Approfondimenti

Che cosa è successo oggi? – Domenica 26 aprile 2020

decreto fabbriche

Il racconto della giornata di domenica 26 aprile 2020 attraverso le notizie principali del giornale radio delle 19.30, dall’analisi dei dati dell’epidemia di Vittorio Agnoletto, alle misure e la divisione delle responsabilità per la “fase 2”. Oggi il giornalismo ha perso Giulietto Chiesa, morto all’età di 80 anni. Infine uno sguardo alla diffusione dell’epidemia nel mondo e i dati dell’andamento in Italia a cura di Luca Gattuso.

L’analisi di Vittorio Agnoletto sui dati dell’epidemia diffusi oggi

I morti sono 260 ed è il dato più basso dal 14 marzo. Diminuiscono anche i ricoverati e questa tendenza è ormai consolidata: 161 in meno e 93 in meno nelle terapie intensive. Ma torna a salire il numero del totale dei positivi, più 256 e cala il numero dei guariti, più 1808. I nuovi positivi sono 2324.

In Lombardia sono meno di mille i nuovi positivi, 960 e la metà di questi, 463 è nella provincia di Milano. Il Comune di Milano ne registra 241. I morti in Lombardia, la regione più colpita, sono stati 56.

Il commento di Vittorio Agnoletto.

Cosa ci aspetta per la fase 2

(di Anna Bredice)

Il 4 maggio si ricomincerà ad uscire, ad incontrarsi, sempre a distanza, ad andare al lavoro, con un’autocertificazione che sarà diversa da quella attuale, ma alcune riaperture inizieranno già da domani: riapriranno le imprese del settore manifatturiero la cui attività è rivolta all’export e i cantieri che lavorano sul dissesto, scuola, carceri ed edilizia pubblica. Il resto partirà dal 4 maggio, lasciando per ultimo a fine mese bar e ristoranti, parrucchieri e centri estetici.

La fase due verrà annunciata tra poco in conferenza stampa da Giuseppe Conte dopo un incontro con gli enti locali e le regioni, le quali hanno chiesto misure chiare e univoche, che “non lascino indietro nessuno” hanno detto, chiedendo ad esempio cosa dovranno fare le famiglie con i figli a casa che non possono prendere il congedo parentale. Dalle bozze che circolano, si sarà liberi di andare a visitare i famigliari più stretti, anche anziani, ma indossando la mascherina, possibile l’attività motoria a distanza da casa, concessi gli spostamenti in regione, e fuori regioni solo per chi era rimasto bloccato dal lockdown. Uno degli aspetti più duri di questa pandemia è stata la sospensione dei funerali e il mancato saluto ai propri cari, saranno possibili i funerali ma soltanto con un massimo 15 persone, per le messe bisogna aspettare ancora.

I negozi riapriranno il 18 maggio, così come il 18 riapriranno i musei. Bar e ristoranti per ultimo, ma dal 4 sarà possibile la vendita di asporto. Tutto questo dovrebbe essere confermato da Conte tra poco, con qualche precisazione in più, ad esempio non è chiaro se ci sarà l’obbligo della mascherine per spostarsi. 

Il comitato tecnico scientifico chiede chiarezza sulle zone rosse

(di Michele Migone)

Il comitato tecnico scientifico vuole una parola definitiva da Giuseppe Conte su uno degli aspetti più delicati e importanti della Fase 2: chi decide sulle zone rosse. Il Governo o le Regioni? Non vogliono trovarsi di fronte a un’altra Alzano Lombardo. Non vogliono che si ripeta quel gioco di rimbalzi e scaricabarile tra Palazzo Chigi e la Regione Lombardia che portò a non istituire la zona rossa in Val Seriana nei primi giorni di marzo, il 6 marzo, nonostante gli scienziati avessero detto che si dovesse fare. Fu quello una dei più sciagurati errori della gestione della crisi, un errore che ha contribuito ad aumentare il numero delle vittime e che ha determinato i luttuosi record globali della Lombardia. Fontana ha accusato Conte; Conte ha replicato, dicendo che la Giunta lombarda avrebbe potuto agire in autonomia, se avesse voluto. Le prime due zone rosse, Codogno e Vo’ Euganeo, furono decise dal Governo. Poi, sulla base del decreto Io Resto a Casa dell’11 marzo, alcuni governatori hanno iniziato a firmare delibere per creare zone rosse nelle proprie regioni. Oggi, a una settimana dalla riapertura del 4 maggio in Italia ci sono 106 zone rosse. Non sono poche. 70 in Emilia Romagna, 10 in Calabria, 6 in Abruzzo,  5 in Molise, 4 in Lazio, in Sicilia e in Basilicata, 3 in Campania. Sono tutti per lo più piccoli comuni. Nell’elenco non ci sono Lombardia e Piemonte, le due regioni dove il virus è più diffuso. Ma soprattutto, bisogna registrare come la Lombardia non sia mai entrata in questa lista. Attilio Fontana aveva le prerogative per stabilire una zona rossa. Se non il 6 marzo, sicuramente qualche giorno dopo, con il varo del decreto. Alcuni suoi colleghi lo hanno fatto. Lui no. Ma adesso, per la fase 2, gli scienziati chiedono una parola di chiarezza su chi si deve assumersi questa responsabilità. 

