Approfondimenti

Alla scoperta della Bruxelles africana

IL VIAGGIO E’ COMPLETO

Il centravanti della nazionale belga è Lukaku, congolese di origine e il musicista pop più famoso è Stromae, di origine ruandese. Nulla di strano quindi se il più grande museo del mondo consacrato al continente africano è a Tervuren, immediata periferia di Bruxelles. LAfricaMuseum, circondato dal verde e ospitato in un vecchio palazzo del re Leopoldo II, ha riaperto i battenti lo scorso gennaio sulle ceneri del vecchio Museo reale dell’Africa Centrale. Figlio dell’Esposizione Internazionale di Bruxelles del 1897, era stato concepito dal re come mezzo di propaganda per osannare i meriti della monarchia nella colonizzazione belga di Congo, Ruanda e Burundi. Nella nuova versione del museo la storia coloniale viene finalmente raccontata in tutta la sua violenza  grazie a foto e documenti di appoggio all’utente.  I numeri dell’AfricaMuseum testimoniano la sua imponenza: tre km di archivi, 120mila oggetti etnografici, maschere, sculture, 10 milioni di animali imbalsamati tra cui un elefante. Il nuovo allestimento pone l’attenzione anche sulla diversità linguistica nell’Africa Centrale attraverso mappe, dipinti popolari, frammenti di suoni e video. I visitatori possono ascoltare le storie della narrazione orale riflettendo sul loro significato e messaggio, capendo l’importanza della parola che veniva associata a specifici strumenti. Oltre a workshop sui ritmi e la  musica africana per studenti e adulti, vengono affrontati anche temi contemporanei come le diaspore, la biodiversità e il cambiamento climatico.

AfricaMuseum 07_Chéri Samba, Réorganisation, 2002. Oil on canvas

Oltre alla visita dell’AfricaMuseum il nostro viaggio nella Bruxelles africana prevede la scoperta di due quartieri meticci. Matongè, il primo, si dipana lungo la Chaussée de Wavre, a pochi passi da una delle più costose vie dello shopping di Bruxelles, Avenue Louise. Prende il nome da una vivace area di Kinshasa, capitale della Repubblica Democratica del Congo, ed è nato alla fine degli anni ’50 con l’afflusso di studenti congolesi in Belgio, trasformandosi in un autentico quartiere africano dopo che il Congo conquistò la sua indipendenza nel 1960. Per le strade le lingue si mescolano armoniosamente: wolof, inglese e arabo incrociano dialetti difficili da classificare. Le bancarelle dei negozi pullulano di frutti e verdure importati dall’Africa, l’afrore dei pesci essiccati si alza dai bancali di bizzarre drogherie e i numerosissimi parrucchieri sono affollati di clienti. Ritmi e groove variegati escono dagli smartphone dei passanti ed è molto fornito il cartellone di iniziative culturali e concerti. Non è difficile riuscire ad ascoltare alcuni canti in lingua kikongo, accompagnati dal suono di strumenti tradizionali. Frequenti anche le celebrazioni religiose legate ad ataviche tradizioni. Le nostre guide saranno gli operatori culturali di Kuumba , un centro sociale che come nome si è scelto una parola swahili che significa “creare” e come mission ha lo sviluppo dell’energia e della creatività che emergono quando culture e comunità si incontrano.

Bruxelles_aprile 2019 053

Il secondo quartiere è Molenbeek. Conosciuto come “Molenkech”, ovvero la “Piccola Marrakech” di Bruxelles, è diventato tristemente famoso in seguito agli attentati che hanno colpito il cuore dell’Europa. E’ un’area di fortissima immigrazione magrebina e per scoprirlo useremo le biciclette che ci presterà il Centre Communautaire Maritime – CCM , un attore chiave nella vita socioculturale, artistica ed educativa del distretto marittimo di Molenbeek (a Bruxelles non c’è il mare, ma nel quartiere c’è un porto fluviale con relativa dogana).

