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L’Italia parte forte alle Olimpiadi: 1 argento e 2 bronzi

argento

L’Italia alle Olimpiadi alla vigilia delle gare non si era nascosta. Il Presidente del CONI Malagò aveva chiaramente dichiarato che l’obiettivo era quello di superare il record storico delle 40 medaglie vinte a Tokyo 2020. E nella prima giornata di gare ai Giochi di Parigi la partenza è stata in linea. Ben tre le medaglie conquistate.

La prima è l’argento di Filippo Ganna nella cronometro individuale di ciclismo, battuto da quel marziano della bicicletta che risponde al nome di Remco Evenepoel, belga, che lo ha superato di 15” sui 32 km di un percorso con una pioggia battente che ha penalizzato maggiormente Ganna rispetto al suo avversario.

Poi i due bronzi della 4×100 stile libero di nuoto e di Luigi Samele nella sciabola maschile che ha doppiato l’argento ottenuto nella stessa disciplina a Tokyo. In questa giornata manca l’oro che poteva arrivare nello judo femminile dove Assunta Scutto, nella categoria 48 kg, si presentava come la numero uno del ranking mondiale ma che, purtroppo, non ha avuto una delle sue giornate migliori uscendo ai quarti e poi mancando anche i ripescaggi.

Bene l’Italia della pallavolo maschile che ha esordito battendo il Brasile 3-1 e anche Jasmine Paolini che, nel torneo di tennis femminile, ha vinto contro la rumena Ana Bogdan 7-5, 6-3.
Il primo giorno si chiude con il medagliere guidato dall’Australia con 3 ori e 2 argenti seguita dalla Cina con 2 ori e 1 bronzo.

Il racconto, i commenti e i retroscena delle Olimpiadi di Parigi 2024 su Radio Popolare con Podi Podi: dal 26 luglio all’11 agosto 2024 tutti i giorni dalle 19.00 alle 22.30 con Gianmarco Bachi, Luca Gattuso, Marta Zambon e le incursioni di Stefano Vegliani.

  • Autore articolo
    Luca Gattuso
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    L’Istat ha pubblicato i report sugli scontri stradali, su base regionale (relativi al 2024) e anche alcuni dati sui primi sei mesi di quest’anno. Ci sono meno feriti e meno vittime sulle strade, anche se i numeri restano ancora drammaticamente elevati. Secondo l’Istituto di Statistica nel primo semestre del 2025 i morti sono stati 1310 (si parla di morti per scontri stradali se il decesso avviene entro 30 giorni dall’evento, quindi sono escluse le persone che muoiono, nonostante la causa siano le conseguenze dello scontro, oltre quel limite temporale) contro i 1406 dello stesso periodo dell’anno precedente. I feriti sono stati 111090, anche in questo caso in calo rispetto al 2024, quando erano stati 112428. Gli obiettivi europei sulla sicurezza stradale prevedono il dimezzamento del numero di vittime e feriti gravi entro il 2030 rispetto all’anno di riferimento, che è il 2019. In Italia al momento registriamo una diminuzione del 4,5% (in Lombardia del 12,6). Bisogna ancora fare molto per riuscire a raggiungere l’obiettivo. Uno degli aspetti fondamentali, oltre la diminuzione della velocità, è l’incremento dell’educazione stradale. Stefano Guarnieri, padre di Lorenzo, morto nel 2010 a causa di un omicidio stradale a Firenze ha fondato l’associazione Lorenzo Guarnieri, che da anni si impegna a portare avanti un discorso di educazione. Alessandro Braga lo ha intervistato nella trasmissione Tutto Scorre.

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    Nubi sull'università italiana: si moltiplicano le adesioni alle università private telematiche, mentre alle statali il governo Meloni taglia i fondi. Ospite l'economista Gianfranco Viesti. E poi, il caso Raiplay Sound, la censura nei confronti di un podcast – prima autorizzato e poi annullato - sulla storia di Margherita Cagol, una delle fondatrici delle Brigate rosse. A Pubblica Nicola Attadio, uno degli autori insieme al giornalista Paolo Morando e al musicista Matteo Portelli.

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