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Perché diciamo di non andare a votare

L’unica cosa giusta da fare il 22 ottobre è non andare a votare. Andare alle urne per fare la croce sul No servirebbe solo ad abbassare di un paio di punti percentuali il risultato del plebiscito che il presidente di regione Lombardia Roberto Maroni ha preparato per lanciare la sua campagna elettorale verso la riconferma al Pirellone. Così come sarebbe inutile (e anzi dannoso) andare a votare a favore del quesito, per dimostrare che ci sono diversi modi di dire sì, come invitano a fare diversi sindaci lombardi del partito democratico. Si mettano il cuore in pace gli amministratori dem: un minuto dopo aver reso noto il risultato del referendum, Roberto Maroni e la Lega avranno già fagocitato nel calderone del finto voto autonomista tutti quei voti, attribuendoli a sé. Da qui al 22 ottobre c’è una sola cosa da fare. Raccontare ogni giorno che, mentre stanno portando avanti una riforma del sistema sanitario regionale che va sempre di più verso la privatizzazione del settore, Maroni e la Lega sperperano i soldi dei cittadini lombardi (tra pubblicità, acquisto dei tablet per il voto elettronico, merce di scambio coi 5stelle locali, e normali procedure elettorali siamo già a 50 milioni di euro di spesa). Soldi che avrebbero potuto spendere, ad esempio, per garantire, all’inizio del prossimo anno scolastico, visto che ora è di competenza regionale, il trasporto a scuola degli alunni disabili, che invece rischia di saltare. Ma se, dopo oltre 20 anni in cui (mal)governano questo territorio non hanno ancora fatto nulla di tutto ciò è perché, a Maroni e ai suoi sodali, dei cittadini lombardi interessa poco o nulla.

  • Autore articolo
    Alessandro Braga
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    Violenza stradale, numeri un po' in calo. Il rimedio: l’educazione e diminuire la velocità

    L’Istat ha pubblicato i report sugli scontri stradali, su base regionale (relativi al 2024) e anche alcuni dati sui primi sei mesi di quest’anno. Ci sono meno feriti e meno vittime sulle strade, anche se i numeri restano ancora drammaticamente elevati. Secondo l’Istituto di Statistica nel primo semestre del 2025 i morti sono stati 1310 (si parla di morti per scontri stradali se il decesso avviene entro 30 giorni dall’evento, quindi sono escluse le persone che muoiono, nonostante la causa siano le conseguenze dello scontro, oltre quel limite temporale) contro i 1406 dello stesso periodo dell’anno precedente. I feriti sono stati 111090, anche in questo caso in calo rispetto al 2024, quando erano stati 112428. Gli obiettivi europei sulla sicurezza stradale prevedono il dimezzamento del numero di vittime e feriti gravi entro il 2030 rispetto all’anno di riferimento, che è il 2019. In Italia al momento registriamo una diminuzione del 4,5% (in Lombardia del 12,6). Bisogna ancora fare molto per riuscire a raggiungere l’obiettivo. Uno degli aspetti fondamentali, oltre la diminuzione della velocità, è l’incremento dell’educazione stradale. Stefano Guarnieri, padre di Lorenzo, morto nel 2010 a causa di un omicidio stradale a Firenze ha fondato l’associazione Lorenzo Guarnieri, che da anni si impegna a portare avanti un discorso di educazione. Alessandro Braga lo ha intervistato nella trasmissione Tutto Scorre.

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    Pubblica di mercoledì 17/12/2025

    Nubi sull'università italiana: si moltiplicano le adesioni alle università private telematiche, mentre alle statali il governo Meloni taglia i fondi. Ospite l'economista Gianfranco Viesti. E poi, il caso Raiplay Sound, la censura nei confronti di un podcast – prima autorizzato e poi annullato - sulla storia di Margherita Cagol, una delle fondatrici delle Brigate rosse. A Pubblica Nicola Attadio, uno degli autori insieme al giornalista Paolo Morando e al musicista Matteo Portelli.

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    Sguardi, opinioni, vite, dialoghi al microfono. Condotta da Massimo Bacchetta, in redazione Luisa Nannipieri.

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    MARCO POLITI - LA RIVOLUZIONE INCOMPIUTA

    MARCO POLITI - LA RIVOLUZIONE INCOMPIUTA - presentato da Michele Migone

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    Presto Presto - Interviste e Analisi di mercoledì 17/12/2025

    Dai raid contro le associazioni e i migranti anche regolari dell'amministrazione Trump, alle deportazioni legalizzate in Europa, in Cile come in Australia, il nemico numero 1 indicato da politici di destra, sovranisti e conservatori (ormai allineati) sono i migranti, domani è la Giornata internazionale dei migranti e facciamo il punto con Chiara Catelli Advocacy officer di PICUM - the Platform for International Cooperation on Undocumented Migrants, mentre Federica Giannotta, Responsabile dei Programmi Italia di Terre des Hommes, ci presenta un report sull’accoglienza delle famiglie richiedenti asilo in Italia. Un incendio nelle cantine a San Vittore è l'occasione per rilanciare (lo ha fatto il sindaco) l'idea di chiudere e trasferire il carcere storico di Milano, per Luigi Pagano garante dei detenuti di Milano e per più di vent'anni direttore del carcere (intervistato Roberto Maggioni) la soluzione migliore sarebbe iniziare a renderlo umano. Dario Salvetti portavoce del collettivo dei lavoratori ex-GKN di Firenze ci racconta l'ennesimo stallo del consorzio industriale per rilanciare il progetto di reindustrializzazione sostenibile della fabbrica, dopo 4 anni di presidio e occupazione, dopo le vittorie legali e addirittura una legge ad hoc per espropriare l'area, il rilancio pubblico latita e alcuni investitori si ritirano, così tocca di nuovo a loro, i lavoratori e a noi trovare 2 milioni di euro per partire.

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