Approfondimenti

Le violenze nel carcere di Caserta, la scelta degli azzurri e le altre notizie della giornata

Roberto Mancini

Il racconto della giornata di lunedì 28 giugno 2021 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Tortura, 52 agenti e dirigenti sono indagati per violenze contro i detenuti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta. “Li abbattiamo come i vitelli”, era una delle frasi che si scrivevano in chat. Ai microfoni di Radio Popolare parla la moglie di una delle vittime. Il premier Conte offre a Grillo “un ruolo di garante” e chiede agli iscritti a Cinque Stelle un voto. C’è l’accordo sulla proroga selettiva al blocco dei licenziamenti. Da questa mattina tutto il Paese è zona bianca. Il calcio italiano non si schiera: gli azzurri si inginocchiano alla prossima partita solo perché lo fanno i calciatori del Belgio. Infine l’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia e nel Mondo.

Cos’è successo a Santa Maria Capua Vetere con la “mattanza santa”

52 agenti di polizia penitenziaria sono finiti ai domiciliari con l’accusa di tortura. L’inchiesta è quella sui presunti pestaggi avvenuti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta, il 6 aprile 2020, in pieno lockdown. Tra i destinatari delle misure cautelari c’è anche il provveditore delle carceri della Campania, Antonio Fullone. La protesta dei detenuti scoppiò a seguito dell’emergere di alcuni casi Covid nel carcere e rientrò dopo diverse ore di trattativa, culminate con la garanzia da parte della direzione del carcere che sarebbero stati eseguiti i test per verificare il contagio. Nei giorni successivi numerosi detenuti, attraverso le loro famiglie, denunciarono le violenze subite dagli agenti e fu aperta un’inchiesta. Denunce raccolte dall’associazione per i diritti dei detenuti Antigone: ne abbiamo parlato con il presidente Patrizio Gonnella.

I familiari dei detenuti la chiamano la “mattanza santa”, perché era la settimana di Pasqua: siamo ad aprile dello scorso anno, l’Italia era in lockdown. Al microfono di Diana Santini la testimonianza di Rita, la moglie di un detenuto picchiato.

 

Conte tenta di “razionalizzare” i Cinque Stelle

(di Luigi Ambrosio)

Due domande, nella lunghissima conferenza stampa tenuta oggi da Conte per dare l’ultimatum a Grillo, hanno posto il tema di cosa saranno in futuro i 5 Stelle.“Lei vuole trasformare il Movimento in un partito?” e “come pensa di poter ingabbiare uno come Grillo?”Alla prima, Conte ha risposto che no, un partito con le sedi e tutto no ma una “razionalizzazione” come l’ha definita, bisogna darsela. Che è in realtà un modo per affermare che il Movimento si trasforma in un partito ma senza dirlo apertamente perché per gli elettori sarebbe troppo.Alla seconda domanda non ha risposto cavandosela con un giro di parole.Il primo ostacolo per Conte è il peso che Grillo ha ancora tra gli elettori e soprattutto tra i militanti a cui ora l’ex presidente del Consiglio chiede un voto a larga maggioranza. Grillo è fortemente indebolito, non gli ha certo giovato la difesa aggressiva del figlio accusato di stupro, rimane però un leader carismatico e il fondatore del Movimento 5 Stelle. Il secondo ostacolo è la forma organizzativa. La sua “razionalizzazione” significa creazione di strutture che trasformano i 5 Stelle in qualcosa di più simile a un partito, anche se la parola fa paura e a ragione dato che il successo elettorale del 2018 nasce proprio dal rifiuto della politica dei partiti. Il Movimento 5 Stelle ha bisogno di Conte.Ma Conte ha bisogno del Movimento 5 Stelle, del suo spirito, e quello spirito che fine farebbe senza Grillo? Il nodo è qui.

Gli azzurri si inginocchiano solo se lo fanno gli altri

(di Lorenza Ghidini)

E così ai quarti di finale ci inginocchieremo, o meglio si inginocchieranno: passa un po’ la voglia di tifare davanti a questa buffonata. Vien più voglia di stare con Lukaku, anche a chi non tifa Inter.La posizione degli azzurri è stata chiarita una volta per tutte: si fa quello che fanno gli altri. Gli austriaci non si inginocchiano, neanche l’Italia, i belgi lo fanno, tutti giu anche noi. La motivazione resa nota farebbe molto ridere se non fosse grottesca: gli azzurri si inginocchiano in solidarietà con gli avversari che lo fanno. Si inginocchiano in solidarietà con quelli che si inginocchiano in solidarietà con le vittime del nazismo. O era il razzismo??
Viene da chiedersi cosa frullava nella testa degli 11 nella prima partita, metà in ginocchio e metà in piedi, quanto fossero consapevoli entrambi i gesti, tra loro opposti. Chissà se gli 11 belgi sono tutti informati e condividono. Può darsi che sia la federazione, a Bruxelles, a essere consapevole della storia del Belgio, protagonista con l’Olanda di un colonialismo particolarmente feroce. Sarebbe troppo chiedere ai vertici della Fgci di conoscere la vicenda degli etiopi gasati dal maresciallo Graziani? Certo che sì, hanno pure detto che non condividono la campagna Black Lives Matter. E allora perché inginocchiarsi coi belgi?
Tant’è, questo Europeo lo giochiamo nel girone degli ignavi, per evitare i prevedibili schiamazzi dei vari Salvini e Meloni. D’altronde non è una novità che la Federazione sia sensibile alla peggiore politica.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

