Approfondimenti

La frattura nei 5 Stelle dopo il voto per il Quirinale, la protesta degli studenti e le altre notizie della giornata

Di Maio Belloni ANSA

Il racconto della giornata di martedì 1° febbraio 2022 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. La politica e gli strascichi dei veleni per l’elezione del Presidente della Repubblica, che investono soprattutto i 5 Stelle ed il centrodestra. Sul fronte del lavoro il 2021 si è chiuso nel segno del lavoro precario e anche sul fronte delle morti sul lavoro i numeri restano in linea con gli anni precedenti, ma il governo non percepisce l’urgenza di nuove misure. Anzi, nel decreto fiscale appena chiuso è stata ridotta la sanzione penale in caso di violazione delle leggi anti-infortunistiche. Anche i presidi si associano alle proteste degli studenti contro la reintroduzione degli scritti agli esami di maturità. A Reggio Emilia tre quindicenni sono accusati di stupro di gruppo ai danni di una compagna di scuola: il mese di gennaio si è concluso come era iniziato: con adolescenti accusati di violenza sessuale di gruppo su giovani donne. Infine, l’andamento della pandemia di COVID-19 in Italia.

Gli strascichi dei veleni per l’elezione del Presidente della Repubblica

(di Luigi Ambrosio)

La politica e gli strascichi dei veleni per l’elezione del Presidente della Repubblica, che investono soprattutto i 5 Stelle ed il centrodestra. Oggi Salvini ha riunito il consiglio federale della Lega, continuando a lanciare pesanti accuse sul governatore Ligure Toti per il mancato voto a Casellati come presidente. Tra i 5 stelle invece è guerra aperta tra Conte e Di Maio.
Oggi Di Maio è stato molto attivo. 
Ha incontrato le ex sindache di Roma e Torino, Raggi e Appendino, e ha pranzato con la direttrice dei servizi segreti Elisabetta Belloni.
 Raggi è in rotta con Giuseppe Conte, accusato di troppa simpatia per il candidato del PD Gualtieri alle amministrative di Roma in cui lei era ricandidata. Belloni è stata bruciata nella corsa al Quirinale dall’improvvisa uscita di Conte in diretta tv venerdi scorso e dal tweet di Grillo che la nominava esplicitamente. Di Maio oggi ha pubblicato sui social la foto del pranzo con Belloni: loro due sorridenti, con tanto di scambio di cortesi apprezzamenti reciproci. È la risposta alla campagna social contro di lui, una iniziativa che non ha raccolto grandissimi numeri ma che i dimaiani interpretano come un attacco da parte di Conte e di un redivivo Di Battista, il quale starebbe cercando di approfittare della situazione per tornare protagonista. In gioco c’è il potere. La guerra per chi comanda nel movimento. E in gioco c’è anche la collocazione dei 5 Stelle. Di Maio si vedrebbe bene a dialogare con il centro in via di costruzione.
 Conte da un lato si fa garante dell’alleanza col PD, dall’altro però cerca di farsi interprete dell’ala più movimentista, quella di Di Battista, quella che col PD è sempre stata in conflitto e che non ha avuto problemi a fare il governo con la Lega.

Il 2021 in Italia si è chiuso nel segno del lavoro precario

(di Massimo Alberti)

