Approfondimenti

Le prede dei “fondi avvoltoio”

Lo statunitense Paul Elliott Singer, 71 anni, possiede una fortuna personale valutata in 2,1 miliardi di dollari grazie alla proprietà del fondo Elliott Capital Management, gestore di 27 miliardi di dollari. Attraverso la Elliott, Singer opera sul mercato del debito sovrano in sofferenza, acquistando quando i titoli di debito sono svalutati per poi denunciare lo Stato emittente per l’intero valore nominale più gli interessi. Grazie a questa pratica legale, il suo fondo è stato battezzato “avvoltoio” (buitre in spagnolo), nel senso che si ciba di cadaveri, cioè di debiti di Paesi falliti.

Ovviamente questo grande finanziatore del Partito repubblicano statunitense, sensibile ai diritti dei gay per motivi familiari, non si preoccupa di aggiungere sofferenza a sofferenza togliendo risorse utili alla ricostruzione economica e sociale. Non sono questi i problemi che si pone Paul Singer, che ha un carniere ricco di prede. Negli anni Novanta acquisì debiti dello Stato peruviano per 8 milioni di euro riuscendo, tramite una causa, a farsene rimborsare 43. Operazione ripetuta con uno dei Paesi più disperati al mondo, il Congo, che ha dovuto versare a Singer 67 milioni di dollari per fondi che erano stati pagati solo 15 milioni.

Con l’Argentina, quest’avvocato laureato a Harvard ha fatto il colpo grosso. Nel 2008 il suo fondo NML Capital rastrellò sul mercato secondario titoli argentini “spazzatura”, svenduti da creditori che non volevano aderire al concambio offerto da Buenos Aires, per un controvalore di 48,7 milioni di dollari. Poi denunciò il Paese davanti al Tribunale Federale di New York di cui è titolare un suo amico personale, l’anziano giudice Thomas Griesa (nominato da Richard Nixon), insieme ad altri due gestori di fondi.

Dopo anni di dibattimenti, rinvii, tentativi di mediazione, nel 2013 si è arrivati a una sentenza che ha condannato l’Argentina a pagare ai fondi l’intero capitale nominale più gli interessi dei titoli. Pronunciamento confermato dalla Suprema Corte statunitense nel 2014. Così i circa 50 milioni di dollari investiti da Singer sono diventati 832 (+ 1.608 per cento): un affare tondo per il fondo avvoltoio e una sentenza che ha creato giurisprudenza.

Dal punto di vista tecnico, la sentenza ha dato luogo a un precedente pericolosissimo perché rende impossibile ristrutturare un debito in default. Oggi l’Argentina, forse a brevissimo Porto Rico e poi la Grecia, l’Italia…
Mauricio Macrì, il nuovo presidente argentino, ha deciso di chiudere questa vertenza che continua a penalizzare il Paese sia sul piano degli interessi da pagare sulle emissioni di bond, sia sul reperimento internazionale di capitali. Per Buenos Aires il conto finale si aggirerà attorno a 4,5 miliardi di dollari.

Dal punto di vista politico, questa vicenda premia i fondi speculativi: gli stessi che sono considerati una delle principali cause della crisi economica nella quale il mondo è precipitato dopo il 2008. Ecco perché, se oggi c’è una riforma urgente da fare, è la chiusura del mercato secondario del debito sovrano ai fondi avvoltoio. Ma, come sappiamo, le riforme diventano sempre più difficili quando la politica dipende dalla grande massa di risorse e mezzi spostata dagli speculatori.

Paul Singer può essere contento: il suo motto  – “mettere la massima pressione sulla preda” – ha funzionato. Ha piegato uno Stato e anche il 93 per cento dei creditori dell’Argentina, quelli che avevano accettato le condizioni del debitore per riavere indietro buona parte dei loro risparmi. Ora sta planando su un nuovo e promettente caso: in Perù ci sono titoli emessi dallo Stato 40 anni fa per risarcire i proprietari di latifondi espropriati e mai pagati. Oggi valgono, sulla carta, 5 miliardi di dollari. Una carogna fresca per l’appetito degli avvoltoi di Wall Street.

