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In carica il governo giallo verde

Il giuramento del governo Conte

Volti emozionati, sorrisi, parecchia tensione nel grande salone delle cerimonie. Erano soprattutto i ministri del Movimento 5 Stelle ad apparire i più sorpresi dall’essere lì, protagonisti di una svolta importante, il primo governo a guida Lega e Cinque stelle, nato dopo oltre ottanta giorni di giravolte, colpi di scena e psicodrammi.

I ministri del Movimento di Grillo e Casaleggio si davano la mano uno con l’altro ogni volta che toccava a loro recitare la formula di rito del giuramento davanti al Capo dello stato, che pochi giorni prima avevano accusato di attentato alla Costituzione. Quasi stupiti dal sentirsi chiamare ministri, molti di loro guardavano di fronte le famiglie accalcate in uno spazio raccolto, hanno portato madri, o mogli e mariti giovani.

E poi la squadra dei ministri della Lega, in prima fila Matteo Salvini, neo ministro dell’Interno che anche oggi dopo il primissimo Consiglio dei ministri ha battuto il tasto contro l’immigrazione: avrà pensato di attenuare l’impatto del giuramento di fedeltà alla nazioneindossando una cravatta verde scuro per ricordare i fasti della Padania. Era seduto accanto a Di Maio e sembrava quasi impaziente, battendo i piedi in una posa quasi scomposta per essere il giuramento del suo governo.

Savona è rimasto in silenzio tutto il tempo, muovendo solo la testa per rispondere al continuo flusso di parole di chi gli stava accanto, e in silenzio ha stretto la mano al Capo dello stato che lo aveva bocciato al ministero dell’economia.

Il ministro degli esteri Moavero Milanesi è sembrato l’unico un po’ spaesato nel gruppo, ed è stato il primo ad uscire a piedi dal Quirinale, quasi impaziente di lasciare i colleghi.

Salvini è salito su un’auto blu, direzione Palazzo Chigi, sorridendo e salutando tutti e invece i ministri grillini, compreso Di Maio sono andati alla sede del governo in taxi, con alcune centinaia di persone che li aspettavano sul marciapiedi per applaudirli. Il taxi come quello preso per giorni da Giuseppe Conte per ricevere, rimettere e ricevere nuovamente il mandato.

Dopo il passaggio di consegne con Gentiloni, che ha lasciato definitivamente Palazzo Chigi intorno alle 17 di oggi, tutti sono tornati al Quirinale per assistere al concerto e alla cerimonia in occasione della festa della Repubblica, una giornata che nelle intenzioni dei Cinque stelle fino a qualche giorno era anche il momento della contro-festa per attaccare il Capo dello stato.

Iniziativa immediatamente cambiato nei propositi e che diventa la manifestazione per festeggiare l’arrivo al governo.

Il giuramento del governo Conte
Foto | Quirinale
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    Anna Bredice
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    1) Al via la Cop30. A Belem, il presidente Lula ha aperto i negoziati sul clima. Parallelamente, è iniziato anche il controvertice dei popoli, che porta al centro le voci dei movimenti e delle comunità indigene. (Francesco Martone, presidente dell’assemblea dei giudici del Tribunale Internazionale dei Diritti della natura) 2) Trent’anni fa veniva ucciso Ken Saro Wiwa, l’attivista e poeta nigeriano ucciso per aver protestato contro le multinazionali dell’industria petrolifera e i loro danni ambientali. Il ricordo di esteri. 3) Un presidente siriano alla casa bianca. Per la prima volta nella storia del paese, il presidente Al Sharaa visita il presidente degli stati uniti in un incontro cruciale per il futuro della Siria. (Marco Magnano) 4) La BBC nell’occhio del ciclone. I vertici dell’emittente pubblica britannica si dimettono per uno scandalo sulla manipolazione delle notizie. (Elena Siniscalco) 5) India, esplosione a New Delhi all’esterno dello storico Red Fort. Almeno 8 persone uccise. La polizia indaga sull’accaduto. (Emanuele Valenti) 6) Francia, dopo 21 giorni di carcere Nicolas Sarkozy da oggi è in libertà vigilata. Si conclude così l’epopea che l’ex presidente aveva descritto come un martirio. (Francesco Giorgini) 7) Serie Tv. Pluribus, su AppleTv la nuova creazione dell’autore di Breaking Bad (Alice Cucchetti)

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    L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.

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    Identità perdute e ritrovate: gli Oodal raccontano il nuovo album

    È uscito “Vivere Le Vite degli Altri”, secondo album della band toscana Oodal che oggi è passata a trovarci a Volume. Scritto in gran parte in un casolare di montagna, l’album si muove tra elettronica e dream pop, esplorando il tema dell’identità: “Parla di perderla, ritrovarla e non capirla”, racconta la band ai microfoni di Radio Popolare, e di vivere esperienze così in simbiosi che a volte ti sembra di aver vissuto anche la vita di qualcun altro. Ascolta il MiniLive degli Oodal.

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