Molenbike 01

Invece, aiutati dalla nostra collaboratrice Margherita Radaelli, residente da anni a Bruxelles, scopriremo  Les Marolles, una sorta di borgo nella città, dove si parla ancora un dialetto stretto e sopravvivono le botteghe di una volta. Conosciuto per la presenza di mercatini, caffè e ristoranti regala da sempre uno spaccato dell’anima popolare della città anche se, secondo i brussellesi doc, da qualche anno si sta ‘sablonizzando’ (Sablon è un quartiere borghese prossimo a Les Marolles) e la gentrificazione è incombente. Ovviamente abbiamo ritagliato un monte ore sufficiente per perdersi in qualche museo di Bruxelles: da quello dedicato a Magritte a quello dei fumetti, senza dimenticare il Museo Reale di Belle Arti del Belgio, dove si può visitare la collezione permanente delle opere del versatile pittore e incisore fiammingo Pieter Bruegel (generalmente indicato come il Vecchio per distinguerlo dal figlio primogenito), di cui quest’anno la città celebra il 450° anniversario della sua morte.

Bruxelles_aprile 2019 017

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    GR venerdì 19/04 9:29

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle 16 edizioni quotidiane del Gr. Un appuntamento con la redazione che vi accompagna per tutta la giornata. Annunciati dalla “storica” sigla, i nostri conduttori vi racconteranno tutto quello che fa notizia, insieme alla redazione, ai corrispondenti, agli ospiti. La finestra di Radio Popolare che si apre sul mondo, a cominciare dalle 6.30 del mattino. Da non perdere per essere sempre informati.

    Giornale Radio - 19-04-2024

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di venerdì 19/04/2024

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 19-04-2024

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 19/04/2024 delle 7:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 19-04-2024

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Giorni migliori di venerdì 19/04/2024

    Ogni mattina il racconto di quel che propone l’informazione, i fatti e gli avvenimenti in presa diretta con i nostri inviati, i commenti e gli approfondimenti di esperte, studiosi, commentatrici e personaggi del mondo della politica. Dal lunedì al venerdì dalle 7.45 alle 10. Una trasmissione di Massimo Alberti e Claudio Jampaglia; senza mai rinunciare alla speranza del domani.

    Giorni Migliori – Intro - 19-04-2024

  • PlayStop

    Rassegna stampa internazionale di venerdì 19/04/2024

    Notizie, opinioni, punti di vista tratti da un'ampia gamma di fonti - stampa cartacea, social media, Rete, radio e televisioni - per informarvi sui principali avvenimenti internazionali e su tutto quanto resta fuori dagli spazi informativi più consueti. Particolare attenzione ai temi delle libertà e dei diritti.

    Esteri – La rassegna stampa internazionale - 19-04-2024

  • PlayStop

    Non vedo l'ora di venerdì 19/04/2024

    Non Vedo l'Ora, ma nonostante questo iniziamo con calma! Poi appena riprendiamo conoscenza, dopo un caffè, due chiacchiere e della buona musica, vi racconto le cose per cui NON VEDO L'ORA di stare ogni giorno con voi!!

    Non vedo l’ora - 19-04-2024

  • PlayStop

    Serve & Volley di venerdì 19/04/2024

    Musica e parole per chiudere in bellezza il palinsesto dei giovedì! Con Marco Sambinello e Niccolò Guffanti.

    Serve&Volley - 18-04-2024

  • PlayStop

    Labirinti Musicali di giovedì 18/04/2024

    Finita la quasi quarantennale militanza domenicale della “classica apertura”, la redazione musicale classica di Radio Popolare ha ideato un programma che si intitolerà Labirinti Musicali: ovvero un titolo generico da contenitore di storie, aneddoti, curiosità legate tra di loro da un qualsivoglia soggetto/percorso/monografia proposto da uno di noi in forma di racconto, con ascolti ad esso legati, sempre con buona alternanza di parole e di musica. Uno spazio radiofonico che può essere la storia di un disco, un libro, un personaggio anche famoso, ma proposta da angolazioni nuove, curiose. Non una lezione, quasi una confidenza all’orecchio di un ascoltatore. I labirinti sono luoghi reali e circoscritti, e allo stesso tempo irreali: sono la sorpresa, sono l’incontro, sono l’imprevisto…e anche la musica è qualcosa che si muove in uno spazio acustico-temporale ben determinato, qualcosa che ci stupisce e sparisce dietro un angolo per poi farci ritornare al punto di partenza senza avere avuto il tempo di memorizzarne il percorso melodico, armonico, ritmico. Ci perdiamo nella musica proprio come in un labirinto, e la ritroviamo nei meandri più nascosti della mente… Viviamo in un labirinto di idee diverse nel quale ognuno di noi deve trovare un proprio spazio, e per uscire da questo labirinto dobbiamo affidarci alla nostra ragione…e al potere semantico della musica. Nel Medioevo si diceva che il labirinto è come la vita, e la vita come un labirinto. Ma nel labirinto non ci si perde, nel labirinto ci si trova. Con la complicità della musica.

