Approfondimenti


Ascoltando Bob Dylan a Genova

Bob Dylan

Canta Bob Dylan all’RDS Stadium di Genova strapieno la sera del 25 Aprile: “Non sono pentito di nulla, sono felice di aver lottato, vorrei solo che avessimo vinto..”.

Quando dopo un’ora e cinquanta minuti di canzoni e ballate ininterrotte finisce e la Band abbandona il palco, usciamo sapendo di avere assistito a un concerto di resistenza umana eccezionale, non solo io ma mi pare più o meno tutti/e. È un pubblico solidale, ci si riconosce a colpo. Se qualcuno cerca la sinistra quasi ovunque introvabile, qui la incontra senza bisogno di slogan, pugni chiusi, tessere e distintivi.

Basta osservare come le persone si muovono, solidali l’una con l’altra pur senza conoscersi formalmente, in un afflato di empatia che attraversa il corpo collettivo dei presenti. Per chi c’era: qualcosa che mi ha ricordato, seppure in un contesto assai meno drammatico, il concerto intensissimo in omaggio a Demetrio Stratos tenutosi il 14 giugno 1979 a Milano – Demetrio era deceduto il giorno prima. E chi non c’era può leggersi il magistrale testo poetico di Nanni Balestrini Black Out.

Ma torniamo a Genova il 25 aprile 2018. Si comincia a mezza mattina con una visita alla sede dell’ANPI di Nervi in piena festa. Ballano, ridono, scherzano guardando il mare, preparano il buffet per il pranzo, la sede è a picco sulle onde con un’ampio spazio all’aperto. I baldi giovanotti e le combattive signore dell’ANPI di Nervi hanno non molti mesi fa contestato in modo robusto una iniziativa di CasaPound, che infatti è per ora scomparsa dalla circolazione, conquistandosi una fama cittadina e molte simpatie ben oltre i confini istituzionali dell’associazione.

Quando giungono le notizie dei fischi al sindaco di centrodestra Bucci in Piazza Matteotti durante la manifestazione ufficiale nessuno si strappa i capelli o ci bada più di tanto. Son cose della politica sembrano dire, estranee al loro antifascismo, per alcuni ben radicato nel tempo, almeno da quel 25 Aprile quando i soldati tedeschi, circa seimila, si arresero ai partigiani insorti. Questo conta, questa è la memoria altro che le stentate parole di Bucci, che per altro chissà cosa ha detto o voleva che qui non lo ha ascoltato nessuno.

E viene il momento di avviarsi al concerto. Non c’è nulla. Non un maxischermo, non un orpello, non una ouverture per ingannare l’attesa, niente di niente se non scomodissimi sedili dove accalcarsi, ma senza un filo di tensione o uno sgarbo vuoi pure minuscolo. Quando al buio la Band entra con Dylan buon ultimo, puntuali alle nove come orologi svizzeri, scattano gli applausi e insieme esplode la musica, si alzano le luci, si intravede Bob al pianoforte con la voce magica e densa che si innesta, trasfondendosi e permeando l’intero spazio, il concerto comincia, lasciandoci tutti ammutoliti per l’emozione.

A volte la musica guida la voce, a volte è il viceversa, altre volte sembrano andare la musica in un verso la voce in un altro, capita che il suono diventi purissimo per venire “sporcato” un istante dopo da una intromissione trasversale, la voce tanto esile fino all’inudibile che riemerge come dopo un’apnea prolungata in un grido di gioia, funziona tutto e il suo contrario, l’essenziale che diventa barocco, il barocco trasmutando in neoclassico, per prorompere nel romantico, e quando credi che stia sdilinquendosi nel sentimentalismo, una raffica di suoni secchi come fucilate ti riportano alla durezza del vivere. E le parole che fatichi ad afferrare compiutamente, le capisci lo stesso perchè si intridono con la musica e con le modulazioni della voce in un unico impasto che è materia sensibile nuova, materia che prima del concerto, la gran macchina che la crea e produce, non esisteva e dopo rimane in te nel senso di una accresciuta, più larga e profonda percezione del mondo, quasi la scoperta di una nuova dimensione spaziotemporale.

