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    Il referendum costituzionale su Renzi. “Se lo perdo, lascio la politica”. Cosa si muove a sinistra del leader Pd? Intervista con Federico Fornaro e Massimiliano Smeriglio.

    A cura di:

    Raffaele Liguori

    Si muove qualcosa a sinistra, dentro il Pd e fuori dal partito di Renzi? Nello scorso fine settimana a Roma la galassia che ruota attorno a Sel-Sinistra italiana (Cosmopolitica) si è data appuntamento per avviare un percorso che porti – da qui a dicembre - alla creazione di un nuovo partito. Ieri, il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha lanciato la sua candidatura per la segreteria del Pd. "La mia sarà una candidatura - ha detto Rossi - alternativa a Renzi ma con l'ambizione di superare la dinamica tra renziani e antirenziani. Per questo mi definisco convintamente rossiano". Il congresso del Pd è comunque ancora lontano. La segreteria di Renzi scade a fine 2017. Da qui ad allora, però, ci sono anche altre importanti scadenze, una in particolare l'ha posta Renzi: se perdo il referendum confermativo delle modifiche alla Costituzione “lascio la politica”. Lo ha detto due giorni fa all'assemblea nazionale del Pd a Roma. Lo aveva già anticipato a fine dicembre. Il referendum confermativo non è stato ancora fissato, molto probabilmente sarà il 9 o il 16 ottobre prossimi. Ad ottobre, quindi, se vincessero i “no” al pacchetto costituzionale Renzi-Boschi si aprirebbe una nuova stagione politica: via Renzi, via il governo Pd-Ncd e altri, e forse elezioni anticipate, Mattarella permettendo. C'è di che darsi da fare, se si vive in quell'area politica di sinistra che critica l'attuale presidente del consiglio. Ma gli avversari politici di Renzi sono pronti alla sfida? Come si spiegano la scelta del leader del Pd di mettere sul piatto un posta così alta sull'esito del referendum confermativo? Memos ne ha parlato con il senatore del Pd, Federico Fornaro, di area bersaniana, e con Massimiliano Smeriglio, vicepresidente della Regione Lazio, già deputato e coordinatore nazionale di Sel.

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    Pubblica di giovedì 28/03/2024

    Quando le povertà dei padri e delle madri ricadono sui figli e sulle figlie. In Italia il titolo di studio dei genitori condiziona le opportunità di di vita dei minori. La povertà educativa è diventata di fatto ereditaria. Sono gli ultimi dati dell’Istat a raccontare questa ingiustizia. Il 34% dei figli di genitori con un titolo di studio inferiore o uguale alla licenza media vive in condizione di “deprivazione materiale e sociale”. La percentuale crolla al 3% se i genitori sono laureati. L'ereditarietà della povertà educativa è anche un tradimento di un principio fondante della Repubblica. L’articolo 3 della nostra Costituzione, la seconda parte, assegna un compito preciso allo stato, e cioè quello di “rimuovere gli ostacoli” che limitano di fatto l’uguaglianza tra i cittadini. Un compito evidentemente non svolto, vista la permanenza della disuguaglianza. Pubblica ha ospitato oggi la sociologa Chiara Saraceno.

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    Cosa chiedono (e come) gli studenti che stanno protestando nelle Università italiane per la Palestina (e che sono diventati il nemico pubblico numero uno leggendo alcuni organi di stampa), ce lo spiegano tre di loro: Camilla Piredda, coordinatrice nazionale Unione degli universitari, Barbara Morandi coordinatrice di Link studenti indipendenti e Olivia di Progetto Palestina, collettivo dell'università di Torino. Massimo Alberti ci spiega i dati sulla povertà, mai così alti, le nuove povertà al Nord, il disinteresse del governo (tanto non votano). Antonio Verona, responsabile mercato del lavoro della CGIL di Milano, spiega come un terzo dei lavoratori della città metropolitana sia povero (il lavoro c'è ma non basta a mantenersi e sempre più giovani lo rifiutano). Misha Maslennikov di Oxfam, rilancia la campagna Tax The Rich (firmate anche voi!) e promuove un sondaggio per capire quanto sia vicino o lontano il governo dai vostri bisogni. Cosa farete il 25 aprile? Noi come sempre saremo in piazza e stavolta con l'appello de Il manifesto speriamo di essere ancora di più, Lorenza Ghidini racconta la nostra adesione all'appello e Alessandro Braga riprende le posizioni di Cgil e Anpi.

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    MICHELE SANCISI - WALTER 100% - presentato da Barbara Sorrentini

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