Approfondimenti

Terra dei Fuochi. Le Mamme Coraggio

“Non staremo in silenzio, combatteremo per i nostri figli. Saremo le sentinelle del territorio. Siamo donne in lotta, per la vita”.

Chiara Bellisario fa parte del gruppo “Mamme Coraggio”. Vive ad Acerra, nella Terra dei Fuochi, chiamata così per i continui roghi dei rifiuti che provocano enormi nubi nere inquinanti, tossiche.

Acerra fa parte, con Nola e Marigliano, del cosiddetto “triangolo della morte” della Campania. Fu l’autorevole rivista The Lancet, nel 2004, a coniare questa definizione.

Lo studio su quest’area venne condotto da Kathryn Senior e Alfredo Mazza con il titolo Italian Triangle of Death, Linked to Waste Crisis (“Il Triangolo della morte italiano, collegato alla crisi dei rifiuti”).

Acerra è nel gruppo di quei 55 Comuni in cui, secondo le indagini dell’Istituto Superiore di Sanità, c’è un numero maggiore di tumori, provocati, anche se non in modo esclusivo, dall’inquinamento e dallo smaltimento dei rifiuti: +11 per cento negli uomini, +9 per cento nelle donne, rispetto agli altri abitanti della Campania.

Sono stati in particolare rilevati eccessi di bambini ricoverati nel primo anno di vita per tutti i tipi di tumore ed eccessi di tumori del sistema nervoso centrale, questi ultimi anche nella fascia 0-14 anni. (fonte: “Mortalità, ospedalizzazione e incidenza tumorale nei Comuni della Terra dei Fuochi in Campania”, relazione ai sensi della Legge 6/2014).

Le Mamme Coraggio di Acerra, sono un gruppo nato nel 2014 per difendere la salute dei propri figli, per fermare il degrado, per ottenere un altro modello di vita in cui non accada più che “in nome del profitto di pochi, si sacrifichi una popolazione”.

Ci credono, sono determinate, e la loro intenzione è impressa sulla pagina Facebook: “Cia Putimm Fa” (Ce la possiamo fare)

mamme-acerra-la-foto-della-loro-pagina-facebook

Chiara Bellisario fa la consulente informatica, ha un figlio di 13 anni. E’ una donna tosta, un fiume in piena nel raccontarci l’esperienza del gruppo Mamme Coraggio di Acerra. E si lascia andare anche ai ricordi: “Quando ero piccola questa mia zona, chiamata il Bosco, era bellissima. Ricordo che compravamo i carciofi, c’erano sorgenti… Ora camminiamo tra i rifiuti, respiriamo pessima aria. Anche questa estate, fumi neri nel cielo per i rifiuti bruciati”.

mamme-acerra-i-roghi-foto

Ci racconta come nasce il vostro gruppo Mamme Coraggio?

“Era il novembre 2014. Allora, come oggi, eravamo nella perenne emergenza ambientale con nubi tossiche, spazzatura, rifiuti pericolosi. Ci guardammo in faccia e ci chiedemmo come mamme cosa potevamo fare per contrastare tutto ciò, e per farci ascoltare dalle istituzioni. A quel punto decidemmo di fare una protesta”.

Quale?

“Per tre notti e quattro giorni in nove mamme ci sedemmo davanti all’ingresso dell’inceneritore di Acerra, impedendo ai tir che trasportavano le ‘ecoballe’ di entrare. Chiedevamo che il contenuto delle ecoballe fosse controllato prima di essere bruciato, perché dentro quelle ecoballe, che di ecologico avevano ben poco, c’era di tutto. Quella clamorosa protesta portò la gente a chiamarci Mamme Coraggio. Il nome nasce lì. Smuovemmo l’opinione pubblica, e con noi ci furono anche i ragazzi delle scuole. Ottenemmo che le ecoballe fossero controllate”.

Che riflessione fa?

