e poi …con chi!?! Semplice, tu Vieni con me! Ogni pomeriggio, dal lunedì al venerdì, dalle 16.30, in onda su Radio Popolare. Per postare annunci clicca qui Passatel - Radio Popolare (link - https://www.facebook.com/groups/passatel) Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa, un oggetto particolare o proporti come espert* (design, modernariato o una nicchia specifica di cui sai proprio tutto!!) scrivi a vieniconme@radiopopolare.it Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni

    Vieni con me - 23-05-2025

  • PlayStop

    Come nasce una fake news: la storia dell’incappucciato di Quarto Oggiaro

    Negli scorsi giorni a Quarto Oggiaro si è diffusa una psicosi: quella delle aggressioni dell’incappucciato. Via chat Whatsapp e nei gruppi Facebook della zona sono iniziati a circolare racconti di aggressioni a donne e bambini da parte di questa fantomatica figura. Si parla di nove denunce fatte al commissariato di polizia della zona, la voce si diffonde tra i genitori delle scuole del quartiere. “Dite alle maestre di non andare a scuola in bicicletta perché l’incappucciato aggredisce le donne che vanno in bici” recitava uno di questi messaggi. Dalle parole qualcuno decide di passare ai fatti, qualcuno si organizza facendo delle ronde, un ragazzo svizzero senza dimora di 23 anni accusato di essere l’incappucciato viene pestato a sangue e ricoverato in codice giallo. Ovviamente non c’entrava nulla con le presunte aggressioni che in realtà – hanno spiegato poi dal commissariato di zona – da inizio maggio sono state solo due e non nove come raccontato nella catena di fake. Entrambe le denunce sono state ben circostanziate dalla polizia. Momenti di tensione ci sono stati anche fuori dal commissariato di zona dove si sono presentati in modo aggressivo alcuni cittadini di Quarto Oggiaro per farsi giustizia da soli. I messaggi incontrollati sulle violenze dell’incappucciato vengono rilanciati anche da un esponente della Lega della zona e ripresi dal quotidiano Libero. Una storia di quartiere che racconta come nascono le fake news sulla sicurezza e come le psicosi social possono tradursi anche in atti di violenza vera. Giulia Pelucchi, presidente del Municipio 8 di Milano, insieme al consigliere di municipio Fabio Galesi, ha ricostruito insieme agli agenti del commissariato di Quarto Oggiaro, questa incredibile vicenda. L’abbiamo intervistata...

    Clip - 23-05-2025

  • PlayStop

    Radio Popolare Minilive - Ask Carol

    L'Indie Rock alternativo degli Ask Carol arriva da lontano, dalle montagne della Norvegia, di cui paesaggi malinconici ne influenzano il suono. Così come l'attualità, la necessita di posizionare il proprio lavoro, di stare dalla parte giusta della storia. Oggi a Jack è andata in onda un'intervista al duo di Auma, che ha suonato anche un paio di brani live, a cura di Matteo Villaci.

    Clip - 23-05-2025

  • PlayStop

    Playground di venerdì 23/05/2025

    A Playground ci sono le città in cui abitiamo e quelle che vorremmo conoscere ed esplorare. A Playground c'è la musica più bella che sentirai oggi. A Playground ci sono notizie e racconti da tutto il mondo: lo sport e le serie tv, i personaggi e le persone, le ultime tecnologie e le memorie del passato. A Playground, soprattutto, c'è Elisa Graci: per 90 minuti al giorno parlerà con voi e accompagnerà il vostro pomeriggio. Su Radio Popolare, da lunedì a venerdì dalle 15.00 alle 16.30.

    Playground - 23-05-2025

Adesso in diretta