Approfondimenti

Il Palermo Calcio riparte dalla Serie D. L’intervista al presidente Dario Mirri

Palermo Calcio 2019

Il Palermo Calcio è pronto a rinascere. Dopo una serie di anni travagliati, l’esclusione dalla FIGC nel luglio scorso per illeciti amministrativi commessi nel triennio 2014-2017 e il successivo fallimento della società, il Palermo Calcio è tornato alla carica esordendo nella stagione 2019-2020, per la prima volta nella sua lunga storia, nel campionato di Serie D.

Il nuovo presidente è l’imprenditore palermitano Dario Mirri, nipote dello storico presidente del Palermo Renzo Barbera, a cui dal 2002 è intitolato lo stadio comunale. Mirri ha voluto coinvolgere fin da subito e in modo importante i tifosi della squadra, a cominciare dalla maglia con cui i calciatori scendono in campo, scelta dopo una votazione online sul sito del Palermo Calcio.

L’intervista di Matteo Serra a Barrilete Cosmico.

Le chiedo un primissimo bilancio di questi di questi primi mesi. Come stanno andando?

Per me è la prima volta e sarà anche l’unica esperienza. Sto iniziando, sto imparando e soprattutto sto cercando di normalizzare, perché spesso purtroppo il calcio è succube di questa mancanza di normalizzazione.

Il nuovo Palermo è nato sulle basi di un manifesto e questa non è una cosa del tutto consueta per una squadra di calcio. Un manifesto con una serie di punti in cui vengono sancite le regole e i valori su cui si basa la squadra. C’è un fortissimo attaccamento al territorio. Lei vuole tornare a restituire Palermo ai palermitani. E c’è anche un comitato di consulta con una parte di tifosi, del Comune e della Società che non è modificabile. come mai ha deciso di mettere questi punti alla base della sua società?

Sono valori. Io credo fortemente che il calcio abbia bisogno di valori come la trasparenza e il controllo. Nel nostro manifesto abbiamo messo al primo punto la parte relativa alla trasparenza, quello che è mancato nel Palermo negli ultimi anni. Noi tifosi, perché prima di tutto io sono un tifoso, abbiamo subìto questa mancanza di trasparenza e sognavamo la possibilità di essere coinvolti attraverso in qualche modo, come sta accadendo ora con un comitato.
Crediamo di essere rivoluzionari nell’interpretazione del calcio. O meglio rispettiamo quella che è la mia convinzione assoluta: un presidente è soltanto un custode temporaneo di un bene collettivo. La squadra di calcio porta il nome della città quindi non è certo Mirri il padrone del Palermo, ma lo sono i cittadini, i tifosi e gli appassionati. Quindi da questo punto di vista la trasparenza, il controllo, la competenza, l’affidabilità, lo sviluppo e l’appartenenza sono gli elementi su cui fondiamo il nostro manifesto.

Vi siete dati degli obiettivi rispetto ai benefici che può avere la città da questa vostra trasparenza?

Credo che sia proprio questo l’elemento cruciale. L’impresa che stiamo realizzando è certamente un’impresa sportiva con ambizioni sportive di migliorare la categoria di appartenenza, andare in Serie C e sognare di andare in Serie B e ancora di tornare in Serie A. È un’impresa sportiva, ma il mio desiderio è che sia ancora prima un’impresa sociale legata al territorio che possa consentire un miglioramento della reputazione. Se creiamo un’impresa virtuosa, anche con un miglioramento della reputazione, questo può dare degli eccellenti ritorni economici.
Io sono un imprenditore e sono convinto che un’impresa che si fondi su elementi reputazionali ed elementi forti legati all’identità territoriale consentirà nel tempo di aumentare anche il valore economico della proprietà della squadra che portiamo avanti.

Nel manifesto si parla anche di una rivoluzione etica attraverso, ad esempio, l’azionariato diffuso. Come intendete realizzare questo obiettivo?

Abbiamo fatto una call pubblica di partecipazione che si è esaurita il 30 ottobre. Hanno partecipato due enti partecipativi distinti, ma che avevano l’interesse di partecipare con fino al 10% delle quote della società. Nel Comitato di indirizzo della società loro partecipano direttamente attraverso questo questo ente: sono circa 500 tifosi che hanno messo dei contributi economici che noi destineremo alla costruzione del centro sportivo, il primo elemento concreto che la nuova società si vuole intestare e vuole realizzare. I tifosi avranno diritto di voto fino al 10% e le quote conseguenti a quelle che la nostra società avrà come capitale sociale.

Dopo quello che è successo la scorsa è stata, quand’è che lei ha deciso di mettersi in gioco e di provare a risollevare la situazione?

