
dove si parla dell’incredibile agone tragico che si svolge nell’Ade tra Eschilo ed Euripide

dove Marta all’inizio parla e non si sente, ma poi si sente e infila perle di sapida saggezza sulla gigantesca Antigone

dove si parla della figura di Socrate nella commedia greca, tra frizzi, lazzi e dialoghi surreali

dove si parla delle incredibili vicende di Edipo, tra parricidi, unioni incestuose e ammonimenti delfici

dove si parla della fatale seduta del Senato del 15 marzo 44 a.C., in cui Cesare è trucidato dai congiurati con 23 pugnalate

dove si parla di Cesare che supera un ponticello e varca il Rubicone, altrimenti detto Pisciatellum (che non è una legge elettorale)

dove si parla delle tante donne che incrociarono la vita nemmeno troppo lunga di Giulio Cesare

dove si parla di Giulio Cesare come tombeur de femmes nel contesto della non troppo severa Roma tardo repubblicana

dove si saluta Saffo con lo splendido Inno ad Afrodite, culmine della poesia d’amore dell’età arcaica

dove si parla di un’ode di Saffo piena di dolore, nostalgia ma anche di tanta bellezza

dove si parla dei valori tradizionali del mondo greco e di come Saffo, invece, preferisca a questi l’amore