Si conferma in calo la curva del contagio in Italia. Oggi solo 389 nuovi casi e 28 morti. Da questa mattina tutto il paese è in zona bianca e non è più obbligatorio indossare la mascherina all’aperto. La campagna vaccinale prosegue a buon ritmo. Oggi è stata superata quota 50 milioni di somministrazioni, di cui quasi 18 milioni con due dosi. All’estero, invece, la variante Delta si è già ampiamente diffusa. Nel Regno Unito ha fatto impennare il numero dei contagi. Oltre 22mila i casi accertati oggi, anche se al momento i vaccini sembrano frenare l’impatto su morti e ricoveri. Intanto, secondo uno studio dell’università di Washington, le dosi di Pfizer e Moderna garantirebbero per anni una protezione persistente contro il Covid.

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    Gli omosessuali? Sono in peccato mortale e la chiesa non deve benedire le coppie gay. Sono parole del cardinale tedesco Gerhard Ludwig Müller, prefetto emerito per la congregazione della dottrina della fede. Il porporato è uno dei punti di riferimento dell’ala più conservatrice in Vaticano, che osteggiò papa Francesco. Müller ha detto anche che aver fatto passare le associazioni cattoliche dalla Porta Santa di San Pietro in occasione del Giubileo è “solo propaganda”. A chi si rivolge il cardinale? Vuole provare a influenzare Papa Leone? Ne abbiamo parlato con il giornalista vaticanista e scrittore Marco Politi, autore di "La rivoluzione incompiuta, la Chiesa dopo Francesco". L'intervista di Alessandro Principe.

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    A Milano arriva il Godai Fest: Rodrigo D'Erasmo, tra gli ideatori, ce l'ha raccontato

    Sabato 20 e domenica 21 settembre al Paolo Pini di Milano si terrà la prima edizione del Godai Fest, il festival multidisciplinare che unisce la musica alle arti performative e visive nato da un’idea del musicista Rodrigo D’Erasmo, del produttore Daniele Tortora e dell’artista visivo Cristiano Carotti per abbattere i recinti di genere e di partecipazione, connettere le arti, sperimentare nuovi linguaggi, ampliare le visioni. L’arte, in tutte le sue declinazioni, sarà protagonista di un viaggio attraverso i 4 elementi della cultura umana (Fuoco, Terra, Acqua, Aria) ai quali si aggiunge, secondo la filosofia orientale, il principio del Vuoto. Ad ogni elemento corrisponde un curatore: Rodrigo D'Erasmo in questa intervista di Elisa Graci e Dario Grande a Volume ci ha presentato il concetto e il programma di questo festival.

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    Poveri ma belli di mercoledì 17/09/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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    Vieni con me di mercoledì 17/09/2025

    Il primo Pride della Valtellina Chiavenna. L'emozione, ha fatto salir la fame! Per merenda: pane burro e acciughe con bollicina,. Poi via si torna a Milano, al Piccolo Salone del Libro Politico al Conchetta. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

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    In Etiopia inaugurata la diga della discordia

    Il 9 settembre, dopo 14 anni di lavori, l’Etiopia ha inaugurato ufficialmente la Gerd, la Grand Ethiopian Renaissance Dam, il più grande progetto idroelettrico d'Africa, e tra i 20 più grandi al mondo. Da anni la diga è anche causa di tensione con i paesi a valle del Nilo: Sudan e soprattutto Egitto, che temono di vedere ridotte le proprie risorse idriche, anche in considerazione dei sempre più frequenti periodi di siccità. “Questa diga sarà certamente uno degli epicentri di tensione di questa regione nel prossimo futuro” spiega Luca Puddu, docente di storia dell’Africa all'Università di Palermo, al microfono di Sara Milanese. Ascolta l’intervista andata in onda in A come Africa.

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    Volume di mercoledì 17/09/2025

    Oggi a Volume abbiamo iniziato parlando del Festival Suoni Delle Dolomiti giunto alla sua 30a edizione, ma anche del Godai Fest, evento che si terrà nel weekend al Parco Ex Paolo Pini di Milano e che ci racconta Rodrigo D'Erasmo in qualità di direttore artistico. A seguire segnaliamo il concerto-evento pro Palestina organizzato da Brian Eno che si terrà questa sera a Londra, e concludiamo con il quiz dedicato al cinema, oggi incentrato sul film Il Diavolo Veste Prada del 2006.

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