La mortificazione che da tifoso e da cittadino avevo subìto. Io come tanti altri. Io ho avuto la fortuna e la possibilità familiare che mi ha consentito di fare degli investimenti come in questo caso. Mi sento assolutamente un privilegiato, ma rappresento soltanto quello che tante altre persone avrebbero fatto al mio posto.
L’ho fatto perché ritengo che il calcio possa anche essere un ottimo investimento se realizzato nel rispetto della competenza, delle responsabilità e nel rispetto prima di tutto dei tifosi.
Credo che il calcio possa valere anche più delle politica o della religione. È davvero l’unico elemento che unisce più di qualsiasi altra appartenenza. Una statistica rivela che il 47% della popolazione mondiale segue il calcio e non c’è politica o religione che unisce come il calcio.

I tifosi del Palermo hanno risposto con grande entusiasmo a questo nuovo progetto. Quest’anno è stato battuto il record di abbonamenti per la serie D. Si aspettava che la piazza rispondesse così?

È un sogno. Penso che i tifosi del Palermo siano potenzialmente tanti, ma purtroppo molti dei tifosi palermitani in questi anni si sono dispersi, anche perché è chiaro che i bambini o i ragazzini si appassionano anche a chi vince. E quindi ci sono la Juventus, l’Inter e tante altre squadre che non sono della nostra città. Sono convinto che se comunichiamo e trasmettiamo valori positivi, tanti bambini e tanti ragazzi saranno coinvolti ad appassionarsi al Palermo. Ecco perché la nostra rivoluzione si fonda sui tifosi. Abbiamo già ottenuto risultati straordinari: oltre 10 mila abbonati in Serie D e quasi 16-17 mila spettatori di media ogni domenica allo stadio. La gente viene perchè vuole partecipare e se riusciamo nel nostro obiettivo sportivo ci seguiranno ancora di più.

In questo momento c’è tanto entusiasmo, la squadra sta andando molto bene con otto punti di vantaggio sulla seconda. Il vostro obiettivo è avere una crescita importante e ritornare in serie A. Se questi risultati sportivi non dovessero arrivare, come si farebbe a mantenere questo entusiasmo su questo progetto?

So bene che tutti veniamo misurati dei risultati, vale nella vita e nel lavoro. E anche nel calcio se non si raggiungono gli obiettivi non si può ottenere condivisione da parte della gente. Il primo obiettivo è il raggiungimento di obiettivi sportivi, ma noi vorremmo riuscire ad avere un’appartenenza a qualcosa a prescindere dal risultato. Si tratta di una sfida molto complicata: riuscire ad avere tanti appassionati senza necessariamente dover vincere il campionato ogni stagione. È un percorso lento ed in salita che però ha dei modelli, come accade ad esempio in Inghilterra dove i tifosi si appassionano a prescindere il risultato. Secondo me in Italia dovremmo crescere in questo senso. Si vince e si perde tutti insieme, questo è il vero spirito dello sport e dell’appartenenza.

Foto dalla pagina Facebook ufficiale del Palermo Calcio

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    GR mercoledì 24/04 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle 16 edizioni quotidiane del Gr. Un appuntamento con la redazione che vi accompagna per tutta la giornata. Annunciati dalla “storica” sigla, i nostri conduttori vi racconteranno tutto quello che fa notizia, insieme alla redazione, ai corrispondenti, agli ospiti. La finestra di Radio Popolare che si apre sul mondo, a cominciare dalle 6.30 del mattino. Da non perdere per essere sempre informati.

    Giornale Radio - 24-04-2024

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di mercoledì 24/04/2024

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 24-04-2024

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di mercoledì 24/04/2024 delle 19:47

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 24-04-2024

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Quel che resta del giorno di mercoledì 24/04/2024

    I fatti più importanti della giornata sottoposti al dibattito degli ascoltatori e delle ascoltatrici. A cura di Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro

    Quel che resta del giorno - 24-04-2024

  • PlayStop

    Esteri di mercoledì 24/04/2024

    Il giro del mondo in 24 ore. Ideato da Chawki Senouci Data di nascita: 6 ottobre 2003 (magazine domenicale di un’ora dalle 11.30 alle 12.30) Ogni giorno Chawki Senouci e Martina Stefanoni scelgono alcuni fatti che ritengono interessanti da segnalare agli ascoltatori e li propongono sotto forma di racconto, rubriche, reportage, piccole storie, interviste, approfondimenti e analisi. Essendo Esteri un magazine radiofonico i modi per “comunicare “ sono i titoli, un breve notiziario e i servizi lunghi. Il tutto inframezzato dai cosiddetti “intrusi” (notizie telegrafiche) e da stacchi musicali.