“Capimmo che lottando si può creare consapevolezza, partecipazione. Non ci siamo più fermate. Abbiamo iniziato a condividere il nostro malessere e a fare la nostra parte per cambiare le cose. Noi mettiamo in discussione un sistema che, in nome del profitto di pochi, sacrifica la vita della popolazione e del territorio. L’inquinamento non deve uccidere i nostri figli. Lei pensi che questa è un’area a vocazione agricola. Eppure ci avevano costruito la Montefibre che ha provocato pesantissimi danni ambientali e alla salute degli stessi lavoratori. (Montefibre nasce nel 1977 in una delle zone agricole più rinomate d’Italia, il Pantano di Acerra, milioni di metri quadrati che fino a quell’ anno, grazie alla falda acquifera affiorante, costituivano la culla del fagiolo cannellino e di tante altre specialità agricole, ndr). E poi hanno costruito ad Acerra uno dei più grandi inceneritori d’Europa”.

Tra le mamme del vostro gruppo c’è chi ha perso dei figli?

“Si, tra queste c’è Pina Acerra, che ha perso sua figlia Tonia di 6 anni. È morta per un tumore, il medulloblastoma, che colpisce il cervello dei bambini da 2 a 7 anni. È un tumore raro: 0,5 casi ogni centomila bambini. Lei pensi che qui ad Acerra abbiamo già avuto tre casi e siamo 60mila abitanti. Pina, dopo la morte della figlia, non si è chiusa in se stessa, è combattiva e mi dice: ‘Chiara io la mia battaglia l’ho persa, ma voglio continuare a lottare fino in fondo’”.

Pina Acerra, detta la Guerriera, con la figlia Tonia
Pina Acerra, detta la Guerriera, con la figlia Tonia

Il governo ha stanziato l’anno scorso 500 milioni di euro per la Campania, per affrontare l’emergenza Terra dei Fuochi. Sono serviti?

“Ci hanno fatte tante promesse, ma quello che io vedo è che le bonifiche non sono partite, e invece sono urgentissime. E poi occorre un forte piano di prevenzione, indagini epidemiologiche. Basta promesse, qui ad Acerra l’aspettativa di vita è di due anni in meno rispetto alla media. E poi servono controlli diffusi ed efficaci su chi alimenta i roghi”.

Nel salutare Chiara le chiedo, visti l’inquinamento e i rischi per la salute, perché non si trasferisce con la famiglia da un’altra parte, lasciandosi alle spalle Acerra.

Non esita nella risposta: “Sì, potrei farlo, ma ho deciso di restare qui, questa è la mia terra, qui è nata la mia famiglia, ho le mie radici e se non avrò dei vantaggi io dalla lotta che sto, stiamo, facendo, sono certa che li avranno le future generazioni. Sì, come dicevamo siamo donne in lotta, per la vita”.

Poi aggiunge, sorridendo: “Qui ad Acerra non possiamo vivere da cittadini normali, ma dobbiamo vivere, combattere da supereroi”.

***

La foto di copertina che ritrae alcune Mamme Coraggio davanti all’inceneritore di Acerra è di Vince Cammarata (per Donna Moderna).

La foto di Pina Acerra è di Mauro Pagnano, fotografo freelance, autore di molte immagini delle Terra dei Fuochi, da anni è in prima linea nella difesa della sua terra, la Campania.

  • Autore articolo
    Piero Bosio
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio martedì 14/10 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 14-10-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve martedì 14/10 18:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 14-10-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di domenica 12/10/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 12-10-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di martedì 14/10/2025 delle 19:49

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 14-10-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Soulshine di martedì 14/10/2025

    Soulshine è un mix eclettico di ultime uscite e classici immortali fra soul, world music, jazz, funk, hip hop, afro beat, latin, r&b, ma anche, perchè no?, un po’ di sano rock’n’roll. L’obiettivo di Soulshine è ispirarvi ad ascoltare nuova musica, di qualsiasi decennio: scrivetemi i vostri suggerimenti e le vostre scoperte all’indirizzo e-mail cecilia.paesante@gmail.com oppure su Instagram (cecilia_paesante) o Facebook (Cecilia Paesante).