Alfredo Somoza è direttore di Dialoghi.info

  • Autore articolo
    Alfredo Somoza
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    GR martedì 23/04 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle 16 edizioni quotidiane del Gr. Un appuntamento con la redazione che vi accompagna per tutta la giornata. Annunciati dalla “storica” sigla, i nostri conduttori vi racconteranno tutto quello che fa notizia, insieme alla redazione, ai corrispondenti, agli ospiti. La finestra di Radio Popolare che si apre sul mondo, a cominciare dalle 6.30 del mattino. Da non perdere per essere sempre informati.

    Giornale Radio - 23-04-2024

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di martedì 23/04/2024

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 23-04-2024

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di martedì 23/04/2024 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 23-04-2024

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Doppio Click di martedì 23/04/2024

    Doppio Click è la trasmissione di Radio Popolare dedicata ai temi di attualità legati al mondo di Internet e delle nuove tecnologie. Ogni settimana approfondiamo le notizie più importanti, le curiosità e i retroscena di tutto ciò che succede sul Web e non solo. A cura di Marco Schiaffino.

    Doppio Click - 23-04-2024

  • PlayStop

    Quel che resta del giorno di martedì 23/04/2024

    I fatti più importanti della giornata sottoposti al dibattito degli ascoltatori e delle ascoltatrici. A cura di Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro

    Quel che resta del giorno - 23-04-2024

  • PlayStop

    Esteri di martedì 23/04/2024

    1 – 200 giorni di guerra a Gaza. Nell’ospedale Nasser di Khan Younis trovati più di trecento corpi nelle fosse comuni. L’onu chiede un’indagine indipendente e trasparente. Intanto nelle università americane continuano le proteste pro Palestina. Centinaia di studenti arrestati da Yale alla Columbia. (Roberto Festa) 2 – Venivano dal Vietnam, sognavano il Regno Unito, rischiano di ritrovarsi in Ruanda. Nel giorno dell’ennesimo naufragio di migranti nel canale della manica, il parlamento britannico approva il piano per deportare in Ruanda tutti i richiedenti asilo. (Daniele Fischella) 3 - Le Canarie hanno un limite. La popolazione dell’arcipelago spagnolo scende in piazza per protestare contro il turismo di massa che affatica la natura e rende impossibile la vita ai residenti. (Giulio Maria Piantadosi) 4 – Il 25 aprile in Portogallo. 50 anni fa la rivoluzione dei Garofani. La seconda puntata. (Sara Milanese) 5 – Rubrica Sportiva. Il Red Star di Parigi va in Serie B. La forte comunità che caratterizza la più antica società di calcio della capitale francese festeggia un passaggio che aspettava da 5 anni. (Luca Parena)

    Esteri - 23-04-2024

  • PlayStop

    Muoviti Muoviti di martedì 23/04/2024

    (144 - 526) Dove inseguiamo un dirigibile che si aggira per i cieli di Milano. Poi santifichiamo la festa catalana di Sant Jordi invitando ascoltatrici e ascoltatori a regalarsi virtualmente un libro come previsto dalla tradizione della festa. In chiusura con Caterina Sarfatti managing director in C40 cities parliamo del patto dei Sindaci per una Pianura Padana che respiri.

    Muoviti muoviti - 23-04-2024

  • PlayStop

    Playground di martedì 23/04/2024

    A Playground ci sono le città in cui abitiamo e quelle che vorremmo conoscere ed esplorare. A Playground c'è la musica più bella che sentirai oggi. A Playground ci sono notizie e racconti da tutto il mondo: lo sport e le serie tv, i personaggi e le persone, le ultime tecnologie e le memorie del passato. A Playground, soprattutto, c'è Elisa Graci: per un'ora al giorno parlerà con voi e accompagnerà il vostro pomeriggio. Su Radio Popolare, da lunedì a venerdì dalle 16.30 alle 17.30.

