Approfondimenti

“Con Sala, per Milano”

Manager, in politica.

Il binomio, in vista delle prossime elezioni amministrative milanesi, è un mantra che inizia a oltrepassare la semplice soglia degli aspiranti sindaco, in corsa o ritirati che siano. Oltre Sala, oltre Parisi, oltre Passera: un piccolo contagio, il suono della supposta “modernità” in salsa ambrosiana, o del suo continuo ritorno al passato.

Fiorenzo Galli rientra nell’identikit.

Il direttore del Museo della Scienza e della Tecnologia è, da una settimana, capofila di “Noi-Milano”, la Lista civica di appoggio a Giuseppe Sala candidato sindaco per il centrosinistra. La lista più vicina a lui, la più simile a lui. Per Galli è un’esperienza nuova. La managerialità che si impegna – dice lui – per un progetto politico. Galli è ospite del Microfono aperto, un’ora per spiegare le idee che più lo legano a Sala, a partire da quelle sul “ruolo internazionale di Milano”, che così tanto richiamano le parole di Mr. Expo.

“Quello che ho fatto nella vita è mettere insieme uomini mezzi e risorse, come viene chiamato il mestiere di manager” dice Galli a inizio trasmissione. “Noi viviamo in società sempre più complessa. Anni fa non avevamo il problema di un milione di persone povere che hanno il desiderio di vivere meglio e, giustamente, vorrebbero venire qui. Sono temi su cui bisogna intervenire anche dal punto di vista organizzativo, non solo della buona volontà. Mettere insieme la managerialità con la socialità diffusa è il tema dello scenario prossimo venturo, e per quanto mi riguarda è la motivazione per la quale ho fatto questa scelta”.

Punto di inizio della conversazione è il recente ritiro di Corrado Passera in favore di Stefano Parisi, candidato del centro-destra in caccia del voto cosiddetto moderato. Lo spazio politico di centro che gli schieramenti provano ad occupare. La necessità di allargare gli spazi di consenso. “C’è una parte di Milano che assomiglia a me, che è quella delle persone che fanno senza mai arrendersi e che quindi è destinata a voler raggiungere gli obiettivi: quella parte è lasciata ora più libera dalla scelta di Passera, rispetto a quando stava lì, nel mezzo, con un po’ di indeterminatezza. Questa scelta favorisce quindi, secondo me, il centrosinistra e Giuseppe Sala. Ho ricevuto delle mail di chi, mi dice, quest’anno per la prima volta voterà per il centrosinistra. La cosa mi mette di buon umore”.

E lo spazio a sinistra? Su quel fronte è stato un inizio di campagna elettorale abbastanza burrascoso. Riconnettersi con quell’elettorato sarà più che un’esigenza, per il candidato Sala. “Col passare del tempo, la forbice tra le cose da fare e quelle che si vorrebbero idealmente è diventata molto stretta” dice Galli. “Abbiamo davanti a noi poco tempo, poche risorse, e problemi molto seri, primo dei quali è il lavoro. Il ‘fare’ significa portare attrattività alla città, in modo che ci sia lavoro e si aprano scenari positivi. Da questo punto di vista, nelle prossime settimane, i programmi e le scelte che vorremmo fare saranno quelli che mettono in fila le cose”.

Durante la trasmissione c’è spazio per parlare anche di altro. Di Europa, di referendum sulle trivelle (andrà a votare sì), di Renzi (“le piace?” “Nì”), del dopo Expo. Oltre che futuro post-elezioni.

Fiorenzo Galli dice che non sarà assessore. Alla domanda, diretta, se davvero lo esclude, si limita però a rispondere: “Io non escludo nulla”.

Ascolta l’intervista completa a Fiorenzo Galli

fiorenzo galli

  • Autore articolo
    Massimo Bacchetta
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