Però di un paio di testi voglio dar conto, non so se rappresentativi o se soltanto hanno colpito me. Uno fulminante: “Se la Bibbia dice il vero il mondo sta per esplodere, io sto cercando di fuggire il più lontano possibile da me stesso…”. Parole che risuonano enigmatiche e insieme dense di significati come quelle degli antichi sapienti. Oppure in Duquesne Whistle: “Un fischio che soffia come stesse andando a spazzare via il mondo…” e cosa rimane, soltanto l’amore “sei l’unica cosa che mi è rimasta, sei come una bomba a orologeria nel mio cuore…”, e sette anni fa a Duquesne, nel Midwest un tornado spazzò sul serio via persone, speranze, case, vite, l’amore diventando nella realtà una bomba a orologeria piantata nel cuore. Laddove la Bibbia si intreccia così col cambiamento climatico. Col che diventa quasi imperativa la lettura di “Dylan Lyrics” Feltrinelli, radendo al suolo ogni polemica sul Premio Nobel che gli è stato assegnato, dimostrando anche quanto Bob fu un un visionario preveggente quando scelse Dylan come nome d’arte, con riferimento a Dylan Thomas grande grande poeta. In fine.

Certamente sono uscito dal concerto incazzato nero per come va il mondo ma anche pieno di allegria, e convinto che se pure una risata non li seppellirà, però valga la gioia di farla questa famosa risata. E comunque finché c’è Dylan c’è speranza.

Bob Dylan

  • Autore articolo
    Bruno Giorgini
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    GR martedì 23/04 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle 16 edizioni quotidiane del Gr. Un appuntamento con la redazione che vi accompagna per tutta la giornata. Annunciati dalla “storica” sigla, i nostri conduttori vi racconteranno tutto quello che fa notizia, insieme alla redazione, ai corrispondenti, agli ospiti. La finestra di Radio Popolare che si apre sul mondo, a cominciare dalle 6.30 del mattino. Da non perdere per essere sempre informati.

    Giornale Radio - 23-04-2024

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di martedì 23/04/2024

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 23-04-2024

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di martedì 23/04/2024 delle 7:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 23-04-2024

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Esteri di martedì 23/04/2024

    1 – 200 giorni di guerra a Gaza. Nell’ospedale Nasser di Khan Younis trovati più di trecento corpi nelle fosse comuni. L’onu chiede un’indagine indipendente e trasparente. Intanto nelle università americane continuano le proteste pro Palestina. Centinaia di studenti arrestati da Yale alla Columbia. (Roberto Festa) 2 – Venivano dal Vietnam, sognavano il Regno Unito, rischiano di ritrovarsi in Ruanda. Nel giorno dell’ennesimo naufragio di migranti nel canale della manica, il parlamento britannico approva il piano per deportare in Ruanda tutti i richiedenti asilo. (Daniele Fischella) 3 - Le Canarie hanno un limite. La popolazione dell’arcipelago spagnolo scende in piazza per protestare contro il turismo di massa che affatica la natura e rende impossibile la vita ai residenti. (Giulio Maria Piantadosi) 4 – Il 25 aprile in Portogallo. 50 anni fa la rivoluzione dei Garofani. La seconda puntata. (Sara Milanese) 5 – Rubrica Sportiva. Il Red Star di Parigi va in Serie B. La forte comunità che caratterizza la più antica società di calcio della capitale francese festeggia un passaggio che aspettava da 5 anni. (Luca Parena)

    Esteri - 23-04-2024

  • PlayStop

    Muoviti Muoviti di martedì 23/04/2024

    (144 - 526) Dove inseguiamo un dirigibile che si aggira per i cieli di Milano. Poi santifichiamo la festa catalana di Sant Jordi invitando ascoltatrici e ascoltatori a regalarsi virtualmente un libro come previsto dalla tradizione della festa. In chiusura con Caterina Sarfatti managing director in C40 cities parliamo del patto dei Sindaci per una Pianura Padana che respiri.

    Muoviti muoviti - 23-04-2024

  • PlayStop

    Playground di martedì 23/04/2024

    A Playground ci sono le città in cui abitiamo e quelle che vorremmo conoscere ed esplorare. A Playground c'è la musica più bella che sentirai oggi. A Playground ci sono notizie e racconti da tutto il mondo: lo sport e le serie tv, i personaggi e le persone, le ultime tecnologie e le memorie del passato. A Playground, soprattutto, c'è Elisa Graci: per un'ora al giorno parlerà con voi e accompagnerà il vostro pomeriggio. Su Radio Popolare, da lunedì a venerdì dalle 16.30 alle 17.30.

