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    Ttip, Tpp: i trattati della nuova globalizzazione americana. Intervista con Marcello De Cecco.

    A cura di:

    Raffaele Liguori

    Un trattato già firmato (Tpp) e un altro ancora in alto mare (Ttip). In gioco c'è la riscrittura delle regole della globalizzazione economica e gli Stati Uniti sono gli attori principali su entrambi i tavoli. Una decina di giorni fa Washington ha chiuso l'accordo con il Giappone e nove paesi dell'area del Pacifico, Cina esclusa. Siamo invece ancora nella fase delle trattative con l'Unione Europea. E' finita l'era del Wto, l'organismo multilaterale di 161 paesi fondato vent'anni fa? Perchè gli Stati Uniti preferiscono trattare accordi di libero scambio “bilaterali”, con specifiche aree del mondo, e non muoversi all'interno di intese globali, multilaterali? Memos ne ha parlato oggi con Marcello De Cecco, economista prima alla Scuola Normale di Pisa e poi alla Luiss di Roma. A proposito del Ttip, De Cecco ha un'idea precisa, lo ha scritto di recente e lo ha confermato a Memos: “l'obiettivo del trattato è fungere da veicolo per indebolire definitivamente le strutture dello stato sociale a vantaggio delle grandi imprese, europee e specialmente americane”. Perchè gli Stati Uniti escludono la Cina dagli accordi di libero scambio nell'area del Pacifico? «E' un modo nuovo di guardare alla Cina, alle liberalizzazioni cinesi. Finora sono andate bene a Washington, ma ad un certo punto – racconta De Cecco – è accaduto che qualcuno (negli Stati Uniti, ndr) si è rifatto un paio di conti e ha realizzato di avere il fiato dei cinesi sul collo. Hanno pensato che il “comunismo capitalistico” cinese di oggi possa essere più pericoloso del “comunismo semplice” del passato». Ma gli Stati Uniti possono fare a meno della domanda di beni dalla Cina? «C'è un'opzione alternativa che consiste nel sostituire la domanda cinese con il riarmo, anche perchè si è visto che in Cina è finita la fase di crescita al 10% annuo. Direi che messa in questi termini la situazione è preoccupante, lo abbiamo già visto in passato con la corsa agli armamenti si va a finire male».

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    Da nove giorni il menù alle mense scolastiche milanesi è sempre lo stesso: riso in bianco e pollo ai ferri. Ma solo per qualcuno: i bambini e le bambine con celiachia, o che seguono una dieta etico religiosa o dedicata a causa di allergie alimentari. Una conseguenza dell’attacco informatico subito da Milano Ristorazione il 24 novembre, che ha interessato il sito e i canali d’informazione della società che eroga i pasti nei nidi d'infanzia e nelle scuole cittadine. In un post su Facebook, Milano Ristorazione aveva parlato di “qualche probabile variazione ai menù previsti e alle diete speciali, temporaneamente gestite tramite un menù semplificato per garantire il pieno rispetto degli standard di sicurezza previsti”. Senza però contattare i diretti interessati. Rosa è la mamma di due bambine celiache che frequentano due scuole milanesi. L'intervista di Chiara Manetti.

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    È da poco uscito Ritmo Lento, il terzo disco della band bolognese Leatherette. L'album arriva a seguito di una “pausa” che la formazione si è presa dopo un lungo e intenso tour europeo. “Avevamo bisogno di rallentare un attimo per raccogliere le idee e capire chi siamo, è stato un periodo meditativo, ma ora siamo di nuovo carichi”. Il disco ha due anime: una più diretta e punk guidata dalle chitarre, arricchita dalle voci in coro e dal sax, l’altra più calma e riflessiva dove ogni elemento è ridotto all’osso. Dal titolo del disco all’influenza dei Guided By Voices, dagli arrangiamenti dei nuovi pezzi agli incontri con Keanu Reeves e Gianni Morandi: ascolta l’intervista e il MiniLive dei Leatherette.

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    Vieni con me è una grande panchina sociale. Ci si siedono coloro che amano il rammendo creativo o chi si rilassa facendo giardinaggio. Quelli che ballano lo swing, i giocatori di burraco e chi va a funghi. Poi i concerti, i talk impegnati e quelli più garruli. Uno spazio radiofonico per incontrarsi nella vita. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

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