Trasporti, cantieri e soldi per i lavoratori

(di Luigi Ambrosio)

Oggi i sindaci italiani hanno scritto una lettera al presidente del Consiglio Conte. 

Diversi i punti toccati a cominciare dalle regole da fare applicare per rispettare le misure di sicurezza.

Ma i temi più importanti per i comuni sono i cantieri e i trasporti. I sindaci che hanno firmato la lettera vorrebbero più flessibilità sul codice degli appalti, per quanto riguarda i cantieri, e sostegno da parte dello Stato per quanto riguarda i trasporti, che in molte città rischiano di collassare con l’applicazione di norme stringenti sul distanziamento all’interno dei mezzi.

Per quanto riguarda i lavoratori, niente licenziamenti, probabilmente per altri due mesi. Il governo dovrebbe inserire nel prossimo decreto di aprile la proroga della sospensione dei licenziamenti collettivi e dei licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo  già inserita nel Cura Italia. La misura completerebbe il pacchetto di protezione del lavoro, che dovrebbe vedere uno stanziamento di circa 24 miliardi per il rinnovo di tutti gli ammortizzatori. 

Il decreto di aprile però è in ritardo, perché nel governo ci sono posizioni conflittuali su come stanziare i soldi. Oggi il sottosegretario all’economia, Buffagni, del Movimento 5 Stelle, ha auspicato che il bonus per partite Iva e autonomi sia portata a 700 o 800 Euro.

Addio a Giulietto Chiesa

E’ morto Giulietto Chiesa.
Giornalista, fu corrispondente per l’Unità dall’Unione Sovietica. Aveva 79 anni. Fu anche Europarlamentare.
Il ricordo di Giulietto Chiesa da parte di Antonio Ferrari, editorialista del Corriere della Sera, che lo conobbe a Genova agli inizi della carriera di entrambi e mantenne con lui un rapporto nei decenni successivi:

I dati dell’epidemia nel mondo

Quasi 3 milioni di contagiati nel mondo, secondo l’aggiornamento della John Hopkins University, oltre 300mila i morti. Nella prima città focolaio, Wuhan in Cina, oggi per la prima volta sono zero i pazienti di Covid negli ospedali. Calano i morti i Spagna per il secondo giorno di fila. Decessi al minimo registrato in Francia negli ospedali.

La pandemia comincia a differenziare i comportamenti dei Paesi verso la fase 2. In Argentina quarantena estesa al 10 maggio. Verso l’allentamento delle misure di contenimento invece in Bulgaria; riaprono negozi e parrucchieri in una quasi normalità in Israele come in Arabia Saudita. In Spagna da oggi agli under14 possono uscire di casa per un’ora al giorno, dal 2 maggio anche gli over 65.

In Usa risalgono i morti quasi 2500 nelle ultime 24 ore. Nella città più colpita, New York, migliorano i dati e il governatore lancia la Fase 2.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

 

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio venerdì 14/11 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 14-11-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve venerdì 14/11 18:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 14-11-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di venerdì 14/11/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 14-11-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 14/11/2025 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 14-11-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Percorsi PerVersi di venerdì 14/11/2025

    Poesie, liriche, sonetti, slam poetry, rime baciate, versi ermetici, poesie cantate. Ogni settimana Percorsi PerVersi incontra a Radio Popolare i poeti e li fa parlare di poesia. Percorriamo tutte le strade della parola poetica, da quella dei poeti laureati a quella dei poeti di strada e a quella – inedita – dei nostri ascoltatori.

    Percorsi PerVersi - 14-11-2025

  • PlayStop

    Musiche dal mondo di venerdì 14/11/2025

    Musiche dal mondo è una trasmissione di Radio Popolare dedicata alla world music, nata ben prima che l'espressione diventasse internazionale. Radio Popolare, partecipa alla World Music Charts Europe (WMCE) fin dal suo inizio. La trasmissione propone musica che difficilmente le radio mainstream fanno ascoltare e di cui i media correntemente non si occupano. Un'ampia varietà musicale, dalle fanfare macedoni al canto siberiano, promuovendo la biodiversità musicale.

    Musiche dal mondo - 14-11-2025

  • PlayStop

    Sui Generis di venerdì 14/11/2025

    Una trasmissione che parla di donne e altre stranezze. Attualità, cultura, approfondimenti su femminismi e questioni di genere. A cura di Elena Mordiglia.

