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#jesuismusique, in 200 al flash mob

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Una buona rappresentanza della discografia dei Pink Floyd, con Atom Heart Mother, Meddle, The Dark Side of the Moon e Ummagumma. Buona anche la rappresentanza dei Clash, presenti con le copertine di Sandinista, London Calling e Combat Rock.

Un paio di Beatles e un Rolling Stones. E poi in ordine sparso David Bowie, Carlos Santana, Cat Stevens… Lo Springsteen acustico di Nebraska e per contrappasso un Neil Young elettrico. L’album di debutto di Tracy Chapman e uno di dub poetry targato Linton Kwesi Johnson. Uno storico vinile dei Quicksilver Messenger Service, una band rappresentativa del clima culturale e musicale della San Francisco della metà degli anni sessanta.

Un misconosciuto album di Ronnie James Dio, eroe del metallo senza se e senza ma e un picture disc di Bob Marley. Ottima anche la rappresentanza della musica made in Italy. Dei cantautori storici non manca nessuno: De Andrè (plurimo), Guccini, Bertoli, Pino Daniele, Bennato, De Gregori, Finardi… C’è persino la copertina di un disco di Mia Martini e uno di Adriano Celentano.

Ottima la rappresentanza della musica impegnata: tra i dischi avvistati cito un Giovanna Marini, un paio di dischi di canzoni partigiane, uno del Canzoniere Italiano, uno di Violeta Parra e uno della Liberation Music Orchestra capitanata da Charlie Haden. Presenti anche un paio di Beethoven, entrambi con l’Inno alla Gioia, ma il premio dell’originalità va senz’altro al ragazzo che ha portato la copertina di un vinile di effetti speciali, quelli che venivano usati dalle case di produzione per registrare dei jingle.

E’ stata questa la risposta degli ascoltatori all’invito di Radio Popolare per ritrovarsi nel cuore di un pomeriggio di pieno shopping natalizio. Ma oggi non era un giorno qualsiasi: esattamente un mese fa a Parigi si consumavano gli atti terroristici che hanno visto il loro epilogo nella strage al teatro Bataclan mentre era in corso un concerto.

Ed è per questo che la radio aveva chiesto di riunirsi sotto uno striscione che recitava “#jesuismusique”, portando le copertine di dischi dei generi più variegati. E dalle provenienze più disparate, perchè si volevano ricordare le vittime di tutti gli atti terroristici di queste settimane. Da quelle assassinate in Libano a quelle in Mali, da quelle cadute sul Sinai a quelle uccise in California.

L’idea era di alzare le copertine per i tre minuti della durata di una canzone. Si pensava alla Marsigliese targata Serge Gainsbourg, una versione iconoclasta che aveva fatto infuriare gli integralisti patriottardi francesi la prima volta che il suo autore la eseguì pubblicamente. Interpellati durante un microfono aperto gli ascoltatori hanno però preferito un’altra canzone: Redemption Song nell’interpretazione di Johnny Cash e Joe Strummer.

E così è stato. Al termine del brano gli ascoltatori hanno rimesso la copertina del loro vinile in borse e sacchetti e rapidamente, così come erano apparsi, sono scomparsi. Nello stesso momento, a poche centinaia di metri, il Cardinale di Milano si apprestava ad aprire la Porta Santa del Giubileo. Prima che se ne andasse anche l’ultima ascoltatrice, mentre apriva il lucchetto della sua bicicletta, mi ha chiamato per ringraziare la radio e per dire che “non riusciranno a spegnerci. La nostra musica è più forte delle loro armi…”.

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    Redazione
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    Musiche dal mondo è una trasmissione nel solco della lunga consuetudine di Radio Popolare con la world music – da prima che questa discussa espressione entrasse nell’uso internazionale – e in rapporto con World Music Charts Europe. WMCE è una iniziativa a cui Radio Popolare ha aderito e partecipa dall’inizio: una classifica europea realizzata attraverso il sondaggio mensile di animatori di programmi di world music su emittenti pubbliche, aderenti all’Ebu, appunto l’associazione delle emittenti pubbliche europee, ma con qualche eccezione come Radio Popolare, che è una radio privata di ispirazione comunitaria. Nel 1991 l’EBU sondò la Rai, per coinvolgerla in WMCE, ma la Rai snobbò la proposta. Però all’Ebu segnalarono che c’era una radio che sulle musiche del mondo aveva una certa tradizione e che probabilmente avrebbe risposto con interesse… L’Ebu si fece viva con noi, e Radio Popolare aderì entusiasticamente. Ormai quasi trent’anni dopo, WMCE continua e Radio Popolare continua a farne parte, assieme ad emittenti per lo più pubbliche di ventiquattro paesi europei, fra cui la britannica BBC, le francesi Radio Nova e RFI, le tedesche WDR, NDR e RBB, l’austriaca ORF, Radio Nacional de Espana, la russa Echo of Moskow, la croata Radio Student. Attraverso WMCE, Musiche dal mondo riceve annualmente centinaia di novità discografiche inviate dalle etichette o direttamente dagli artisti, dal vintage dell’Africa nera al canto di gola siberiano, dalle fanfare macedoni al tango finlandese: proponendo musica che difficilmente le radio mainstream fanno ascoltare e di cui i media correntemente non si occupano, Musiche dal mondo è una trasmissione per la salvaguardia e lo sviluppo della biodiversità musicale.

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    Live Pop - Franco Basaglia, l’apostolo dei matti - 28/03/2024

    Quest’anno Franco Basaglia – il medico che liberò i matti – avrebbe compiuto 100 anni. Prima della rivoluzione basagliana le persone con sofferenza psichica erano considerate pericolose per sé e per gli altri e quindi erano tenute separate e nascoste dal resto della società in luoghi chiusi e isolati, quali erano appunto i manicomi, dove spesso venivano sostanzialmente abbandonate. Non c’era cura ma controllo. Negli anni Sessanta a Gorizia, insieme a un gruppo di giovani psichiatri, Basaglia iniziò la sua battaglia per restituire diritti e dignità ai pazienti del manicomio: abolì contenzioni fisiche ed elettroshock e sostenne un nuovo rapporto tra medico e paziente, non più verticale ma orizzontale, basato sull’ascolto e sulla parola, in cui pazienti e operatori avessero pari dignità e pari diritti. Noi festeggeremo il centesimo compleanno di Basaglia cantando con Alessio Lega le canzoni che accompagnarono quel movimento, quella rivoluzione che rese l’Italia un paese migliore. Canzoni in gran parte estrapolate da “E ti chiamaron matta”, un disco del 1972 dello psichiatra-poeta Gianni Nebbiosi. Massimo Cirri, psicologo e giornalista, e Thomas Emmenegger, psichiatra e presidente di Olinda, ci regaleranno un Bignami sulle pratiche di libertà introdotte da Franco Basaglia.

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