    Playground - 23-04-2024

  • PlayStop

    Il genocidio in Rwanda visto con gli occhi di una bambina: la storia di Mimì

    Nel 1994, Mimì aveva 5 anni. Viveva con la sua famiglia a Kigali, la capitale del Rwanda. Il 6 aprile, quando l'aereo che trasportava il presidente ruandese, Juvénal Habyarimana, e quello del Burundi, Cyprien Ntaryamira, venne abbattuto in fase di atterraggio proprio a Kigali, era in vacanza a casa dei nonni. Da quel momento i suoi ricordi sono segnati dal dolore, la confusione e la paura. Il suo è un racconto speciale, perché ci permette di guardare uno degli eventi più sanguinosi della storia dell'uomo, il genocidio del Rwanda, con gli occhi di una bambina. La sua intervista è andata in onda in due puntate nella trasmissione Terzo Tempo, tutti i sabato mattina dalle 11.00 alle 11.30 su Radio Popolare La storia di Mimì - il cui nome completo è Muhimpundu Armella - è anche una delle nove raccolte dal libro "La Famiglia" di Pietro Veronese.

    Clip - 23-04-2024

  • PlayStop

    Express di martedì 23/04/2024

    Da Milano a Bruxelles, da Liverpool a Detroit, da Rio de Janeiro a Barcellona. Nuove uscite, concerti, vecchi classici e dischi da salvare. Ogni settimana, un giro del mondo della musica a bordo di Express.

    Express - 23-04-2024

  • PlayStop

    Jack di martedì 23/04/2024

    Nella prima parte Chawki ci presenta Back to Black, Biopic su Amy Winehouse. Nella seconda parte Jack The Smoker ci presenta il suo disco "Sedicinoni" con una lunga intervista

    Jack - 23-04-2024

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di martedì 23/04/2024

    Per riascoltare Considera l'armadillo noi e altri animali in onda alle 14.00 che ha ospitato Stefania Rivetti, volontaria di @Animals Asia Italia per parlare di Orsi della Luna e fattorie della bile, ma anche il Gr Animali di Bianca Nogara Notarianni e scopriamo che Stefania voleva essere cavallo.

    Considera l’armadillo - 23-04-2024

  • PlayStop

    Poveri ma belli di martedì 23/04/2024

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 23-04-2024

  • PlayStop

    EUROPAMENTE - Al voto con l'Europa in testa - E3

    Che fine ha fatto il Green Deal? La lobby del fossile all'assalto della transizione verde, mentre l'Europa subisce già i disastri dei cambiamenti climatici - con Monica Frassoni, presidente European Alliance to Save Energy

    Clip - 23-04-2024

  • PlayStop

    Un 25 aprile Popolare - E14

    Milano capitale della Resistenza ospiterà un museo nazionale della Resistenza per capire cosa sarà e soprattutto come vuole raccontare il movimento di Liberazione, la lotta, la storia c'è un sito già al lavoro, ricco di proposte: www.museodellaresistenza.it. Un 25 aprile Popolare oggi vi racconta Porta San Paolo a Roma e uno dei suoi protagonisti

    Clip - 23-04-2024

  • PlayStop

    Cult di martedì 23/04/2024

    Oggi a Cult: le compagnie ATIR e Generazione Disagio e le loro iniziative per il 25 aprile; la regista Martina De Polo sul film "Flora", dedicato a una partigiana bambina; l'edizione 2024 di Milano Musica comincia con "Tierkreis" di K. Stockhausen al Teatro Menotti, da un'dea di Luciano Gottardi; il libro di Gianluca Peciola "La linea del silenzio" (Solferino ed.)...

    Cult - 23-04-2024

Adesso in diretta