Approfondimenti

L’Africa disperata di V.S. Naipaul

Succede anche ai più grandi – e Naipaul è da considerarsi certamente uno dei più grandi narratori contemporanei – che la vecchiaia possa appannare il talento mostrato nella giovinezza e nella maturità. E per Naipaul possiamo forse dire lo stesso. Di certo è che sia il romanzo d’esordio, Il massaggiatore mistico del ’57, proposto da Adelphi due anni fa, sia Sull’ansa del fiume fresco di stampa ma risalente al 1979, mostrano lo scrittore al suo meglio.

L’Africa è quella del Congo diventato Zaire, dopo il colpo di stato di Mobuto, che ha fatto assassinare Patrice Lumumba primo presidente ad essere eletto democraticamente. Mobuto è il dittatore che appoggiato dal Belgio e dagli Stati Uniti imperversa a lungo creando, a sostenerlo, un forte culto della personalità. Né Lumumba né Mobuto vengono nominati nel romanzo, al dittatore ci si riferisce come a il Grande Uomo, ma la temperie e il periodo storico sono quelli. Sotto una patina di anticolonialismo, dove i funzionari e i piccoli burocrati appellano la gente con il nome di “cittadino”, circolano la corruzione e il ricatto, dai livelli più alti della piramide fino al basso, al poliziotto e all’impiegato che esigono la mazzetta per qualsiasi cosa. A chi tenta di sottrarsi non restano che le bastonate, la cella o peggio. Cinismo e disperazione dilagano.

Il punto di vista del lungo romanzo di 327 pagine è particolare, quello dei figli, nati in Africa da famiglie indiane emigrate nel tempo in quelle terre. Protagonisti, giovani di seconda o terza generazione, figli perlopiù di commercianti. C’è chi, grazie alla finanza ha fatto i soldi. Sono indiani per tradizione famigliare dunque, per il tessuto di relazioni in cui vivono, ma anche africani, perché nati e vissuti lì.

Indar, di un ceppo più che benestante ma destinato a perdere quasi tutto, va in Inghilterra per gli studi universitari, una specie di fuga che è nella testa di quasi tutti quelli come lui, pensando di non tornare più, cosa che invece sarà costretto a fare. Nel romanzo approda al cinismo, non meno distruttivo delle illusioni che aveva all’inizio. Il suo amico Salim, protagonista principale e voce narrante di cui seguiamo passo passo le vicende, decide di restare, la sua fuga è un’altra, dalla costa africana orientale dove risiedono i suoi, al cuore del continente. Una cittadina sull’ansa del fiume percorso da un battello carico di merci, tutte fabbricate in Occidente. Tranne il cibo con cui nutrirsi e neanche tutto, il resto proviene dai paesi dei bianchi. E questo è un motivo ricorrente e ossessivo, l’impotenza degli africani di fronte a merci di uso quotidiano, una bacinella smaltata, dei sandali di gomma, tutti fabbricati non dalle loro mani. Intorno la foresta, con i villaggi disseminati all’interno e le loro piroghe che arrivano periodicamente al porto per i commerci. Non ci sono strade che conducono a quei villaggi, i cui abitanti del resto preferiscono non essere rintracciabili, memori di repressioni e eccidi sempre rinfocolati.

Salim acquista un bazar e un appartamento da un commerciante che dopo il primo colpo di stato è emigrato in uno stato confinante. La situazione economica è dura ma a poco a poco l’attività riprende e Salim comincia a mettere da parte qualche risparmio. In lui un duplice sentimento, la voglia della fuga ma anche la sensazione che in quel posto ci resterà a lungo. Fino a quando le cose precipiteranno con una stretta e decide di espatriare. Deve però mettere insieme il capitale necessario, perché i risparmi gli sono stati rubati ed è stato nazionalizzato il negozio. Ora è senza risorse e per questo approda al cinismo che era dell’amico Indar: prende a contrabbandare zanne da cui si ricava l’avorio e a condurre qualche altro sporco traffico.

