Approfondimenti

“Draghi non basta. L’Europa rischia”

“ Sì , giovedì la Bce annuncerà provvedimenti più aggressivi per sostenere l’economia e proseguirà, con misure straordinarie, sino a che l’inflazione non tornerà a salire verso il 2%”. A parlare è Lucrezia Reichlin, ex-direttore della Ricerca alla Banca Centrale Europea (Bce), oggi docente alla London Businnes School. Tra i suoi diversi incarichi anche quello di consigliere di amministrazione di Unicredit.

Reichlin, durante la nostra conversazione, sottolinea un rischio: “Senza un decisa azione dei governi europei, di Bruxelles , si scaricherebbe tutto sulla Bce , e si aprirebbe una crisi di legittimità democratica in Europa”. Per questo, sostiene, occorre una assunzione comune di responsabilità da parte dei governi, con condivisione di progetti e di spesa. Per esempio, aggiunge, “si potrebbero varare degli Eurobond mirati per l’integrazione dei migranti e la sicurezza”. (Si tratterebbe di una obbligazione emessa da una agenzia ad hoc e garantita da tutti i paesi europei, ndr).

Partiamo dalle imminenti decisioni della Bce, previste per giovedì . Cosa si aspetta?

Il presidente della Bce Mario Draghi annuncerà nuovi provvedimenti più aggressivi e andrà avanti con misure straordinarie sino a quando l’inflazione tornerà a salire avvicinandosi al 2 %, che è l’obiettivo della Bce.

In concreto?

Ci sarà probabilmente un aumento degli acquisti di titoli, oggi sono di 60 miliardi al mese, un allungamento dei tempi di questi acquisti (attualmente hanno scadenza a settembre 2016, ndr) e probabilmente ulteriori tassi negativi sui depositi di liquidità delle banche presso la Bce. (Il tasso negativo è allo – 0,2 per cento . Potrebbe scendere ancora. L’obiettivo è disincentivare le banche a tenere liquidità ferma presso la Bce, ndr)

Quindi lei pensa che aumenterà la quantità mensile di acquisti da parte della Bce?

Penso di sì. E poi non so se Draghi annuncerà già giovedi anche i diversi criteri di composizione degli acquisti dei titoli . Ma è probabile che questo lo farà piu avanti.

Ma se Draghi continuerà nell’acquisto massiccio di titoli di Stato cosa potrebbe accadere?

Che sarà inevitabile da parte della Bce cambiare la composizione degli acquisti a favore dei Paesi a alto debito, come l’Italia. Spero che questo non avvenga perché sarebbe divisivo in Europa. Credo che gli Stati abbiano gli strumenti di politica fiscale per sostenere l’economia. Non si può dare tutte le responsabilità delle misure economiche a Draghi, alla Bce.

Altrimenti?

Altrimenti, se i governi non agiranno in maniera forte e decisa con politiche fiscali aggressive, entreremmo in una situazione di crisi di legittimità democratica, e non solo di insuccesso economico. Crisi di legittimità democratica perché saremmo di fronte a istituzioni (la Bce, ndr) al cui comando ci sono persone non elette che sarebbero, loro malgrado, protagoniste delle politica economica europea.

Ma se Draghi fosse di fatto lasciato solo nel sostenere l’economia, con una debole azione dei governi e una crescita incerta e modesta, quali scenari si aprirebbero ?

Non quelli della crisi finanziaria del 2011, perché abbiamo tassi bassi, un crescita modesta ma positiva e un’inflazione che tornerà seppur lentamente a salire. Non vedo quindi a breve rischi di instabilità finanziaria, però…..

Però?

Potrebbe esserci un grosso rischio se la Bce fosse costretta a comprare soprattutto titoli di paesi a alto debito, come quelli del sud Europa. In questo caso il consenso complessivo che ha sostenuto sino a oggi Draghi verrebbe a cadere, e questo sarebbe pericoloso.

Quindi lei che strada vede?

Credo che per sostenere questa ripresa ci vogliano scelte fiscali decise e questo si può fare in due modi: o allentando i vincoli del Patto di Stabilità (più margini di spesa in deficit, ndr), che mi sembra l’orientamento che sta prevalendo. E che non condivido, perché se mutano continuamente le regole, poi non sono più credibili.

Oppure?

Oppure facendo progetti di spesa comune, che in questo frangente dovrebbero essere mirati all’integrazione dei migranti e alla sicurezza, dopo gli attacchi terroristici.

Lei sta parlando di creare Eurobond, seppur mirati. Perché?

Perché siamo di fronte a un’emergenza comune in Europa, per l’accoglienza dei migranti e la sicurezza dopo gli attentati. Quindi il modo migliore è emettere dei bond, che siano garantiti dall’insieme dei paesi dell’area Euro. Sarebbe un passo verso il federalismo fiscale europeo, che tanti invocano, e che non ci esporrebbe al rischio di instabilità finanziaria.

L’ipotesi Eurobond mirati è interessante, ma non sarà certo gradita alla cancelliera Merkel, e tantomeno al ministro delle Finanze Schauble.

E’ ovvio che ci deve essere l’accordo con la Germania. La questione però è aperta dopo che la proposta degli Eurobond mirati è stata fatta da Sigmar Gabriel e Emmanuel Macron ( i due ministri dell’Economia, tedesco e francese, ndr). Vedremo, mi auguro che il dibattito prosegua.

Una sua analisi sui i pericoli per l’economia?

I paesi emergenti sono in rallentamento, a partire dal rischio Cina, e l’Europa ha una ripresa debole. Quadro non catastrofico, ma preoccupante, se si considera che i deboli segnali dell’economia reale si combinano a un indebitamento complessivo nel mondo. Alto indebitamento, inflazione vicina allo zero e pochi investimenti sono un mix preoccupante. Nonostante anni di iniezione di liquidità e di politiche monetarie aggressive, il mondo stenta a ripartire.

