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Il Comitato del No

Le riforme costituzionali pensate dal Governo Renzi non funzionano. Il bicameralismo perfetto non viene rottamato, ma peggiorato. Eppure l’esecutivo tira dritto, dicendo che quelòla del Titolo V della nostra legge fondamentale è la “madre di tutte le riforme”.

È questo il pensiero di Lorenza Carlassare, giurista e costituzionalista, tra le animatrici del Comitato per il No alle riforme. Che sottolinea un paradosso: ormai Matteo Renzi pensa di appropriarsi anche dello strumento abrogativo. Lui che rappresenta chi le riforme le propone.

“Il referendum è un meccanismo attribuito alle minoranze che non vogliono le riforme. Il referendum non è un problema della maggioranza, siamo noi a chiederlo”, sottolinea. L’aspetto più controverso della riforma costituzionale è l’abrogando Senato. L’aula, in realtà, resta “ma non è eletta dal popolo”. “Ha lo stesso potere della Camera – continua Carlassare – e trovo che sia inconcepibile lasciare poteri del genere a un organo non eletto all’interno di un sistema democratico. È un colegislatore”. Il Senato partecipa anche alla revisione costituzionale. Sarebbe composto da cento persone (cinque di nomina presidenziale), di cui 21 sindaci e altri 74 consiglieri regionali.

Si potrebbero profilare, per altro, almeno sei percorsi legislativi differenti: altro che semplificazione dell’iter. E questo percorso si lega a quello della riforma delle legge elettorale, altro vulnus alla democrazia per il Comitato del No: “I primi due partiti, senza alcuna soglia, andrebbero al ballottaggio. Altro principio assai poco democratico”, ricorda Carlassare.

L’11 gennaio, nel tardo pomeriggio, la Camera ha votato al primo passaggio il ddl Boschi. La ministra, sentita dall’Ansa subito dopo l’approvazione, ha detto di essere soddisfatta. Ora mancano altri due passaggi in aula, poi la riforma sarà legge. In contemporanea il Comitato del No annuncia di avere “la certezza che almeno 126 deputati chiederanno il referendum”. Il Governo, invece, assicura che a ottobre ci sarà un referendum confermativo della riforma.

Ascolta l’intervista integrale a Lorenza Carlassare a cura di Michele Migone

Intervista a Lorenza Carlassare

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    Errando per Antiche Vie è una grande azione performativa in cui artisti e pubblico percorrono a piedi la distanza che separa Cortina e Milano, tra il 5 e il 16 dicembre, a un mese dall’inizio delle Olimpiadi, per raccontare un territorio incredibile, contraddittorio che per la prima volta viene messo in luce dalle Olimpiadi. Un cammino lungo oltre 250 km, spettacoli teatrali e di danza, letture, pasti di comunità, incontri e dibattiti: un racconto della montagna fatto di sostenibilità, di protagonismo dei territori alpini e prealpini, di chi decide di vivere e lavorare in quota e nei territori periferici, al di là della spettacolarizzazione del momento olimpico. Michele Losi di Campsirago Residenza ha raccontato a Cult tutto il percorso. L'intervista di Ira Rubini.

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