Sul fronte del lavoro il 2021 si chiude come era iniziato: nel segno del lavoro precario. L’aumento di posti di lavoro è dovuto quasi del tutto ai contratti a termine, e il numero degli occupati resta sotto il periodo pre-pandemia. La crescita del Pil non si è tradotta in lavoro, salari, diritti. Potremmo definire il 2021 l’anno dell’ingiustizia sociale. Nel complesso il tasso di disoccupazione è sceso di un decimale, al 9%, e quello degli occupati è stabile, ma si tratta solo di aggiustamenti demografici. Perchè i numeri assoluti raccontano un’altra storia.
A dicembre i contratti indeterminati sono scesi di 7.000, ma i contratti precari sono aumentati di 56.000. Dei 560.000 nuovi posti di lavoro, il 77% sono contratti a termine, in gran maggioranza lavoretti che durano meno di 3 mesi, fino a qualche settimana, se non pochi giorni. Rispetto al periodo pre pandemico mancano 286mila posti di lavoro. Torna sopra il 50% il tasso di occupazione femminile, spinto dal part-time involontario e dai contratti a tempo delle festività natalizie.
Questi dati fanno il paio con quelli di ieri sulle retribuzioni, ferme nel 2021 e divorate dall’inflazione. La crescita del prodotto interno lordo del 2021 non solo dunque non si è riflessa sul lavoro in termini di redistribuzione della ricchezza su salari e diritti, ma nemmeno in occupazione. Ed anche la crescita di lavoro nella fascia 24-35 anni è legata al calo tra gli ultra 50enni. “Sicuramente c’è un effetto di sostituzione di lavoro garantito con lavoro precario”, commenta Fulvio Fammoni della Fondazione Di Vittorio. Le imprese si giustificano citando l’incertezza, ma anche nel 2022 le stime sono di una crescita del Pil comunque oltre il 4%. “di fronte alle previsioni le giustificazioni delle imprese non sono ragionevoli. C’è in atto una tendenza chiara – conclude Fammoni, il governo, aggiunge, deve intervenire sui fondi del PNRR”.

Presidi e studenti contro la reintroduzione degli scritti agli esami di maturità

Anche i presidi si associano alle proteste degli studenti sulla reintroduzione degli scritti agli esami di maturità. “Ci auguriamo che il Ministro ci ripensi e tolga la seconda prova”, ha chiesto il presidente dell’Associazione Nazionale Antonello Giannelli commentando il nuovo sistema di esami indicato dal Ministero dell’Istruzione. Gli studenti le vorrebbero togliere del tutto, dopo il secondo anno di scuola consecutivo passato tra mille difficoltà. “Ci usano per fingere una normalità che non c’è” è l’accusa. La questione della maturità diventa l’altro tema dei cortei organizzate venerdì e sabato, dopo le cariche alle manifestazioni per la morte di Lorenzo Parrelli. A Bologna occupati due istituti, ed anche a Torino, dove restano ricoverati due studenti, uno dei quali con un’emorragia cerebrale, è stato occupato il liceo Gioberti. La nostra collaboratrice Rita Rapisardi è andata a parlare con loro:


 

92 morti sul lavoro dall’inizio dell’anno, ma il governo non vede l’urgenza di nuovi interventi

(di Massimo Alberti)

Sono 3 i morti sul lavoro di cui si è avuta notizia oggi: un operaio di 50 anni è morto cadendo da una impalcatura in un’azienda di trattamento rifiuti a Venezia. Lavorava per una ditta esterna. In provincia di Frosinone un operaio di 57 anni è rimasto schiacciato da un pannello per la coibentazione che si è staccato a causa del forte vento. A Castiglione delle Stiviere, in provincia di Mantova, un agricoltore di 56 anni è morto schiacciato dal mezzo agricolo che stava conducendo. Si conferma anche quest’anno la media di 3 morti sul lavoro al giorno.
Schiacciati da travi o lastre, caduti da impalcature, rimasti sotto i mezzi agricoli. I morti sul lavoro da inizio anno sono 92. Tra loro c’erano ad esempio anche lo studente Lorenzo Parelli, o Alcimar Da Silva, l’operaio edile caduto da un’impalcatura a Torino mentre era in prova. L’Italia non si schioda da quella media di 3 morti al giorno che continua da anni. Proprio ieri l’Inail ha diffuso i dati del 2022. Le denunce di infortunio sono in aumento, oltre 550mila, i morti sarebbero in lieve calo, 1.221, ma la stessa Inail sottolinea che sono dati ancora influenzati dalla pandemia. Secondo l’osservatorio indipendente di Bologna sarebbero di più, oltre 1.400 contando coloro che svolgono professioni che non hanno assicurazioni Inail. Raffaele Guariniello, il magistrato torinese impegnato da anni per la sicurezza sul lavoro, in una recente intervista era stato molto duro col governo. “Il codice penale va modificato ma invece di inasprire le norme, qui si alleggeriscono. Nel decreto fiscale appena chiuso – ricorda Guariniello – si è addirittura ridotta la sanzione penale in caso di violazione delle leggi anti-infortunistiche. Il magistrato torinese auspica poi la creazione della Procura nazionale del lavoro. Proposta ferma in Parlamento, che evidentemente non la considera un’urgenza.