    Labirinti Musicali - 18-04-2024

  • PlayStop

    News della notte di giovedì 18/04/2024

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 18-04-2024

  • PlayStop

    Musiche dal mondo di giovedì 18/04/2024

    Musiche dal mondo è una trasmissione nel solco della lunga consuetudine di Radio Popolare con la world music – da prima che questa discussa espressione entrasse nell’uso internazionale – e in rapporto con World Music Charts Europe. WMCE è una iniziativa a cui Radio Popolare ha aderito e partecipa dall’inizio: una classifica europea realizzata attraverso il sondaggio mensile di animatori di programmi di world music su emittenti pubbliche, aderenti all’Ebu, appunto l’associazione delle emittenti pubbliche europee, ma con qualche eccezione come Radio Popolare, che è una radio privata di ispirazione comunitaria. Nel 1991 l’EBU sondò la Rai, per coinvolgerla in WMCE, ma la Rai snobbò la proposta. Però all’Ebu segnalarono che c’era una radio che sulle musiche del mondo aveva una certa tradizione e che probabilmente avrebbe risposto con interesse… L’Ebu si fece viva con noi, e Radio Popolare aderì entusiasticamente. Ormai quasi trent’anni dopo, WMCE continua e Radio Popolare continua a farne parte, assieme ad emittenti per lo più pubbliche di ventiquattro paesi europei, fra cui la britannica BBC, le francesi Radio Nova e RFI, le tedesche WDR, NDR e RBB, l’austriaca ORF, Radio Nacional de Espana, la russa Echo of Moskow, la croata Radio Student. Attraverso WMCE, Musiche dal mondo riceve annualmente centinaia di novità discografiche inviate dalle etichette o direttamente dagli artisti, dal vintage dell’Africa nera al canto di gola siberiano, dalle fanfare macedoni al tango finlandese: proponendo musica che difficilmente le radio mainstream fanno ascoltare e di cui i media correntemente non si occupano, Musiche dal mondo è una trasmissione per la salvaguardia e lo sviluppo della biodiversità musicale.

    Musiche dal mondo - 18-04-2024

  • PlayStop

    Live Pop di giovedì 18/04/2024

    Ogni giovedì alle 21, l’auditorium Demetrio Stratos di Radio Popolare ospita concerti, presentazioni di libri, reading e serate speciali aperte al pubblico.

    Live Pop - 18-04-2024

  • PlayStop

    Quel che resta del giorno di giovedì 18/04/2024

    I fatti più importanti della giornata sottoposti al dibattito degli ascoltatori e delle ascoltatrici. A cura di Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro

    Quel che resta del giorno - 18-04-2024

  • PlayStop

    Esteri di giovedì 18/04/2024

    Il giro del mondo in 24 ore. Ideato da Chawki Senouci Data di nascita: 6 ottobre 2003 (magazine domenicale di un’ora dalle 11.30 alle 12.30) Ogni giorno Chawki Senouci e Martina Stefanoni scelgono alcuni fatti che ritengono interessanti da segnalare agli ascoltatori e li propongono sotto forma di racconto, rubriche, reportage, piccole storie, interviste, approfondimenti e analisi. Essendo Esteri un magazine radiofonico i modi per “comunicare “ sono i titoli, un breve notiziario e i servizi lunghi. Il tutto inframezzato dai cosiddetti “intrusi” (notizie telegrafiche) e da stacchi musicali.

    Esteri - 18-04-2024

Adesso in diretta