    Playground - 23-04-2024

  • PlayStop

    Il genocidio in Rwanda visto con gli occhi di una bambina: la storia di Mimì

    Nel 1994, Mimì aveva 5 anni. Viveva con la sua famiglia a Kigali, la capitale del Rwanda. Il 6 aprile, quando l'aereo che trasportava il presidente ruandese, Juvénal Habyarimana, e quello del Burundi, Cyprien Ntaryamira, venne abbattuto in fase di atterraggio proprio a Kigali, era in vacanza a casa dei nonni. Da quel momento i suoi ricordi sono segnati dal dolore, la confusione e la paura. Il suo è un racconto speciale, perché ci permette di guardare uno degli eventi più sanguinosi della storia dell'uomo, il genocidio del Rwanda, con gli occhi di una bambina. La sua intervista è andata in onda in due puntate nella trasmissione Terzo Tempo, tutti i sabato mattina dalle 11.00 alle 11.30 su Radio Popolare La storia di Mimì - il cui nome completo è Muhimpundu Armella - è anche una delle nove raccolte dal libro "La Famiglia" di Pietro Veronese.

    Clip - 23-04-2024

  • PlayStop

    Express di martedì 23/04/2024

    Da Milano a Bruxelles, da Liverpool a Detroit, da Rio de Janeiro a Barcellona. Nuove uscite, concerti, vecchi classici e dischi da salvare. Ogni settimana, un giro del mondo della musica a bordo di Express.

    Express - 23-04-2024

  • PlayStop

    Jack di martedì 23/04/2024

    Nella prima parte Chawki ci presenta Back to Black, Biopic su Amy Winehouse. Nella seconda parte Jack The Smoker ci presenta il suo disco "Sedicinoni" con una lunga intervista

    Jack - 23-04-2024

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di martedì 23/04/2024

    Per riascoltare Considera l'armadillo noi e altri animali in onda alle 14.00 che ha ospitato Stefania Rivetti, volontaria di @Animals Asia Italia per parlare di Orsi della Luna e fattorie della bile, ma anche il Gr Animali di Bianca Nogara Notarianni e scopriamo che Stefania voleva essere cavallo.

    Considera l’armadillo - 23-04-2024

  • PlayStop

    Poveri ma belli di martedì 23/04/2024

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 23-04-2024

  • PlayStop

    EUROPAMENTE - Al voto con l'Europa in testa - E3

    Che fine ha fatto il Green Deal? La lobby del fossile all'assalto della transizione verde, mentre l'Europa subisce già i disastri dei cambiamenti climatici - con Monica Frassoni, presidente European Alliance to Save Energy

    Clip - 23-04-2024

  • PlayStop

    Un 25 aprile Popolare - E14

    Milano capitale della Resistenza ospiterà un museo nazionale della Resistenza per capire cosa sarà e soprattutto come vuole raccontare il movimento di Liberazione, la lotta, la storia c'è un sito già al lavoro, ricco di proposte: www.museodellaresistenza.it. Un 25 aprile Popolare oggi vi racconta Porta San Paolo a Roma e uno dei suoi protagonisti

    Clip - 23-04-2024

  • PlayStop

    Cult di martedì 23/04/2024

    Oggi a Cult: le compagnie ATIR e Generazione Disagio e le loro iniziative per il 25 aprile; la regista Martina De Polo sul film "Flora", dedicato a una partigiana bambina; l'edizione 2024 di Milano Musica comincia con "Tierkreis" di K. Stockhausen al Teatro Menotti, da un'dea di Luciano Gottardi; il libro di Gianluca Peciola "La linea del silenzio" (Solferino ed.)...

    Cult - 23-04-2024

  • PlayStop

    Pubblica di martedì 23/04/2024

    La fiamma e il nemico antifascista. Il legame ideologico del partito di Giorgia Meloni col passato neofascista: dai simboli ai contatti pericolosi con il mondo dell’estrema destra eversiva (Pino Rauti, il generale Gianadelio Maletti). E poi l’idea guida sull’antifascismo di Fratelli d’Italia: l’antifascismo è quello militante e con le spranghe in mano (le dichiarazioni di Meloni e Lollobrigida sono lì a dimostrarlo). A Pubblica la storica Simona Colarizi (autrice di “La resistenza lunga. Storia dell’antifascismo 1919-1945”, Laterza 2023) risponde a diversi interrogativi, a partire dal caso Scurati e dalla censura in Rai. Che cosa racconta il legame di FdI con i vecchi simboli della destra? Qual è il segno delle politiche del governo Meloni? Conservatore, reazionario o liberista? E l’antifascismo?

    Pubblica - 23-04-2024

  • PlayStop

    Tutto scorre di martedì 23/04/2024

    "La fine degli anticorpi" nella convivenza civile. L'Italia democratica è rimasta per troppo tempo distratta? A cura di Massimo Bacchetta

    Tutto scorre - 23-04-2024

Adesso in diretta