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    Arsenali pieni. In vista più guerra e meno pace

    A cura di:

    Raffaele Liguori

    Gli arsenali tornano a riempirsi. A livello globale c’è una tendenza al rialzo delle spese militari. A sostenerlo sono diverse fonti. A volte le cifre non combaciano, ma la tendenza è evidente. “Il 2016 segna l’inizio di un decennio di spese militari in aumento”. Lo sostiene uno dei principali centri di ricerca sulle spese militari, l’IHS Markit britannico, in un rapporto di cui ha dato notizia nei mesi scorsi in esclusiva il settimanale francese “Le Point”. Gli ultimi dati del Sipri di Stoccolma, fermi ad un anno fa, hanno indicato lo stesso trend: il 2015 ha segnato un aumento delle spese militari globali dopo tre anni di stasi. In termini reali l’incremento complessivo è stato dell’1% per un totale della spesa di oltre 1600 miliardi di dollari. Gli Stati Uniti sono il paese che spende di più per la difesa, oltre 600 miliardi di dollari. Un mese fa Trump ha proposto un aumento del budget del Pentagono da 54 miliardi di dollari, quasi il 10% in più. Crescono le spese militari in Cina, India, Gran Bretagna e Francia, anche se in percentuali molto diverse tra loro. Più controverso il dato della Russia: alcune fonti (IHS Markit) indicano una spesa militare in calo, altre (Sipri) in aumento. La spese militare russa resta comunque attorno alla cifra di un decimo del bilancio del Pentagono. Quanto all’Italia, la spesa militare è di oltre 20 miliardi l’anno, e in aumento. Memos oggi ha ospitato Alessandro Colombo, docente di relazioni internazionali all’università di Milano, e Gianandrea Gaiani, direttore della rivista Analisi Difesa. Perchè le spese militari aumentano? «Le spese militari – risponde il professor Colombo – sono un indicatore delle aspettative sul futuro. Quindi, quando crescono significa che le aspettative sul futuro si stanno deteriorando. E’ evidente che l’ordine internazionale costruito negli anni ‘90 è in fase di definitivo collasso. Inoltre, l’andamento delle spese militari nelle diverse regioni (ndr, Asia e Medioriente sono le aree dove crescono di più) ci dice quanto sia marcato il processo di regionalizzazione della sicurezza. Nel nostro contesto internazionale le dinamiche di pace e di guerra, che nel Novecento avevano avuto la tendenza a convergere, oggi sono tornate a divergere nettamente a seconda delle regioni».

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    1-Monito dell’Onu: “ la fame a Gaza potrebbe equivalere a un crimine di guerra” Dall’ Aja la Corte internazionale di giustizia ha ordinato a Israele di garantire un'assistenza umanitaria urgente. L’ Irlanda ha annunciato che parteciperà alla causa avviato dal Sudafrica contro Israele. 2- Intanto l'esenzione dalla leva per gli ebrei ortodossi sta creando forti problemi al governo del premier Netanyahu che ha nella sua maggioranza due partiti religiosi. 3-Francia. Il Parlamento ha approvato una risoluzione che chiede al governo il riconoscimento e la condanna del massacro degli algerini l 17 ottobre 1961 a Parigi. 4- Lo Yemen rimane una delle più gravi emergenze umanitarie al mondo. L allarme lanciato da Oxfam a nove anni dall'inizio del conflitto 5- Nicaragua. Settimana santa di repressione per il secondo anno consecutivo. Vietate le processioni a Pasqua 6- La canzone di protesta che l'IDF ha cercato di mettere a tacere. A più di 40 anni dal sequestro della copia originale da parte delle forze israeliane, “The Urgent Call of Palestine” di Zeinab Shaath sarà ristampato.

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    (127 - 509) Dove veniamo a conoscenza dell'esistenza di un Roberto da Bergamo jr. Poi con Marco Schiaffino parliamo del Piracy Shield, di come sia stato hackerato e di cosa comporti questo per la gestioni di alcuni siti e servizi internet in Italia. In chiusura parliamo di quello che ogni tanto ascoltatori e ascoltatrici vedono dalle finestre.

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