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Il gattaro di Aleppo

“Era il sogno di Alaa – dice Alessandra Abidin al microfono di Considera l’armadillo – avere un mezzo, un’ambulanza, per continuare a soccorrere i feriti, ma anche per trasportare il cibo per i gatti”.

E il sogno si era realizzato, grazie alla partecipazione e alla passione del gruppo facebook Il gattaro di Aleppo, nato dalla volontà di Alessandra Abidin di ricordare il suo amato gatto Ernesto con un gesto di generosità.

Il gruppo aveva raccolto gli 8.500 euro necessari a trovare il mezzo più adatto e sul cofano spiccava la scritta “Gattaro d’Aleppo”.

Lunedì 2 maggio, Mohammad Alaa Aljaleel, elettricista, padre di tre figli, infaticabile soccorritore di umani e non, stava dando da mangiare ai circa centocinquanta gatti che quotidianamente cura “quando a circa 1 chilometro dal Rifugio dei gatti Ernesto, un aereo lancia un razzo“.

Alaa corre con l’ambulanza per vedere se c’è bisogno di aiuto e l’aereo lancia un altro razzo che, per fortuna, non colpisce direttamente il mezzo su cui oltre a suo fratello c’era anche un amico giornalista, tutti incolumi.

Per l’ambulanza niente da fare, anche il motore è rovinato.

Alaa si sente in colpa, è veramente dispiaciuto che quel mezzo così prezioso e così indispensabile per i suoi soccorsi sia inservibile.

A lui dispiace per le persone che con piccole e grandi donazioni avevano raccolto il necessario per l’acquisto dell’ambulanza.

Ma Alaa resta ad Aleppo, continua ad aiutare chi può,  e poi, se lui va via, ai gatti chi ci pensa?

Intervista completa sulla pagina di Considera l’armadillo

Alessandra Abidin

 

  • Autore articolo
    Cecilia Di Lieto
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