Tre quindicenni accusati di stupro di gruppo ai danni di una compagna di scuola a Reggio Emilia

(di Chiara Ronzani)


A Reggio Emilia tre quindicenni sono accusati di stupro di gruppo ai danni di una compagna di scuola. I fatti risalgono a venerdì, quando gli adolescenti hanno deciso di saltare le lezioni all’istituto superiore che frequentano e andare a casa di uno di loro, che al momento era vuota. Hanno abusato di alcool e ad un certo punto, approfittando dello stato di alterazione della ragazza, ci sono state le violenze. La giovane ha poi chiamato la sorella, che l’ha accompagnata in ospedale dove ha sporto denuncia. Uno dei ragazzi è stato arrestato e poi messo ai domiciliari, si difende dicendo che i rapporti sessuali sono stati consenzienti. Nei telefonini gli investigatori dicono di aver trovato messaggi inequivocabili tra gli accusati. 
Il mese di gennaio si è concluso come era iniziato: con adolescenti accusati di violenza sessuale di gruppo su giovani donne. Dalla notte di Capodanno con le violenze perpetrate in piazza Duomo a Milano da parte decine di giovani e giovanissimi, su almeno 9 ragazze, allo stupro di Reggio Emilia, protagonisti tre compagni quindicenni di una scuola superiore. 
Scenari e modalità diverse per lo stesso reato: un reato che prevede la sopraffazione della vittima, considerata un oggetto su cui riversare violenza per affermare la propria supremazia. Se di gruppo, aggravato dall’esercizio di mostrare agli altri uomini la propria presunta virilità. Modalità, contesti sociali e familiari diversi attraversati dalla stessa malattia che affligge le nostre culture e società: quella sessista e della maschilità tossica, già pienamente assorbita dagli adolescenti che si esercitano a diventare uomini.


Birmania, a un anno dal colpo di stato la piazza sfida la giunta militare

(di Sara Milanese)

Sono tornati a manifestare contro la giunta militare oggi i birmani; “la rivoluzione deve vincere” e “democrazia” gli slogan gridati per le strade. Le proteste palesi però sono state poche e poco partecipate, quella di oggi è stata soprattutto una giornata di scioperi silenziosi: i cittadini si sono fermati in strada, in piedi o seduti, facendo il saluto con tre dita in segno di resistenza. Commercianti ed esercenti hanno chiuso le attività; gli studenti a Yangon hanno dispiegato striscioni contro la dittatura. A rompere il silenzio solo l’applauso fragoroso, in segno di sfida nei confronti dei militari. Eppure tutte queste azioni sono rischiose: la giunta ha avvertito che queste azioni possono essere considerate reati contro l’autorità, e quindi essere punite col carcere. [CONTINUA A LEGGERE SUL SITO]

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

Anche oggi i dati confermano che la curva dei contagi sta rallentando. Il tasso di positività è sceso al 10,7%, calano ancora i ricoveri e le terapie intensive, mentre resta alto il numero di vittime 427 quelle comunicate nelle ultime 24 ore. Poco sopra i 133mila i nuovi casi registrati. E in questo contesto, di lento ma costante miglioramento della situazione, il Governo sta lavorando ad un graduale allentamento delle norme restrittive per vaccinati e guariti, varianti permettendo.

