Approfondimenti

Emilia-Romagna, Carlo Lucarelli: “Mi impegno perché sento parole d’ordine spaventose”

Carlo Lucarelli

Si avvicinano le elezioni regionali in Emilia Romagna e Malos continua a proporre la rubrica settimanale temporanea dedicata proprio al voto, alle sue possibili conseguenze e a come è cambiata la Regione negli ultimi anni.

Ne abbiamo parlato con lo scrittore e conduttore televisivo Carlo Lucarelli. L’intervista di Luigi Ambrosio e Davide Facchini a Malos.

Sbaglio o si sta impegnando per questa campagna elettorale?

Sì sì, un pochino. La ritengo una cosa molto importante, forse più di altre volte perché altre volte si correvano meno rischi. A me piace quello che è successo fino ad ora in Emilia Romagna, non mi convince al 100%, ma si può migliorare. Qui per la prima volta arriva un certo pericolo, un pericolo per me molto grosso visto che stiamo ragionando in termini di sfasciare quello che c’è e cambiare completamente sulla base di parole d’ordine che non mi piacciono molto e che mi fanno anche un po’ paura. Per questo mi impegno molto volentieri.

L’altra sera ha anche partecipato a una manifestazione elettorale del candidato Bonaccini. C’è bisogno di lei e degli altri rappresentanti del mondo della cultura per vincere queste elezioni?

Direi di sì, magari non di me. C’è bisogno dell’impegno, ma c’è sempre stato questo bisogno. È colpa nostra non esserci dati da fare di più prima, altrimenti non saremmo arrivati a certi livelli, a sentire parole d’ordine spaventose e discorsi. Non c’è bisogno adesso, c’è sempre stato bisogno di impegnarsi e di dire la propria. soprattutto quando quello che succede riguarda casa tua, l’Emilia-Romagna. Io vivo qui ed è più che giusto che io stia qui a fare delle cose.

Lucarelli ha fatto una scelta opposta rispetto a quella di altri scrittori, ha scelto di fare un passo avanti. Lo ha fatto perché ha un po’ di speranza che le cose possano cambiare o è la rassegnazione del non voglio darla vinta?

Non è solo quello. Non voglio che vincano persone che hanno delle idee diverse da quelle che ho io, valori diversi da quelli che ho io. Se vince il centrosinistra, se vince Bonaccini è un conto, se vince la Lega è un altro. Quella è la prima cosa da fare, poi nel campo dell’Emilia-Romagna, che è quello che conosco io, bisogna lavorare e impegnarsi di più e trasformarla in quello che piace veramente a noi. Sarebbe molto più difficile, se non impossibile, farlo in un’altra Emilia-Romagna, quella della Lega.

Lei conosce così bene l’Emilia-Romagna e nel corso degli anni ne ha raccontato il lato oscuro nei suoi romanzi. Come si manifesta oggi quel lato oscuro?

Naturalmente c’è anche quello e si manifesta nell’esserci voltati dall’altra parte per un sacco di tempo e aver visto che molte cose si affermavano da noi, come la mafia. Scoprire all’improvviso di avere il radicamento mafioso in Emilia Romagna è una cosa che ha fatto paura. Pensavamo di avere gli anticorpi e poi ti accorgi che gli anticorpi bisogna farli agire fin da subito. Queste sono le cose contro le quali tutti dovremmo riuscire a combattere anche nell’Emilia-Romagna di fine gennaio.

È vero, come ha detto Bonaccini, che le Sardine hanno dato una svegliata all’Emilia-Romagna?

Certo, la svegliata l’hanno data un po’ a tutti. Fino a poco prima davamo per scontato che le piazze fossero di altri. Vai in piazza e c’è gente arrabbiata che ti dice “prima gli italiani e dopo gli stranieri”, Salvini riesce a mobilitare le piazze e gli altri no. Non era vero, ma questi lo hanno fatto vedere. Hanno dimostrato che esistono dei valori che prima erano dati per scontati, tipo antifascismo e antisovranismo.

Ci stiamo occupando da settimane di Emilia-Romagna e continua ad emergere questa divisione tra città e campagna. Ti sembra una fotografia reale?

Sì, direi di sì. È una fotografia reale nel senso che esiste questa divisione e sicuramente lo si vede anche dai risultati elettorali. Molti paesi hanno votato in un modo, la città in un altro. Però, al di là di quello, è una divisione che non dovrebbe esistere perchè l’Emilia-Romagna esista in quanto è una sorta di città-regione, una specie di rete in cui tutto è collegato.

