
È un passo indietro significativo, su diversi fronti, quello che il governatore della California Gavin Newsom fa in tema di immigrazione e sanità. Newsom, un democratico, tra i più probabili candidati del partito alle presidenziali 2028, propone infatti di tagliare l’assistenza sanitaria gratuita e universale agli immigrati irregolari che vivono nello Stato.
In California, infatti, gli irregolari possono, a partire dal 2021, accedere all’assistenza sanitaria offerta dallo Stato, il Medi Cal, una variante del Medicaid, quindi la sanità per le fasce sociali più deboli. La decisione venne presa dai legislatori dello Stato subito dopo la pandemia, nella convinzione che offrire l’assistenza sanitaria a tutti, indipendentemente dal loro status di cittadinanza, fosse un imperativo morale.
C’era anche un’altra considerazione. Si pensava che, offrendo la sanità anche ai migranti irregolari, si sarebbero ridotte le loro visite ai pronto soccorso, in regime di emergenza, ciò che costa parecchi soldi alle casse dello Stato. La realtà si è però rivelata meno rosea del previsto. Anzitutto, più immigrati irregolari del previsto si sono iscritti al programma. Poi, è arrivata l’amministrazione Trump, che ha cominciato a colpire quei finanziamenti agli Stati che assicurano tutele e diritti anche agli irregolari. Alcuni giorni fa, la segretaria alla sicurezza nazionale Jristi Noem ha per esempio preso di mira un programma della California che prevede un aiuto in contanti a quegli irregolari che necessitano assistenza.
Ci sono state poi le contingenze economiche. Le politiche di Trump in materia economica, soprattutto i dazi, stanno provocando diversi problemi per gli Stati. La California prevede di incassare 16 miliardi di dollari in meno in introiti fiscali nei prossimi mesi. Quello che Newsom ha definito il Trump Slump, il crollo, la recessione di Trump. Ad ogni modo, la California si è ritrovata con maggiori costi del previsto, per il programma di sanità universale, e minori entrate del previsto.
Le autorità dello Stato prevedevano che il programma costasse 6.4 miliardi di dollari, si sono ritrovati con 2.7 miliardi di uscite non previste. Di qui la richiesta di Newsom di impedire l’entrata nel programma ad altri migranti irregolari. Quelli che hanno già effettuato l’iscrizione, dovranno a partire dal 2027 pagare 100 dollari al mese.
La proposta di Newsom, che i legislatori dello Stato devono ora ratificare, rivela le difficoltà che molti Stati a guida democratica hanno nel continuare le loro politiche a tutela dei migranti, di fronte all’attacco del governo federale di Donald Trump. C’è anche, in questa vicenda, un dato più generale. L’opinione pubblica, non solo quella repubblicana ma anche quella democratica, è oggi meno aperta e disponibile nei confronti dei migranti irregolari. Si chiedono limitazioni al loro arrivo. E Newsom, un democratico che punta con ogni probabilità a candidarsi alle presidenziali 2028, interpreta questa chiusura degli americani in tema di immigrazione.