(di Omar Caniello)

Il primo segnale di un probabile allentamento delle politiche anti-COVID è arrivato ieri quando il governo ha deciso di prolungare solo fino al 10 febbraio l’uso delle mascherine all’aperto. Dunque dall’11 febbraio con ogni probabilità saranno obbligatorie solo al chiuso. L’altro segnale dovrebbe arrivare domani quando il Consiglio dei Ministri inizierà ad allentare le norme sulle quarantene nelle scuole, dalla riduzione della Dad da 10 a 5 giorni a regole uguali per i vari cicli di studio, indicando ad esempio che anche per le elementari fino a tre casi si va a scuola. Se anche i dati di questa settimana confermeranno il calo nell’incidenza dei casi si andrà verso il superamento delle fasce di colore per le Regioni, dovrebbe rimanere solo quella rossa. Probabile anche che la durata del Green Pass per chi ha fatto tre dosi non sarà più di 6 mesi ma di 10 o illimitata, anche perché per molti cittadini il pass sanitario scadrà a metà marzo e una quarta dose al momento non è prevista. Poi c’è lo stato d’emergenza che scadrà il 31 marzo. Oggi i due sottosegretari alla Salute Sileri e Costa hanno anticipato che difficilmente verrà prorogato. Entrambi si sono spinti anche più in là affermano che entro poche settimane si inizierà a ragionare se togliere l’isolamento ai positivi asintomatici mantenendo solo l’obbligo di mascherina FFP2 per alcuni giorni. Sileri l’ha chiamata transizione dalla pandemia all’endemia. Va detto che difficilmente il CTS darà il via libera in tempi brevi ad un allentamento di questo tipo e lo stesso Ministro della Salute Speranza nelle scorse ore ha dichiarato che sì, si può iniziare a progettare un fase nuova ma bisogna restare cauti, non stravolgere tutto e rispetto alla fine dello stato d’emergenza ha dichiarato “prima di due mesi ogni valutazione è prematura”.

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio venerdì 24/10 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 24-10-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve venerdì 24/10 18:29

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 24-10-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di venerdì 24/10/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 24-10-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 24/10/2025 delle 19:49

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 24-10-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Slide Pistons – Jam Session di sabato 25/10/2025

    La frizzante trasmissione di Luciano Macchia e Raffaele Kohler. Tutti i sabati su Radio Popolare dalla mezzanotte all'una. In onda le scorribande musicali dei due suonatori d’ottone in giro per la città, assecondate da artisti formidabili e straordinari.

    Slide Pistons – Jam Session - 24-10-2025

  • PlayStop

    Doppia Acca di venerdì 24/10/2025

    Dal 2011 è la trasmissione dedicata all’hip-hop di Radio Popolare.

    Doppia_Acca - 24-10-2025

  • PlayStop

    News della notte di venerdì 24/10/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 24-10-2025

  • PlayStop

    Percorsi PerVersi di venerdì 24/10/2025

    Poesie, liriche, sonetti, slam poetry, rime baciate, versi ermetici, poesie cantate. Ogni settimana Percorsi PerVersi incontra a Radio Popolare i poeti e li fa parlare di poesia. Percorriamo tutte le strade della parola poetica, da quella dei poeti laureati a quella dei poeti di strada e a quella – inedita – dei nostri ascoltatori.

    Percorsi PerVersi - 24-10-2025

  • PlayStop

    Musiche dal mondo di venerdì 24/10/2025

    Musiche dal mondo è una trasmissione di Radio Popolare dedicata alla world music, nata ben prima che l'espressione diventasse internazionale. Radio Popolare, partecipa alla World Music Charts Europe (WMCE) fin dal suo inizio. La trasmissione propone musica che difficilmente le radio mainstream fanno ascoltare e di cui i media correntemente non si occupano. Un'ampia varietà musicale, dalle fanfare macedoni al canto siberiano, promuovendo la biodiversità musicale.