    Esteri - 24-04-2024

  • PlayStop

    Muoviti Muoviti di mercoledì 24/04/2024

    Quando le prime luci della sera… no, non è l’incipit di un romanzo. E’ l’orario in cui va in onda “Muoviti, muoviti” la trasmissione che vi accompagna nel rientro a casa dopo una giornata di lavoro, di studio o di semplice e puro fancazzismo (voluto o subito). Il racconto dei fatti principali della giornata, le piccole notizie che assurgono a tema di interesse generale, gli argomenti più dibattuti sui social, l’andamento del primo anno scolastico in presenza post-Covid, le elezioni (amministrative e del Presidente della Repubblica ma anche quelle dei consiglieri di condominio nel caso…), il presente e il futuro dell’atletica leggera dopo i successi di Tokyo. Tutto questo e molto altro lo trovate in “Muoviti muoviti” dalle 17.30 alle 19 dal lunedì al venerdì su Radio Popolare con Davide Facchini, Luca Gattuso e Marta Zambon.

    Muoviti muoviti - 24-04-2024

  • PlayStop

    Playground di mercoledì 24/04/2024

    Canzoni dall'alternative e indie contro il fascismo. E 30x30 di Francesco Locane, BLUR!

    Playground - 24-04-2024

  • PlayStop

    Soulshine di mercoledì 24/04/2024

    1. “Initials B.B.” – Serge Gainsbourg 2. “Initials B.B.” – Iggy Pop 3. “50 Ways to Leave Your Lover” – Scott Bradlee's Postmodern Jukebox 4. “Posztmodern Gospel” – áRON, Szakonyi Milán, Sharay Reed 5. “Most élj!” – áRON, Szakonyi Milán 6. “Rational Man” – Kula Shaker 7. “The Big Decider” – The Zutons 8. “David Byrne Does Hard Times” – David Byrne 9. “United States of Division” – Prince 10. “Molly Malone” – Aerotrem 11. “Pink City” – CEYLON 12. “Coming Back To Me Good” – Kasabian

    Soulshine - 24-04-2024

  • PlayStop

    Jack di mercoledì 24/04/2024

    Ospite della puntata Toco che ci racconta Riviera con una bella intervista e tre brani live

    Jack - 24-04-2024

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di mercoledì 24/04/2024

    Per riascoltare Considera l'armadillo noi e altri animali che ha ospitato Daniela Campobello, docente di Zoolohia all' @Università di Palermo per parlare del Cuculo e delle sue stranezze, ma anche di @Rosario Balestrieri, del Gr Animali di Bianca Nogara Notarianni e scopriamo che Daniela voleva essere Cuculo

    Considera l’armadillo - 24-04-2024

  • PlayStop

    Poveri ma belli di mercoledì 24/04/2024

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 24-04-2024

  • PlayStop

    Cult di mercoledì 24/04/2024

    Oggi a Cult: una nuova sezione ANPI al Piccolo Teatro; a Brescia una mostra su Gabriele Micalizzi al Photo Festival di Brascia; il Teatro delle Ariette sul festival "Feste d'altri tempi" dal 25 aprile al 1° maggio in Valsamoggia; Mauro Gervasini sul Trento Film Festival 2024...

    Cult - 24-04-2024

  • PlayStop

    Pubblica di mercoledì 24/04/2024

    Mimmo Franzinelli è uno storico, studioso del fascismo e dell’Italia repubblicana. E’ autore – tra gli altri - di una storia della resistenza e di una storia della repubblica sociale italiana. Il suo ultimo libro si intitola «Matteotti e Mussolini. Vite parallele. Dal socialismo al delitto politico» (Mondadori 2024)). Nel corso della puntata di oggi abbiamo cercato di parlare con Franzinelli di Matteotti e della pista politica che porta al mandante del suo assassinio il 10 giugno 1924, Benito Mussolini. Quali rapporti ci furono tra Matteotti e gli altri protagonisti dell’antifascismo delle origini (Gramsci, Gobetti, Carlo e Nello Rosselli)? Passando all’oggi, Franzinelli risponde sull’antifascimo ai tempi del governo Meloni: che cos’è l’antifascismo oggi? Qual è il rapporto tra antifascismo e democrazia? In conclusione, un avviso alle ascoltatrici/tori: la puntata di oggi di Pubblica è ascoltabile con qualche difficoltà per le ripetute interruzioni del collegamento con Mimmo Franzinelli. Vi chiedo scusa in anticipo.

    Pubblica - 24-04-2024

  • PlayStop

    Un 25 aprile Popolare - E15

    Milano capitale della Resistenza ospiterà un museo nazionale della Resistenza per capire cosa sarà e soprattutto come vuole raccontare il movimento di Liberazione, la lotta, la storia c'è un sito già al lavoro, ricco di proposte: www.museodellaresistenza.it. Barbara Sorrentini racconta lo straordinario rapporto tra la Liberazione e il cinema italiano in questi quasi 80 anni di racconto.

    Clip - 24-04-2024

  • PlayStop

    Tutto scorre di mercoledì 24/04/2024

    "Come le rane nell'acqua calda". A quante cose ci stiamo abituando, nella vita collettiva e personale, senza quasi rendercene conto. A cura di Massimo Bacchetta

    Tutto scorre - 24-04-2024

Adesso in diretta