L’Africa ha le tensioni, il clima allucinato, il paesaggio minaccioso di Joseph Conrad. La tenuta del potere repressivo voluto dal Grande Uomo che sgocciola fin negli anfratti più lontani dalla capitale, anche lì sull’ansa del fiume, è narrata con grande lucidità. Ma in Naipaul non esiste una prospettiva di riscatto o liberazione. Siamo agli antipodi della visione illuminista e progressista delle epopee africane narrate da Nadine Gordimer. La popolazione più misera esprime qualcosa di sordido, di violento, quando si scatena può spazzare via tutto, ma solo per poco e senza capacità di gestione alternativa. Speculare al potere, sembra fatta per Naipaul di questo romanzo, della stessa pasta. Del passato di schiavitù restano ancora delle tracce, schiavi mascherati da servitori, o servi come quello che sta con Salim e che si sente onorato di stare con un benestante, e sotto la sua protezione di vivere di luce riflessa. Una visione cupa, senza uscita, senza prospettive. Se poco condivisibile sul piano politico, straordinaria nella resa narrativamente. Una parte di verità sull’Africa degli anni Sessanta e Settanta comunque c’è, dal punto di vista peculiare degli indiani nati nel continente, espresso da uno scrittore di mentalità conservatrice. Non certo da quello di quegli africani che credono in una possibile alternativa da costruire. Resta la grande capacità di Naipaul di mostrare l’interiorità di personaggi – pensieri, percezioni, angosce, desideri – come impasto di elementi squisitamente individuali e insieme risultato di sconquassi sociali.

L’autore

V.S. Naipaul, uno dei più importanti scrittori del secondo Novecento, attivo tuttora, premio Nobel nel 2001, ha prodotto una grande quantità sia di romanzi che di saggi.

Sull’ansa del fiume è una delle sue grandi narrazioni ambientate in Africa, e si colloca a metà della sua opera. Venne pubblicato infatti nel 1979.

Uscito pochi anni dopo in una prima traduzione italiana da Rizzoli con il titolo Alla curva del fiume, ora con una nuova traduzione, quella di Valeria Gattei, è proposto dalla casa editrice Adelphi che sta pubblicando tutti i libri di narrativa dello scrittore. Naipaul, come è risaputo, è nato nell’isola caraibica di Trinidad, dove il nonno indiano di casta braminica era emigrato e aveva lavorato nelle piantagioni di canna da zucchero. Suo padre, diventato giornalista al Trinidad Guardian, fece sì che il figlio potesse studiare a Oxford in Inghilterra, dove poi è rimasto a vivere tanto da essere considerato uno scrittore naturalizzato britannico.

Ma le sue origini indiane hanno improntato gran parte dell’opera.

 

V.S. Naipaul

Sull’ansa del fiume

traduzione di Valeria Gattei

Adelphi

327 pagine 26 euro

  • Autore articolo
    Bruna Miorelli
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    GR martedì 23/04 13:31

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle 16 edizioni quotidiane del Gr. Un appuntamento con la redazione che vi accompagna per tutta la giornata. Annunciati dalla “storica” sigla, i nostri conduttori vi racconteranno tutto quello che fa notizia, insieme alla redazione, ai corrispondenti, agli ospiti. La finestra di Radio Popolare che si apre sul mondo, a cominciare dalle 6.30 del mattino. Da non perdere per essere sempre informati.

    Giornale Radio - 23-04-2024

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di martedì 23/04/2024

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 23-04-2024

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di martedì 23/04/2024 delle 7:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 23-04-2024

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di martedì 23/04/2024

    Noi e altri animali È la trasmissione che da settembre del 2014 si interroga su i mille intrecci di una coabitazione sul pianeta attraverso letteratura, musica, scienza, costume, linguaggio, arte e storia. Ogni giorno con l’ospite di turno si approfondisce un argomento e si amplia il Bestiario che stiamo compilando. In onda da lunedì a venerdì dalle 14.00 alle 14.30. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 23-04-2024

  • PlayStop

    Poveri ma belli di martedì 23/04/2024

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 23-04-2024

  • PlayStop

    EUROPAMENTE - Al voto con l'Europa in testa - E3

    Che fine ha fatto il Green Deal? La lobby del fossile all'assalto della transizione verde, mentre l'Europa subisce già i disastri dei cambiamenti climatici - con Monica Frassoni, presidente European Alliance to Save Energy