    Musiche dal mondo - 24-10-2025

  • PlayStop

    Sui Generis di venerdì 24/10/2025

    Una trasmissione che parla di donne e altre stranezze. Attualità, cultura, approfondimenti su femminismi e questioni di genere. A cura di Elena Mordiglia.

    Sui Generis - 24-10-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di venerdì 24/10/2025

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 24-10-2025

  • PlayStop

    Esteri di venerdì 24/10/2025

    1) “L’obiettivo è distruggere lo spirito della società palestinese”. La Ong israeliana B’tselem descrive il sistema carcerario israeliano mentre i prigionieri rilasciati mostrano i segni delle torture. (Shai Parnes - B’tselem) 2) Stati Uniti, Trump all’ultimo blocca l’invio degli agenti federali a San Francisco, ma nella città californiana regna incertezza. L’intervista di Esteri. (Eric Leenson - amici di La Peña) 3) Una settimana di proteste razziste a Dublino. Nella capitale irlandese, centinaia di persone hanno manifestato ogni sera contro un’ hotel che ospita richiedenti asilo. (Elena Siniscalco) 4) Domani si vota in Costa D’avorio. L’83enne Alassane Ouattara si prepara ad ottenere il suo quarto mandato. (Giovanni Carbone - Ispi) 5) Mondialità. Le banane del mediterraneo. Il cambiamento climatico modifica la geografia dall’agricoltura. (Alfredo Somoza) 6) Al premio Tenco, la memoria del poeta palestinese Refaat Alraeer, ucciso nella striscia di Gaza. (Nabil Bey Salameh - Radiodervish)

    Esteri - 24-10-2025

  • PlayStop

    Detto tra noi di venerdì 24/10/2025

    Conversazioni con la direttrice. Microfono aperto con Lorenza Ghidini.

    Detto tra noi - 24-10-2025

  • PlayStop

    Toro in fuga da giorni da un macello in Brianza. Migliaia di firme per non abbatterlo

    Oltre 6.500 firme in due giorni per salvare il bovino scappato da un macello di Correzzana, in provincia di Monza e Brianza, martedì scorso. L’Enpa, l’Ente Nazionale Protezione Animali, di Merate ne ha raccolte oltre 2.000 solo oggi e con il sostegno dei Santuari animali liberi chiede di prendere in carico l’animale, forse una manzetta secondo alcuni. L’Agenzia per la tutela della salute (Ats) della Brianza e i Carabinieri stanno valutando l'utilizzo dei droni per provare a individuarlo. Ora l’animale si trova nella zona di Merate, dove si nasconde tra i boschi della Valle della Nava e i campi, e da dove non dovrebbe spostarsi secondo Silvana Benedetti, Responsabile Enpa Lecco-Merate, che aggiunge: “L’istinto di libertà e sopravvivenza dell’animale è altissimo”. Ascolta l’intervista a cura di Martino Fiumi.

    Clip - 24-10-2025

  • PlayStop

    Cercare la bellezza "oltre la paura", come nel nuovo disco di Simona Norato

    “Mi sono presa i miei tempi anche perchè sono sempre più esigente”, racconta la cantautrice siciliana Simona Norato ai microfoni di Radio Popolare. Il suo nuovo album, “Enigmistica”, arriva dopo anni intensi, in cui ha fatto il pieno di influenze suonando con numerosi artisti tra cui Cesare Basile, Iosonouncane e Diodato. Il disco è un viaggio tra cantautorato elettronico e avanguardia, in cui la polistrumentista si è per la prima volta occupata anche degli aspetti produttivi. E spiega: “Ho deciso di essere estrema nelle scelte del disco, perchè tutte le cose di cui si ha paura alla fine si rivelano le più belle”. Ascolta il MiniLive di Simona Norato e l'intervista a cura di Dario Grande su radiopopolare.it

    Clip - 24-10-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di venerdì 24/10/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 24-10-2025

  • PlayStop

    Gli speciali di venerdì 24/10/2025 - ore 16:29

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 24-10-2025

Adesso in diretta