Jazz in un giorno d’estate | 14 Agosto 201719 Novembre 2019

Montreux 1975: The Montreux Collection (seconda parte)

Nelle note di copertina di The Montreux Collection, Norman Granz cita Oscar Peterson, che a proposito di Montreux '75 dice: "dappertutto sentivi che tutti non vedevano l'ora di cominciare a suonare: era qualcosa". Peterson ci aiuta ad immedesimarci in una situazione in cui si è creato un mondo del jazz: Granz ha portato al festival una rappresentanza del mondo del jazz tanto nutrita e tanto qualitativamente elevata da creare lì, a Montreux, un mondo del jazz, da far sentire nel loro mondo i musicisti che ha invitato, anche se si trovano in Svizzera, sulle rive del lago di Ginevra. In effetti nel loro habitat naturale, nella loro attività abituale, negli Stati Uniti, a New York, raramente potevano darsi in realtà delle così forti concentrazioni di musicisti di così alto livello: ecco allora la bellezza della formula di grandi assortimenti di musicisti ideata da Granz, ed ecco la funzione dei grandi festival, anche dei festival che si svolgevano in Europa. Da The Montreux Collection ascoltiamo altre formidabili combinazioni di musicisti: un quartetto con Oscar Peterson al piano, Milt Jackson al vibrafono, Niels Henning Orsted Pedersen al contrabbasso e Mickey Rocker alla batteria; un sestetto con Count Basie al piano, Johnny Griffin al sax tenore, Jackson al vibrafono, Roy Eldridge alla tromba, Orsted Pedersen al contrabbasso e Louis Bellson alla batteria; e inoltre Ella Fitzgerald in The Man I Love.

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