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La “stanza” di Ezio Bosso vince la malattia

Ezio Bosso è uno dei compositori e musicisti più significativi della sua generazione e da anni conduce una ricerca su concetti come la musica empatica e la agogica.
Ha suonato, in solo, come direttore o in formazioni da camera, nelle più importanti stagioni concertistiche, dalla Royal Festival Hall alla Carnegie Hall, dal Teatro Regio di Torino all’Auditorium Parco della Musica di Roma.
Si è aggiudicato prestigiosi riconoscimenti e ha collaborato con coreografi come Christopher Wheeldon o registi teatrali James Thierrèe, mentre nel cinema ha lavorato con celebri registi, fra cui Gabriele Salvatores, per il quale ha composto la colonna sonora per quartetto d’archi del film “Io non ho paura”.
Vive a Londra, dove nel 2014 ha debuttato con la sua Fantasia per Violino e Orchestra alla testa di London Symphony Orchestra, con Sergey Krylov al violino solista.
Recentemente Ezio Bosso è stato scelto dall’Università di Bologna per firmare una composizione ispirata alla Magna Charta dell’Università.
In tournèe per il mondo, Bosso sarà protagonista del concerto di Natale a Betlemme il 25 dicembre 2015.
Il suo album “The 12th Room” è composto da un primo disco di 12 brani e un secondo con la Sonata No. 1 in Sol Minore per piano solo composta dallo stesso Bosso. C’è una teoria antica che dice che la vita sia composta da dodici stanze. In ciascuna lasciamo qualcosa di noi.
Per Ezio Bosso, da anni affetto da una grave malattia neurologica degenerativa, la stanza è anche il luogo abituale di permanenza e di lavoro, di cui è stato capace di riscoprire le potenzialità, pur fra gli ostacoli della sua condizione.
Abbiamo conversato con Ezio Bosso a Cult in occasione del suo recente concerto al CRT di Milano.

Ascolta l’intervista a Ezio Bosso

ezio bosso – the 12th room

  • Autore articolo
    Ira Rubini
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