    Clip - 23-04-2024

  • PlayStop

    Un 25 aprile Popolare - E14

    Milano capitale della Resistenza ospiterà un museo nazionale della Resistenza per capire cosa sarà e soprattutto come vuole raccontare il movimento di Liberazione, la lotta, la storia c'è un sito già al lavoro, ricco di proposte: www.museodellaresistenza.it. Un 25 aprile Popolare oggi vi racconta Posta San Paolo a Roma e uno dei suoi protagonisti

    Clip - 23-04-2024

  • PlayStop

    Cult di martedì 23/04/2024

    Oggi a Cult: le compagnie ATIR e Generazione Disagio e le loro iniziative per il 25 aprile; la regista Martina De Polo sul film "Flora", dedicato a una partigiana bambina; l'edizione 2024 di Milano Musica comincia con "Tierkreis" di K. Stockhausen al Teatro Menotti, da un'dea di Luciano Gottardi; il libro di Gianluca Peciola "La linea del silenzio" (Solferino ed.)...

    Cult - 23-04-2024

  • PlayStop

    Pubblica di martedì 23/04/2024

    La fiamma e il nemico antifascista. Il legame ideologico del partito di Giorgia Meloni col passato neofascista: dai simboli ai contatti pericolosi con il mondo dell’estrema destra eversiva (Pino Rauti, il generale Gianadelio Maletti). E poi l’idea guida sull’antifascismo di Fratelli d’Italia: l’antifascismo è quello militante e con le spranghe in mano (le dichiarazioni di Meloni e Lollobrigida sono lì a dimostrarlo). A Pubblica la storica Simona Colarizi (autrice di “La resistenza lunga. Storia dell’antifascismo 1919-1945”, Laterza 2023) risponde a diversi interrogativi, a partire dal caso Scurati e dalla censura in Rai. Che cosa racconta il legame di FdI con i vecchi simboli della destra? Qual è il segno delle politiche del governo Meloni? Conservatore, reazionario o liberista? E l’antifascismo?

    Pubblica - 23-04-2024

  • PlayStop

    Tutto scorre di martedì 23/04/2024

    "La fine degli anticorpi" nella convivenza civile. L'Italia democratica è rimasta per troppo tempo distratta? A cura di Massimo Bacchetta

    Tutto scorre - 23-04-2024

  • PlayStop

    Giorni migliori di martedì 23/04/2024

    Con Don Gino Rigoldi (per trent'anni cappellano del Beccaria) ragioniamo su quanto emerso nell'inchiesta della procura di Milano sulle violenze degli agenti penitenziari nel carcere minorile e con Luigi Mastrodonato analizziamo le inchieste sui maltrattamenti e le torture in carcere e l'inazione della politica. Il 25 aprile popolare ci porta a Roma a Porta San Paolo con la storia del partigiano Persichetti. I bambini di Gaza sono lo specchio della nostra fatica a vedere l'orrore della guerra ci racconta Cecilia gentile autrice di “Bambini all’inferno”. La terza puntata di EuropaMente a cura di Alessandro Principe oggi vi racconta il Green Deal con Monica Frassoni. La lotta delle scuole civiche di Milano contro i tagli del Comune spiegata dal portavoce dell'assemblea degli studenti Michelangelo Canzi. UN 25 APRILE POPOLARE oggi vi racconta Posta San Paolo a Roma e uno dei suoi protagonisti

    Giorni Migliori – Intro - 23-04-2024

  • PlayStop

    VALERIO VARESI - ESTELLA. LA VITA STRAORDINARIA E DIMENTICATA DI TERESA NOCE

    VALERIO VARESI - ESTELLA. LA VITA STRAORDINARIA E DIMENTICATA DI TERESA NOCE - presentato da Anna Bredice

    Note dell’autore - 23-04-2024

  • PlayStop

    Rassegna stampa internazionale di martedì 23/04/2024

    Notizie, opinioni, punti di vista tratti da un'ampia gamma di fonti - stampa cartacea, social media, Rete, radio e televisioni - per informarvi sui principali avvenimenti internazionali e su tutto quanto resta fuori dagli spazi informativi più consueti. Particolare attenzione ai temi delle libertà e dei diritti.

    Esteri – La rassegna stampa internazionale - 23-04-2024

Adesso in diretta