Approfondimenti

Renzi-Verdini, oltre il Nazareno

L’ultimo dossier importante prima della fine della legislatura è la riforma della Giustizia. Le intercettazioni, i tempi della prescrizione e la durata dei processi.

Non è un caso che Denis Verdini, al termine dell’incontro con la delegazione del Partito democratico alla Camera, abbia parlato proprio della Giustizia:

“Ha ragione chi vuole la prescrizione lunga e chi vuole un processo breve. Si mettano d’accordo. Non si può essere sotto processo tutta una vita, non si può far cadere reati in prescrizione, ma ci dovrebbe essere una riflessione”.

Il Pd fatica a trovare l’accordo con il Nuovo Centrodestra e, come sempre, il nodo è al Senato dove il gruppo di Verdini, Ala, può dare una mano a Renzi. Ambienti vicini al premier fanno notare che la riforma della Giustizia non si possa fare pensando di sostituire Ncd con Verdini.

L’accordo politico con Verdini può dare però a Renzi un margine di manovra decisivo.

L’altro grande tema su cui Verdini ha annuciato la collaborazione è ovviamente il referendum costituzionale che si terrà in autunno, sostenendo i comitati per il Sì.

L’incontro di oggi tra Verdini e il Pd è un passaggio importante perché muta di fatto gli equilibri politici. Ala non entrerà formalmente nella maggioranza né tantomeno nel governo, perché significherebbe dare un ulteriore argomento alla minoranza interna al Pd che pure, fino a oggi, si è dimostrata debole nei confronti di Renzi e non è mai andata oltre la protesta verbale. E poi Renzi dovrebbe informarne il capo dello Stato, con un passaggio al Quirinale che a Palazzo Chigi considerano da evitare. Non a caso, adesso il Movimento 5 Stelle chiede che Renzi e Verdini si presentino da Mattarella. Proprio la trappola politica a cui Renzi cerca di sottrarsi.

Nella sostanza, però, Verdini è in maggioranza.

L’incontro di oggi segna uno spartiacque politico perché è stato deciso che Ala diventerà un interlocutore permamente. La parola chiave è “concertazione”. L’ha usata lo stesso Verdini per spiegare in cosa consista l’accordo politico tra lui e il Pd. I nemici di Renzi avevano parlato nei giorni scorsi di Nazareno 2.0. In effetti, il patto del Nazareno con Berlusconi riguardava le riforme istituzionali. Oggi, l’accordo con Verdini è a tutto campo. In un certo senso, quindi, oltre il Nazareno.

  • Autore articolo
    Luigi Ambrosio
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio lunedì 03/11 07:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 03-11-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve lunedì 03/11 10:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 03-11-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di lunedì 03/11/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 03-11-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di lunedì 03/11/2025 delle 07:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 03-11-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    A come Atlante di lunedì 03/11/2025

    Trasmissione trisettimanale, il lunedì dedicata all’America Latina con Chawki Senouci, il mercoledì all’Asia con Diana Santini, il giovedì all’Africa con Sara Milanese.

    A come Atlante – Geopolitica e materie prime - 03-11-2025

  • PlayStop

    Medici Senza Frontiere cacciata dalla Libia

    "L’accordo Italia-Libia deve essere interrotto perché perpetua scellerate politiche di respingimento e detenzione sulla pelle delle persone alimentando nel Mediterraneo il numero delle morti in mare”, aveva ammonito Medici Senza Frontiere (MSF), ma il rinnovo automatico dell’intesa firmata nel 2017 dal Governo Gentiloni è avvenuto oggi. Non solo. Medici Senza Frontiere viene espulsa dalla Libia come ci racconta Marco Bertotto, direttore dei programmi in Italia, della Ong presente in tutti gli scenari di guerra: “Rimanevamo l’unica organizzazione medica ad operare in un sistema che ha bisogno d’aiuto; continuiamo mantenere un canale di comunicazione, ma siamo molto preoccupati”. L'intervista di Cinzia Poli e Claudio Jampaglia.

    Clip - 03-11-2025

  • PlayStop

    Note dell’autore di lunedì 03/11/2025

    Un appuntamento quasi quotidiano, sintetico e significativo con un autore, al microfono delle voci di Radio Popolare. Note dell’autore è letteratura, saggistica, poesia, drammaturgia e molto altro. Il tutto nel tempo di un caffè!

    Note dell’autore - 03-11-2025

  • PlayStop

    Tutto scorre di lunedì 03/11/2025

    Sguardi, opinioni, vite, dialoghi al microfono. Condotta da Massimo Bacchetta, in redazione Luisa Nannipieri.

    Tutto scorre - 03-11-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Interviste e Analisi di lunedì 03/11/2025

    Il rinnovo automatico del protocollo con la Libia sula controllo delle frontiere in mare spiegato dalla giornalista, autrice di numerose inchieste sul tema migrazione, Annalisa Camilli di Internazionale. Dal 9 novembre Medici Senza Frontiere non è più ammessa in Libia, messa a tacere anche una delle poche Ong che riuscivano a portare cure nei lager libici in mano alle milizie paramilitari (che il protocollo italiano chiama "centri di accoglienza") il racconto di Marco Bertotto responsabile delle operazioni di MSF Italia. In Tunisia giro di vite contro associazioni storiche dei diritti umani e della protesta sociale, il governo tunisino torna agli anni del regime: controllo e autorizzazioni preventive per avere diritto di parola, l'analisi di Matteo Garavoglia, giornalista esperto dell'area. Perché è morto Simone Mattarelli? Un’inchiesta di Stefano Vergine sul caso del ragazzo della provincia di Varese che sarebbe morto impiccato dopo una notte di inseguimento con i carabinieri riporta a galla incongruenze di un caso da riaprire (il podcast lo trovate sul nostro sito gratuitamente, come sempre).

    Presto Presto – Interviste e analisi - 03-11-2025

  • PlayStop

    Rights now di lunedì 03/11/2025

    Viviamo un’epoca in cui la forza e la sopraffazione prevalgono su giustizia e solidarietà. Per questo occuparsi di diritti umani è ancora più importante. La Fondazione Diritti Umani lo fa utilizzando più linguaggi: qui con Rights Now, ogni lunedì alle 8. A cura di Danilo De Biasio. Per suggerimenti: direzione@fondazionedirittiumani.org

    Rights now – Il settimanale della Fondazione Diritti Umani - 03-11-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Lo stretto indispensabile di lunedì 03/11/2025

    Il kit di informazioni essenziali per potere affrontare la giornata (secondo noi).

    Presto Presto – Lo stretto indispensabile - 03-11-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Giornali e commenti di lunedì 03/11/2025

    La mattina inizia con le segnalazioni dai quotidiani e altri media, tra prime pagine, segnalazioni, musica, meteo e qualche sorpresa.

    Presto Presto – Giornali e commenti - 03-11-2025

Adesso in diretta