    Soulshine - 14-10-2025

  • PlayStop

    Live Pop di martedì 14/10/2025

    Ogni giovedì alle 21.30, l’auditorium Demetrio Stratos di Radio Popolare ospita concerti, presentazioni di libri, reading e serate speciali aperte al pubblico.

    Live Pop - 14-10-2025

  • PlayStop

    Campagna abbonamenti di martedì 14/10/2025 delle 20:03

    L’Abbonaggio di Radio Popolare minuto per minuto

    Campagna abbonamenti - 14-10-2025

  • PlayStop

    Esteri di martedì 14/10/2025

    1) I corpi degli ostaggi che non si trovano, gli aiuti umanitari che non entrano a Gaza e le faide interne alla striscia. Tutti i punti in bilico della prima fase della Pax Trumpiana 2) I prigionieri palestinesi che non sono mai stati rilasciati. Il dolore delle famiglie e la lettera della moglie di Marwan Barghouti. (Valeria Schroter) 3) La guerra agli ulivi come simbolo dell’occupazione che non vede fine. In Cisgiordania la popolazione non crede alla pace, perché per loro nulla è cambiato. (Samuele Pellecchia, Pietro Masturzo, Francesco Giusti - Agenzia Prospekt) 4) Francia, il premier Lecornu propone la sospensione della riforma delle pensioni per cercare di salvarsi al voto di sfiducia di giovedì. (Francesco Giorgini) 5) Lo shutdown negli stati uniti entra nella terza settimana, senza nessuna soluzione in vista. Gli effetti iniziano a sentirsi sulla vita degli americani. (Roberto Festa) 6) Madagascar. Dalle proteste della Gen Z al caos istituzionale. Dopo la fuga del presidente i militari annunciano la presa del potere. (Andrea Spinelli Barrile) 7) Rubrica sportiva. Cosa c’entra il calcio con le proteste in Marocco? (Luca Parena)

    Esteri - 14-10-2025

  • PlayStop

    Madagascar. Dalle proteste della Gen Z al caos istituzionale

    Da qualche settimana i giovani del Madagascar stanno scendendo in piazza. Le manifestazioni sono state represse con la violenza e ci sono state decine di morti. Ieri il presidente Andry Rajoelina ha dichiarato di essere fuggito in un luogo sicuro. Oggi, invece, ha annunciato lo scioglimento dell’assemblea nazionale, poche ore prima che i parlamentari si riunissero per metterlo sotto accusa per aver abbandonato il suo incarico. La votazione è avvenuta comunque e la maggioranza ha scelto l’impeachment del presidente. Il colonnello Michael Randrianirina ha annunciato che il Capsat, l’unità d’élite dell’esercito, ha preso il potere. Valeria Schroter ha intervistato Andrea Spinelli Barrile, giornalista di Slow News, per ricostruire il processo che ha portato il Madagascar agli eventi di oggi.

    Clip - 14-10-2025

  • PlayStop

    Campagna abbonamenti di martedì 14/10/2025 delle 17:00

    L’Abbonaggio di Radio Popolare minuto per minuto

    Campagna abbonamenti - 14-10-2025

  • PlayStop

    Campagna abbonamenti di martedì 14/10/2025 delle 14:32

    A cura di Elisa Graci, Claudio Agostoni, Zacca

    Campagna abbonamenti - 14-10-2025

  • PlayStop

    Campagna abbonamenti di martedì 14/10/2025 delle 12:00

    A cura di Ira Rubini, Alessandro Braga, Michele Migone

    Campagna abbonamenti - 14-10-2025

  • PlayStop

    Campagna abbonamenti di martedì 14/10/2025 delle 10:35

    A cura di Claudio Jampaglia, Chiara Manetti. Roberto Festa, Fabrizio Tonello

    Campagna abbonamenti - 14-10-2025

Adesso in diretta