    Sui Generis - 14-11-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di venerdì 14/11/2025

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 14-11-2025

  • PlayStop

    A Gaza arriva la pioggia. "Le nostre tende sott'acqua"

    Nella striscia di Gaza l'inverno è alle porte e insieme al freddo è arrivata anche la pioggia. Per la popolazione che vive in tende di fortuna, spesso sulla spiaggia, è l'ennesima tragedia. Come ci racconta dalla striscia il cooperante palestinesi Sami.

    Clip - 14-11-2025

  • PlayStop

    Esteri di venerdì 14/11/2025

    1) A Gaza arriva la pioggia. “Le nostre tende sono sott’acqua, non c’è limite al peggio”. In esteri la testimonianza dalla striscia. 2) Ucraina, la lunga notte di Kiev. La Russia colpisce la capitale con un massiccio attacco missilistico. Sei persone uccise e decine di feriti. (Piero Meda - We World) 3) Gran Bretagna, la sanguinosa lotta interna del partito laburista di Keir Starmer. Il ministro della sanità starebbe complottando contro il primo ministro per prendere il suo posto, mentre i labour calano nei sondaggi. (Elena Siniscalco) 4) Francia, un nuovo incubo per la famiglia Kessaci. UN altro fratello dell’attivista ambientalista marsigliese Amine Kessaci è stato ucciso da gruppi di mafia locali. (Francesco Giorgini) 5) La nuova dottrina di Xi Jinping: in Cina la crescita a tutti i costi non è più una priorità. (Gabriele Battaglia) 6) Mondialità. Il rischio ambientale del boom dell’industria spaziale. Ogni razzo che attraversa l’atmosfera lascia una traccia nel delicato equilibrio del nostro pianeta. (Alfredo Somoza)

    Esteri - 14-11-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte di venerdì 14/11 18:35

    L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.

    L’Orizzonte - 14-11-2025

  • PlayStop

    Brevi biografie di donne irriverenti: la collana “Oilà” arriva a Bookcity

    Brevi biografie “antieroiche” di oltre quindici donne del Novecento. E’ questa l’idea alla base di “Oilà”, collana edita da Electa e curata da Chiara Alessi, questa sera protagonista di un incontro nella cornice di Bookcity Milano. Da Niki de Saint Phalle a Nan Goldin, da Goliarda Sapienza a Rossana Rossanda, “La collana racconta personaggi femminili meritevoli di essere riscoperti, che in vita sono stati poco valorizzati o addirittura oscurati dalle figure maschili che li accompagnavano”. Racconta così Cristina Moro, oggi ospite di Volume insieme ad Angela Maderna, rispettivamente autrici della collana per i volumi su Cini Boeri e Lea Vergine. Ascolta l’intervista ad Angela Maderna e Cristina Moro.

    Clip - 14-11-2025

  • PlayStop

    Lo studio del Politecnico di Milano: in Lombardia c’è un legame diretto tra smog e arresti cardiaci

    Più è alto il livello di inquinamento atmosferico, più aumenta il rischio di subire un arresto cardiaco. Uno studio del Politecnico di Milano rivela che in Lombardia c’è un legame tra i picchi di smog e la salute cardiovascolare. I ricercatori hanno analizzato oltre 37.000 casi registrati nel territorio lombardo tra il 2016 e il 2019, associandoli alle concentrazioni giornaliere degli inquinanti. Il rischio cresce nei mesi caldi e si presenta anche quando i livelli delle polveri sottili sono inferiori ai limiti di legge. Lorenzo Gianquintieri è un ricercatore del Politecnico di Milano che ha partecipato allo studio.

    Clip - 14-11-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di venerdì 14/11/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 14-11-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di venerdì 14/11/2025

    Vieni con me è una grande panchina sociale. Ci si siedono coloro che amano il rammendo creativo o chi si rilassa facendo giardinaggio. Quelli che ballano lo swing, i giocatori di burraco e chi va a funghi. Poi i concerti, i talk impegnati e quelli più garruli. Uno spazio radiofonico per incontrarsi nella vita. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

    Vieni con me - 14-11-2025

  • PlayStop

    Volume di venerdì 14/11/2025

    Dal lunedì al venerdì dalle 14.00 alle 16.00, Elisa Graci e Dario Grande vi accompagnano alla scoperta del suono di oggi: notizie, tendenze e storie di musica accompagnate dalle uscite discografiche più imperdibili, interviste con artisti affermati e nuove voci, mini live in studio e approfondimenti su cinema, serie TV e sottoculture emergenti. Il tutto a ritmo di giochi, curiosità e tanta interazione con il pubblico. Non fartelo raccontare, alza il Volume!

    Volume - 14-11-2025

Adesso in diretta