Nella sua quotidianità, sente cambiata l’Emilia-Romagna nell’ultimo periodo?

Sì, la sento cambiata sia dall’ondata sovranista sia dall’altra parte, sento un risvegliarsi di gente che inizia ad impegnarsi di più, anche per timore che questa cosa avvenga. Io ora la vedo cambiata in meglio. Vedo più passione da parte della gente. Se iniziamo a fare le cose, le cose cambiano.

Foto dalla pagina ufficiale di Carlo Lucarelli su Facebook

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    GR venerdì 19/04 15:29

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle 16 edizioni quotidiane del Gr. Un appuntamento con la redazione che vi accompagna per tutta la giornata. Annunciati dalla “storica” sigla, i nostri conduttori vi racconteranno tutto quello che fa notizia, insieme alla redazione, ai corrispondenti, agli ospiti. La finestra di Radio Popolare che si apre sul mondo, a cominciare dalle 6.30 del mattino. Da non perdere per essere sempre informati.

    Giornale Radio - 19-04-2024

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di venerdì 19/04/2024

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 19-04-2024

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 19/04/2024 delle 7:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 19-04-2024

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Jack di venerdì 19/04/2024

    Per raccontare tutto quello che di interessante accade oggi nella musica e in ciò che la circonda. Anticipazioni e playlist sui canali social di Matteo Villaci.

    Jack - 19-04-2024

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di venerdì 19/04/2024

    Noi e altri animali È la trasmissione che da settembre del 2014 si interroga su i mille intrecci di una coabitazione sul pianeta attraverso letteratura, musica, scienza, costume, linguaggio, arte e storia. Ogni giorno con l’ospite di turno si approfondisce un argomento e si amplia il Bestiario che stiamo compilando. In onda da lunedì a venerdì dalle 14.00 alle 14.30. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 19-04-2024

  • PlayStop

    Poveri ma belli di venerdì 19/04/2024

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 19-04-2024

  • PlayStop

    Cult di venerdì 19/04/2024

    Cult è condotto da Ira Rubini e realizzato dalla redazione culturale di Radio Popolare. Cult è cinema, arti visive, musica, teatro, letteratura, filosofia, sociologia, comunicazione, danza, fumetti e graphic-novels… e molto altro! Cult è in onda dal lunedì al venerdì dalle 11.30 alle 12.30. La sigla di Cult è “Two Dots” di Lusine. CHIAMA IN DIRETTA: 02.33.001.001

    Cult - 19-04-2024

  • PlayStop

    Un 25 aprile Popolare - E12

    Milano capitale della Resistenza ospiterà un museo nazionale della Resistenza per capire cosa sarà e soprattutto come vuole raccontare il movimento di Liberazione, la lotta, la storia c'è un sito già al lavoro, ricco di proposte: www.museodellaresistenza.it. Quanto l’antifascismo e la Resistenza influiscono sulla musica italiana contemporanea? Ne abbiamo parlato con Matteo Villaci

    Clip - 19-04-2024

  • PlayStop

    Gli speciali di venerdì 19/04/2024 - ore 10:38

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 19-04-2024

  • PlayStop

    Giorni migliori di venerdì 19/04/2024

    Oggi abbiamo parlato dell’attacco israeliano all’Iran con Alberto Negri del Manifesto e con i nostri Chawki Senouci e Farian Sabahi. Per la rubrica “Un 25 aprile popolare” abbiamo parlato dei rapporti tra antifascismo e muscia contemporanea con Matteo Villaci

    Giorni Migliori – Intro - 19-04-2024

  • PlayStop

    Note dell’autore di venerdì 19/04/2024

    Un appuntamento quasi quotidiano, sintetico e significativo con un autore, al microfono delle voci di Radio Popolare. Note dell’autore è letteratura, saggistica, poesia, drammaturgia e molto altro. Tutto concentrato in sei minuti, più o meno il tempo di un caffè!

    Note dell’autore - 19-04-2024

  • PlayStop

    Rassegna stampa internazionale di venerdì 19/04/2024

    Notizie, opinioni, punti di vista tratti da un'ampia gamma di fonti - stampa cartacea, social media, Rete, radio e televisioni - per informarvi sui principali avvenimenti internazionali e su tutto quanto resta fuori dagli spazi informativi più consueti. Particolare attenzione ai temi delle libertà e dei diritti.

    Esteri – La rassegna stampa internazionale - 19-04-2024

Adesso in diretta