Quali le cause secondo lei?

Diseguaglianze, incertezza, il fardello del debito creato dalla grande crisi, quadro demografico e scontri geo-politici; in un contesto in cui nessuno ha la formula per riportare le economie a crescere ai tassi del decennio precedente la grande crisi (quella partita nel 2008, ndr). In questo vuoto le banche centrali hanno acquistato un peso sempre piu importante, andando al di là del loro tradizionale ruolo.

L’ultima domanda è sulle previsioni di crescita dell’Italia. Il Governo stima un crescita per il 2015 dello 0,9 per cento del Pil. Lei condivide?

No. Mi sembra eccessivamente ottimista. Io faccio previsioni più prudenti di quelle del Governo. Penso che avremo una crescita più bassa, intorno allo 0,7 per cento. Comunque il tempo delle previsioni sta per finire. Avremo presto i numeri reali del Pil , l’anno sta per finire.

  • Autore articolo
    Piero Bosio
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio lunedì 17/11 19:31

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 17-11-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve lunedì 17/11 18:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 17-11-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di lunedì 17/11/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 17-11-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di lunedì 17/11/2025 delle 19:49

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 17-11-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Esteri di lunedì 17/11/2025

    Il giro del mondo in 24 ore. Ideato da Chawki Senouci e in onda dal 6 ottobre 2003. Ogni giorno alle 19 Chawki Senouci e Martina Stefanoni selezionano e raccontano fatti interessanti attraverso rubriche, reportage, interviste e approfondimenti. Il programma combina notizie e stacchi musicali, offrendo una panoramica variegata e coinvolgente degli eventi globali.

    Esteri - 17-11-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte di lunedì 17/11 18:35

    L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.

    L’Orizzonte - 17-11-2025

  • PlayStop

    A COP 30 debutta la Dichiarazione per l’integrità dell’informazione Climatica

    Un nuovo impegno globale contro la disinformazione sul clima. Il giornalista ambientale Lorenzo Tecleme, intervistato da Alice Franchi, spiega perché verità e fake news giocano un ruolo cruciale nella Conferenza sul clima di Belèm.

    Clip - 17-11-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di lunedì 17/11/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 17-11-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di lunedì 17/11/2025

    Vieni con me è una grande panchina sociale. Ci si siedono coloro che amano il rammendo creativo o chi si rilassa facendo giardinaggio. Quelli che ballano lo swing, i giocatori di burraco e chi va a funghi. Poi i concerti, i talk impegnati e quelli più garruli. Uno spazio radiofonico per incontrarsi nella vita. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

    Vieni con me - 17-11-2025

  • PlayStop

    Volume di lunedì 17/11/2025

    Le novità della settimana, il brano "muto" di Paul McCartney in segno di protesta contro l'AI e il nuovo disco della settimana "Compass Rosa" di Mina Tindle. Nella seconda parte, il mini speciale di Marcello Lorrai sull'artista sudanese Amira Kheir e quello di Alfredo Somoza su Bad Bunny che ha recentemente vinto 5 premi ai Latin Grammy Award. Concludiamo con il quiz sul cinema oggi dedicato a "Giovani Carini e Disoccupati" del 1994.

    Volume - 17-11-2025

  • PlayStop

    Jean Baptiste Del Amo nella notte horror di Tolosa

    Il genere horror governato con maestria, una suspense contagiosa, un ritmo sapiente che coinvolge lettori e lettrici di varia provenienza, ma non solo… “La notte devastata”, romanzo del celebre scrittore francese Jean Baptiste Del Amo, uscito da poco per Feltrinelli Gramma, si addentra nella mente e nelle fragilità di un gruppo di adolescenti di provincia, che vivono negli anni ‘90 in un sobborgo poco entusiasmante di Tolosa, e che cercano la sfida come strumento di auto autoaffermazione. Fino a esplorare una casa maledetta, un classico dell’horror, e ad assistere alla morte violenta di uno di loro. Sul sottofondo dei Nirvana e dei Metallica, Del Amo ci rivela un tempo e un luogo della Francia ancora poco esplorati dalla letteratura. Jean Paul Del Amo è stato ospite di Ira Rubini durante una delle dirette dal Castello Sforzesco di Radio Popolare a Bookcity 2025.

    Clip - 17-11-2025

  • PlayStop

    Musica leggerissima di lunedì 17/11/2025

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

    Musica leggerissima - 17-11-2025

  • PlayStop

    Eurallumina, operai in protesta sul silo a 40 metri

    In Sardegna quattro operai sono saliti per protesta su un silo a circa 40 metri di altezza, nel contesto della lunghissima vertenza che riguarda la Eurallumina di Portovesme, nel Sulcis. Cgil, Cisl e Uil di categoria sostengono l’iniziativa e spiegano che c’è stata un’assemblea ai cancelli dello stabilimento, dove è stato proclamato uno “stato di mobilitazione generale”. I sindacati chiedono lo sblocco di fondi pubblici che sarebbero necessari per far proseguire l’attività dell’azienda, controllata da una società russa e colpita dalle sanzioni legate all’invasione dell’Ucraina. Enrico Pulisci è uno dei lavoratori che si trovano a 40 metri di altezza.

    Clip - 17-11-2025

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di lunedì 17/11/2025

    Considera l'armadillo di lunedì 17 novembre 2025 con Simone Montuschi, presidente di @essere Animali si è parlato dell'ultima indagine sul White Striping sulla carne dei polli nella grande distribuzione, ma anche di Carabinieri Forestali e di Operazione Pettirosso contro il bracconaggio. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 17-11-2025

Adesso in diretta